L'iter artistico di Pier Paolo Pasolini

L'iter artistico di Pier Paolo Pasolini

Una mostra alla GAM di Roma nell'autunno 2022

L'iter artistico di Pier Paolo Pasolini
E’ noto quanto Pier Paolo Pasolini (1922-1975) fosse un intellettuale poliedrico, scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale, ma è meno risaputo che era anche pittore. In occasione del centenario della sua nascita (1922-2022), un progetto espositivo completamente inedito nel suo genere, curato Graziella Chiarcossi, Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani per la Galleria d’Arte Moderna di Roma ne mette a fuoco le capacità pittoriche.


Pier Paolo Pasolini "Autoritratto con fiore in bocca", 1947. Olio su faesite, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

A partire dal 14 ottobre e fino al 16 aprile 2023 la mostra intende riportare l’attenzione su questo aspetto artistico rilevante ma spesso trascurato dalla critica, nel contesto creativo complessivo dello scrittore e regista, a oltre quaranta anni dall’ultima pubblicazione completa su Pasolini pittore del 1978. Ne scaturisce un confronto continuo e coinvolgente del Maestro con un diverso mezzo espressivo, dal quale egli emerge ancora una volta da protagonista.


Pier Paolo Pasolini "Narciso", 1947. Tempera e pastelli su carta bruna, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

Circa duecento opere provenienti per la maggior parte dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze (depositario della più importante raccolta di opere dello scrittore e regista), partono dagli inizi pittorici di Pasolini, che vanno di pari passo con le prime prove poetiche in friulano. Dipinti e disegni ne ricostruiscono l’iter artistico, anche grazie alla presenza di un fondamentale nucleo di opere dei primi anni Quaranta, realizzato a Casarsa della Delizia (PN), che sono in mostra grazie alla collaborazione con il locale Centro Studi Pier Paolo Pasolini. Osserviamo ritratti, nature morte e paesaggi dal sapore fortemente intimista e familiare, fino alla serie di giovani ragazzi ritratti seduti, sdraiati o con fiori che documentano da altro punto di vista l’eccezionale sperimentazione artistica del giovane Pasolini



Pier Paolo Pasolini "Ragazzo che suona il mandolino", 1967. Gessetti colorati e tempera su carta bruna incollata su cartone, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

Un focus è dedicato all’ambiente creativo bolognese de Il Setaccio, mensile della GIL, (Gioventù Italiana del Littorio) di Bologna, tra novembre 1942 e maggio 1943), dove troviamo in particolare i disegni di Pasolini e Fabio Mauri realizzati per la rivista, a testimonianza di una forte amicizia, che fu anche frutto di continui scambi di idee, e allo stesso tempo della crescente passione di Pasolini per la storia dell’arte. Passione nata sempre a Bologna intorno alla figura cardine di Roberto Longhi, al quale lo scrittore propone una tesi di laurea incentrata sulla pittura italiana del Novecento, da Carlo Carrà a Giorgio Morandi e Filippo de Pisis.


Pier Paolo Pasolini "Ritratto di Roberto Longhi", 1975, pennello e inchiostro su carta, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

Dagli anni Cinquanta con l’arrivo a Roma la scrittura e il cinema diventano per Pasolini  occasioni di un sempre più fervido crogiolo di esperienze artistiche e creative che lo allontaneranno in parte dalla pittura come pratica ma non come riferimento formale e concettuale e interesse tecnico, come testimoniano molti suoi scritti poco conosciuti dedicati proprio alla pratica pittorica e come avvertiamo nelle immagini di film anche più tardi come Il Decameron, I Racconti di Canterbury e il Fiore delle Mille e una Notte. 


Pier Paolo Pasolini "Ritratto di Ninetto", 1965. Pastello grigio su carta, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze 

L’interesse per la materia, il confronto con il contemporaneo e il genere del ritratto diventano in questi anni per Pasolini i tratti identificativi della sua realtà pittorica in continua evoluzione e molto spesso dedicata ai suoi “amici del cuore”. Dai ritratti di Ninetto Davoli, Maria Callas, Laura Betti, Andrea Zanzotto, alla serie di disegni dedicati a Longhi. Tutte opere dei decenni Cinquanta-Settanta, che bene sottolineano il valore semantico che Pasolini attribuisce alla riproduzione del corpo umano, portata avanti sempre con grande coerenza stilistica e di estrazione longhiana. All’artista interessa sempre più la “composizione – coi suoi contorni – che la materia”, in linea quindi con quella fase pittorica dell’arte italiana che proprio fra gli anni Sessanta e Settanta si va sempre più definendo anche per l’impegno civile di cui era permeata. 

EVENTI, INCONTRI, PROIEZIONI
A corollario della mostra sarà organizzata una serie di incontri culturali, readings e proiezioni di compendio alle tematiche affrontate nella mostra, che si svolgeranno in varie sedi fra la Galleria d’Arte Moderna, la “Sapienza” Università di Roma e altre da definire. In tale contesto la “Sapienza” Università di Roma organizzerà anche un grande convegno sul rapporto fra scrittura, pittura e cinema.

Il progetto è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, “Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
















Nella foto di copertina: Pier Paolo Pasolini in una foto ANSA/ARCHIVIO/DRN