Palazzo del Quirinale

L'arte e il design contemporanei nella Casa degli Italiani

Inaugurata nel mese di giugno 2019, Quirinale Contemporaneo è un’iniziativa del Presidente della Repubblica per promuovere l’arte e il design italiani all’interno del Quirinale.
Giunto alla terza edizione nel 2021, questo progetto non è stato concepito come esposizione artistica a carattere più o meno temporaneo ma come un'operazione culturale in fieri e di lunga durata "connessa al tema dell’identità nazionale", all'esigenza di avvicinare ai cittadini sempre di più i luoghi della vita istituzionale del Paese, offrendo un saggio del patrimonio di eccezionale valore che contraddistingue il Quirinale e le altre sedi presidenziali, la residenza di Castelporziano e Villa Rosebery.


Alberto Burri: Nero e Oro, 1992, Sala di Augusto

Oltre duecento le opere entrate a far parte delle collezioni della Presidenza della Repubblica, tra sculture, dipinti, fotografie, oggetti di design realizzati a partire dal secondo dopoguerra ad oggi, innestate in contesti di complessa stratificazione storica e artistica, per creare una continuità con il passato, attraverso un ponte tra tradizione e contemporaneità, tra il Ventesimo Secolo e l’inizio del Ventunesimo. Un aggiornamento del patrimonio artistico del Quirinale che presentava un assetto decorativo risalente prevalentemente all’epoca sabauda e, prima ancora, pontificia, privo delle testimonianze artistiche dell'età repubblicana di cui è il simbolo nazionale e internazionale e, pertanto, un luogo dall'immagine cristallizzata, estranea al fluire della storia. 

Innovando nel solco della tradizione, leitmotiv di Quirinale contemporaneo, il fronteggiarsi di oggetti antichi e nuovi restituisce ai luoghi, che prima manifestavano un’identità museale più distaccata, un’immagine familiare e attuale.
Renata Cristina Mazzantini, curatrice del progetto  "Quirinale Contemporaneo"

Il metodo attuato per realizzare il progetto è stato quello di cercare di stabilire un rapporto diretto con il mondo dell’arte e del design contemporanei, rivolgendosi direttamente agli artisti, o alle fondazioni e agli archivi che li rappresentano, per acquisire opere attraverso donazioni o forme di cessione in comodato d'uso. La selezione valorizza gli artisti nazionali rappresentanti delle principali correnti del secondo Novecento e del XXI secolo: espressioni eterogenee che vanno dalle posizioni più vicine all’avanguardia a quelle legate alla tradizione. 

 [... ]  la scelta è stata guidata dall’idea di innovare nel solco della tradizione che, secondo l’aforisma attribuito a Gustav Mahler, «non è adorare la cenere, ma custodire il fuoco». Per non turbare la meravigliosa armonia dell’insieme ma valorizzarla anche attraverso un italianissimo gioco di rimandi estetici e tematici, rifiutando al contempo ogni mero citazionismo, sono state favorite le opere più adatte a innestarsi in una continuità narrativa, concettuale o formale con il contesto. 
Renata Cristina Mazzantini, curatrice del progetto  "Quirinale Contemporaneo"


Giulio Paolini: Mimesis (Hermes), 2015, Sala del Diluvio

Il percorso che si snoda nel cortille, nel giardino e negli ambienti storici del Quirinale, comprende capolavori quali Colloquio mitico (1959) di Pietro Consagra inserito nel Cortile d'Onore, Concetto spaziale, Venice Moon (1961) di Lucio Fontana nella prima sala di Rappresentanza, Untitled (2013), la grande tela argentata donata da Rudolf Stingel nella Sala degli Scrigni, l’Achrome (1958) di Piero Manzoni nella Sala delle Virtù, Mimesis - Hermes (2015) di Giulio Paolini nella Sala del Diluvio, i due cellotex di Alberto Burri Nero (1988) e Nero e Oro (1992), nella Sala di Augusto, conTatto (2017) di Michelangelo Pistoletto nella Sala degli Arazzi di Lille, il mosaico Eden (1958) di Corrado Cagli nella Cappella del Presepe, le tre Superfici argento (2006) di Enrico Castellani nella Sala del Brustolon e nel Torrino, Senza titolo (2002) di Nunzio al centro della Sala del Bronzino, Impronta (1964-64) di Luciano Fabro nella Galleria dei Busti, Colui che sono (2020), dedicata all’identità ebraica, realizzata appositamente per l’occasione da Emilio Isgrò collocata nella Sala degli Ambasciatori.
Tra i migliori esempi di Made in Italy inseriti a rinnovare gli ambienti del Quirinale, moltissimi elementi di arredo e di illuminotecnica, come la potrona Proust (1978) di Alessandro Mendini nella Sala d'Ercole, la lampada Atollo (1977) di Vico Magistretti nello Studio alla Vetrata, la Poltrona 152 (1953-1957) di Gio Ponti collocata nel Torrino, la lampada Zanuso 275 di Marco Zanuso nella sala di Druso.


Carla Accardi: Bacco e Arianna, 1992; Paolo Portoghesi: Prospettica, 1986, Sala della Musica

Si ringrazia l'Ufficio per la Stampa e la Comunicazione - Presidenza della Repubblica per la gentile collaborazione.