Genova è Superbarocca

Genova è Superbarocca

Mostre e iniziative su un'età Superba: 1600 – 1750, fino al 3 luglio 

Genova è Superbarocca

Nel 2022 Genova celebra uno dei periodi di maggiore fulgore della sua storia, quando tra Sei e Settecento la Repubblica conobbe una singolare vivacità economica, finanziaria e soprattutto culturale e artistica

Nell’occasione, Genova ospita una serie di mostre sparse in tutta la città e in luoghi limitrofi, esposizioni nate dal “Progetto Superbarocco”, realizzato in collaborazione con la mostra romana, “Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, allestita in contemporanea alle Scuderie del Quirinale e organizzata con la National Gallery of Art di Washington e la speciale collaborazione dei Musei di Genova,
L’evento guida del “Progetto Superbarocco” è allestito a Palazzo Ducale nella mostra “La forma della meraviglia. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750”, mentre in diversi musei, chiese e luoghi d’arte, la serie di rassegne monografiche su artisti e produzioni tipiche dello straordinario periodo, sono raccolte nel titolo: “I Protagonisti. Capolavori a Genova 1600 – 1750”. 

Il “Progetto Superbarocco” celebra una straordinaria stagione che vede importanti artisti, stranieri e locali, impegnati in grandiose imprese decorative: da Rubens, van Dyck e Puget, ai brillanti talenti locali quali Bernardo Strozzi, Valerio Castello e Gregorio De Ferrari

Lo spettacolare evento, sparso per l’intera città, mette in evidenza quell’appellativo storico di “Superba”, riferito a Genova, che torna nel titolo di “Superbarocco”, pensato per celebrare la gloriosa stagione artistica che ha reso la città una delle grandi capitali d’Europa.

Genova è stata “Superba” grazie soprattutto al Barocco ma, contemporaneamente, il “Barocco” è diventato “superbo”, perché in questa città ha raggiunto la sua massima espressione 

Per restituire e attualizzare il fenomeno del Barocco, Genova e Roma hanno lavorato in piena sinergia, un caso singolare nel panorama italiano che risponde alla volontà del Ministero della Cultura di affermare un sistema museale nazionale e locale sempre più in rete.
Il “Progetto Superbarocco” ha costituito un impegno culturale e organizzativo enorme, necessario a far emergere il ruolo di palcoscenico internazionale della città: Genova tornata a risplendere di ori, marmi e colori brillanti, negli affreschi per le chiese e i palazzi privati e pubblici, nelle importanti pale d’altare e nei gruppi scultorei, fino alle  Cappelle palatine e ai suoi presepi di tradizione seicentesca.   

LA MOSTRA

La forma della meraviglia. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750
Palazzo Ducale, Appartamento del Doge, Piazza Matteotti 9, Genova
27 marzo – 10 luglio. 
Lunedì h. 14:00 – 19:00; da martedì a domenica 10:00 – 19:00
La mostra propone cinquanta opere, per la maggior parte di grandi dimensioni, in un percorso avvincente suddiviso in dieci sezioni, ricco di tele provenienti da prestigiosi musei, non solo italiani, ma anche stranieri, come la National Gallery of Art di Washington e Musée des Beaux-Arts de Bordeaux.
Punto di forza della mostra, il significativo numero di opere raramente visibili e ora concesse in prestito da collezionisti privati e importanti musei non compresi nei consueti itinerari turistici, come Compiègne a Rouen (Francia), o Sarasota a Saint Louis (Stati Uniti). 


Sir Anthony van Dyck, Maddalena Cattaneo, 1623, olio su tela, National Gallery of Art, Washington, Widener Collection

“La forma della meraviglia. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750”, racconta una scuola di artisti caratterizzata da un’estrema diversità di approcci, dovuta in gran parte alla peculiare connotazione del regime politico genovese. Infatti, Genova era una Repubblica, non una corte che esprimeva un gusto “ufficiale” e ciò, consentì una relativa libertà di declinazioni creative, favorite dalle cospicue ricchezze delle famiglie nobiliari in grado di avvalersi delle prestazioni dei più grandi artisti dell’epoca.
Esclusive anche una serie opere nuovamente riunite come progettate all'epoca: la scultura lignea dell’Immacolata Concezione di Anton Maria Maragliano e i due Santi francescani che in origine l’affiancavano nella distrutta chiesa di Santa Maria della Pace. 


Pierre Puget, Madonna col bambino, marmo, Museo di Sant’Agostino, Genova, lascito Frugone

Per occasione, alcune opere, sono state eccezionalmente messe a confronto, come la “Madonna con Bambino” di Pierre Puget, del Museo di Sant’Agostino e “l’Immacolata Concezione” di Filippo Parodi, della Chiesa di Santa Maria della Cella di Genova. 
A Palazzo Ducale inoltre, una sorprendente sequenza di dipinti su tela sono stati affiancati da una piccola ma significativa serie di sculture, sia in marmo, sia in legno, di affermati maestri, per visualizzare la forte sinergia che, soprattutto dopo la metà del Seicento, coinvolge negli atelier genovesi pittori e scultori. 


Giovanni Battista Paggi, Venere nella Fucina di Vulcano, Collezione privata

Il percorso della mostra apre con Giovan Battista Paggi (1554-1627), figura centrale tra Cinque e Seicento, che dopo un soggiorno fiorentino rientrò a Genova e lavorò per il figlio del Doge, Giovan Carlo Doria. Grazie al nobile mecenate, l’artista dette vita all’Accademia del disegno in cui si formarono giovani pittori locali. Nell’esperienza artistica del Paggi confluirono sia la lezione del maggior talento genovese del Cinquecento, Luca Cambiaso, sia quella del Tardo Manierismo fiorentino, come visibile nella “Madonna col Bambino e San Giovannino” esposta in mostra.

La mostra, curata da Pietro Boccardo, Jonathan Bober e Franco Boggero, è prodotta e promossa da Comune di Genova, Regione Liguria e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, in collaborazione con Scuderie del Quirinale.

TUTTE LE MOSTRE DEL "SUPERBAROCCO" NEI MUSEI DI ARTE ANTICA E ALTRE SEDI 

La rassegna “I Protagonisti. Capolavori a Genova 1600 – 1750”, restituisce la ricchezza del Barocco genovese attraverso mostre sparse in diverse sedi espositive, dedicate a un artista o a un tema.
Il "Superbo" Barocco genovese coniugò modelli esterni, "internazionali", dal Cinquecento emiliano al Seicento fiammingo, fino al Barocco romano, per poi tradurli in un linguaggio singolare e ricercato, con caratteristiche riconoscibili. 

Tra Sei e Settecento il Barocco porta Genova alla ribalta grazie a grandi artisti coinvolti in enormi affreschi, pale d'altare e manufatti preziosi come apparati liturgici, mobilio, vasellame, tessuti e maioliche

A connettere le mostre, in un percorso che rende complice il centro cittadino, sono proposte aperture e visite chi luoghi sacri per ammirare gli affreschi dei Piola, Domenico e Paolo Gerolamo (Chiesa di San Luca), e quelli di Giovan Battista Carlone (Chiesa di San Siro, dell'Annunziata del Vastato e del Gesù). La Chiesa del Gesù, inoltre, offre una vera e propria quadreria esposta sugli altari, dove troneggiano le pale di Simon Vouet e del pittore Barocco per eccellenza, Pieter Paul Rubens.
La rassegna “I Protagonisti. Capolavori a Genova 1600 – 1750”, curata e coordinata da Raffaella Besta e Margherita Priarone, è promossa dal Comune di Genova, Regione Liguria e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, in collaborazione con Scuderie del Quirinale di Roma. 

Nel corso dei Rolli Days (13, 14 e 15 maggio 2022) e nella Notte dei Musei del 14 maggio 2022, le visite alle esposizioni di Museo di Palazzo Reale, Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola e Museo dell’Accademia Ligustica, saranno gratuite.

Omaggio a Orazio De Ferrari (1606–1657)
Mostra a cura di Piero Donati e Giulio Sommariva
Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Largo Pertini 4, Genova 
9 aprile - 31 luglio. Da martedì a sabato h. 14:30 - 18:30 

A partire dal dipinto “Sant’Agostino lava i piedi a Cristo in sembiante di pellegrino”, conservato nelle collezioni dell’Accademia e proveniente dalla scomparsa Chiesa del Santissimo Crocifisso a Sampierdarena, la mostra presenta al pubblico un nucleo di opere inedite e poco note DI Orazio De Ferrari, derivanti in parte da collezioni private non genovesi. Fra queste, spicca la pala d'altare di “Santo Pietro di Tenda“, firmata e datata 1640, restaurata per l'occasione. 

Gioacchino Assereto
Mostra a cura di Raffaella Besta e Margherita Priarone
Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco, Via Garibaldi 11, Genova 
27 marzo - 25 luglio. Da martedì a venerdì h. 9:00 - 18:30; sabato e domenica 9:30 - 18:30 

Gioacchino Assereto (1600-1649) fu uno dei pittori più rappresentativi del primo Seicento genovese. Le raccolte dei Musei di Strada Nuova conservano opere fondamentali dell’artista, dai dipinti giovanili in cui sono ancora forti le suggestioni manieriste di modelli genovesi e lombardi, a tele in cui Assereto matura una più personale e originale ricerca di “naturalismo”, combinando suggestioni di van Dyck e Caravaggio. Assereto trasforma così, in maniera originale, il modo di raccontare le storie a Genova, non più narrazioni didascaliche e dettagliate, ma travolgenti immagini di forte impatto teatrale ed emozionale.
Per l'occasione, il nucleo delle opere del museo è stato arricchito da prestiti provenienti da collezioni private. 

Gregorio De Ferrari
Mostra a cura di Raffaella Besta e Margherita Priarone
Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco, Via Garibaldi 11, Genova 
27 marzo - 25 luglio. Da martedì a venerdì h. 9:00 - 18:30; sabato e domenica 9:30 - 18:30 

Maestro di “meraviglia barocca” per eccellenza, Gregorio de Ferrari (1647-1726), fu disegnatore, pittore e frescante di grande successo che, come il suocero Domenico Piola, riuscì a monopolizzare i cantieri decorativi più importanti di Genova. De Ferrari realizzò anche quadri da stanza e fornì progetti ad altri artisti, scultori e intagliatori, per mobili, arredi, monumenti ed intagli. 
In mostra è possibile ammirare raffinati dipinti e bozzetti del maestro in cui figure guizzanti e scorciate, dalle pose studiate e teatrali e dai colori schiariti e luminosi, anticipano il gusto Rocaille del Settecento. Accanto alle tele sono esposti per l’occasione alcuni disegni del "Gabinetto Disegni e Stampe" di Palazzo Rosso, autentici capolavori su carta, diversificati per tecniche e funzioni, che per la loro fragilità possono essere mostrati al pubblico solo per brevi periodi. 

Superbe Maioliche
Mostra a cura di Loredana Pessa
Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco, Via Garibaldi 11, Genova
 
7 aprile - 10 luglio. Da martedì a venerdì h. 9:00 - 18:30; sabato e domenica 9:30 - 18:30 
La mostra presenta al pubblico la stagione più importante della maiolica ligure, una produzione di altissima qualità che fu per secoli oggetto di una massiccia diffusione in tutti i paesi europei, fino al Nuovo Mondo. 
Apprezzati e ricercati dalle famiglie aristocratiche più in vista, gli oggetti prodotti a Genova, Savona e Albisola in età Barocca, raggiunsero livelli di eccellenza ed entrarono a far parte dei sontuosi interni nobiliari dell’epoca. 
Il percorso espositivo, che comprende anche argenti, disegni, libri e dipinti, illustra la storia della maiolica ligure del Seicento e del primo Settecento esplorando il rapporto con le forme d’arte coeve, gli scambi con altri centri di produzione ceramica e l’utilizzo nelle cerimonie e nei riti quotidiani delle corti e delle famiglie più abbienti. 

Ansaldo Pallavicino e Grechetto: le origini di una collezione
Mostra a cura di Gianluca Zanelli
Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola, Piazza Pellicceria 1, Genova 
7 aprile - 10 luglio. Da mercoledì a sabato h. 13:30 – 19:00
 
La figura di Gio Benedetto Castiglione (1609-1664), detto il Grechetto, ha una particolare rilevanza nel patrimonio della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, sia per il numero di opere, ben cinque tele, sia per il legame ad Ansaldo Pallavicino, proprietario del palazzo dal 1650, che ebbe una speciale predilezione per il pittore. 
Nel nucleo di opere volute da Ansaldo, oltre a quelle ancora appartenenti alle collezioni di Pelliceria, compaiono due dipinti, oggi in altra collocazione, che tornano a Palazzo per la mostra. 
Per la prima volta, gli ambienti del palazzo in cui visse Ansaldo Pallavicino ritrovano i dipinti del suo pittore prediletto, che documentano i soggetti più ricorrenti nella produzione del Grechetto. Le tele di dimensioni molto diverse, permettono di apprezzare i molteplici modi del fare pittura di Grechetto, dalle ampie e vibranti campiture di colore del monumentale “Viaggio di Abramo”, alle guizzanti pennellate delle tele più piccole dedicate al paesaggio. 

Adorna d’oro, d’argento e di seta
Mostra a cura di Grazia Di Natale e Paola Martini
Museo Diocesano, Via Tommaso Reggio 20r, Genova 
7 aprile - 10 luglio. Lunedì h. 10:00 – 13:00; giovedì e sabato 14:30 - 18:00

La produzione artistica del Barocco genovese trova espressione anche in un trionfo di arredi e paramenti tessili, nonché di sontuose oreficerie e suppellettili, custoditi con cura nelle sacrestie delle chiese del centro storico. 
Il Museo Diocesano, insieme all’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi, ha organizzato un’esposizione degli straordinari apparati di stoffa e delle sontuose suppellettili in argento. La qualità e la raffinatezza di questi manufatti testimoniano un livello qualitativo elevatissimo, una storia legata alle solenni pratiche liturgiche di Genova che porta  il marchio di Torretta, la firma che mette in evidenza il segno lasciato nelle arti tessili e nelle oreficerie, dal clero e dalle grandi famiglie genovesi.

Filippo Parodi, le Metamorfosi
Mostra a cura di Luca Leoncini
Museo di Palazzo Reale, Via Balbi 10, Genova 
30 marzo - 10 luglio. Da mercoledì a sabato e prima domenica del mese h. 13:30 – 19:00

La mostra è dedicata alle quattro sculture di Filippo Parodi (1630-1702), dette “Le Metamorfosi”, esposte sin dal Settecento nella Galleria degli Specchi di Palazzo Reale di Genova. Le quattro statue di marmo bianco, con tracce di doratura, secondo una tradizione critica consolidata rappresentano Venere, Adone, Clizia e Giacinto. 
Previste probabilmente per un giardino o comunque uno spazio aperto, le quattro statue furono introdotte nella galleria del palazzo di via Balbi dal figlio di Filippo, Domenico Parodi, autore della “Galleria degli Specchi” nell’allestimento voluto, attorno al 1726, da Gerolamo Durazzo. 

Domenico Parodi. L’Arcadia in giardino
Mostra a cura di Daniele Sanguineti e Laura Stagno
Palazzo Nicolosio Lomellino, Via Garibaldi 7, Genova
13 marzo - 31 luglio. Da martedì a venerdì h. 15:00 - 18:00; sabato, domenica e festivi h. 10:00 – 18:00. Da giugno h. 11:00 - 19:00

Palazzo Lomellino dedica un’esposizione a Domenico Parodi (1672-1742), tra i principali artefici della decorazione del palazzo, sia con alcuni affreschi al secondo piano nobile, sia con la regia di scenografiche soluzioni pensate per gli spazi esterni, che raggiungono l’apice nel magnifico "ninfeo" del cortile. 
Figlio di Filippo Parodi e cresciuto a stretto contatto con Domenico Piola, Domenico ereditò le competenze di entrambi, riuscendo a padroneggiare le tecniche della pittura e della scultura. Domenico Parodi diventerà il geniale regista delle arti, assiduamente attivo per i genovesi, nonché molto apprezzato da committenti internazionali di altissima levatura. L’esposizione ripercorre la particolare produzione dell’artista come apparatore di giardini, analizzandone alcune significative tematiche e approfondendo i caratteri del suo protagonismo. 

Lorenzo De Ferrari
Palazzo Tobia Pallavicino, Via Garibaldi 4, Genova 
28 marzo - 9 luglio. Dal lunedì al venerdì h. 10:00, 11:00, 12:00, compatibilmente con eventuali attività istituzionali in corso. Sabato pomeriggio, accesso libero h. 15:30 – 17:30 

Tra i luoghi più spettacolari del Settecento genovese, spicca la “Galleria dorata” di palazzo Carrega Cataldi, affrescata da Lorenzo De Ferrari (1680-1744) tra il 1734 e il '44. Nel medaglione centrale della volta e nei tondi su tela, sono rappresentati episodi tratti dall’Eneide virgiliana, inseriti in un apparato di stucchi e arredi presumibilmente progettati da Lorenzo stesso, un unicum decorativo vibrante d’oro. A realizzare la visione dell’artista, furono Diego Carloni, stuccatore di fama internazionale e Francesco Tagliafico con Stefano Massa, rispettivamente intagliatore e indoratore. 
In occasione della rassegna, sono presentati i disegni progettuali di questo spazio eccezionale, splendidi fogli che fanno parte della ricca collezione grafica dei Musei di Strada Nuova, il Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso. 
In un calendario di appuntamenti, è possibile ammirare sotto alla volta affrescata i grandi progetti su carta semigreggia e a fondo colorato, con nobili figure classicamente atteggiate delineate a lapis nero e illuminate da rapide lumeggiature a gessetto bianco.

Bartolomeo Guidobono
Palazzo Andrea Pitto, già Centurione Cambiaso, Piazza Fossatello 3, Genova 
27 marzo - 10 luglio 

Al secondo piano nobile di palazzo Centurione, trionfa la maestosa "Galleria della Giustizia" dipinta da Bartolomeo Guidobono (1654-1709) sul finire del Seicento. Qui, il pittore savonese rivela una vibrante e spregiudicata libertà compositiva, dipingendo straordinarie composizioni floreali. I panneggi delle figure, che affiorano dalla parete prendendo corpo nella plastica dello stucco, determinano una continuità tra spazio reale e dipinto in un unicum tipicamente Barocco. 
La vena decorativa di Guidobono trasporta il Barocco genovese verso un arioso Rocaille, dove la levità delle forme, i colori pastello e le finzioni di natura nello spazio interno della galleria anticipano la stagione settecentesca.

Pierre Puget e gli artisti di età barocca all’Albergo dei Poveri
Mostra a cura di Annamaria de Marini
Albergo dei Poveri, Piazza Emanuele Brignole 2, Genova 
27 marzo - 10 luglio. Visite guidate con prenotazione obbligatoria fino al 5 luglio, h. 15:30. Visite individuali guidate fino al 5 luglio, h. 15.30 a prenotazione obbligatoria
 
Fondato da Emanuele Brignole (1617–1678), l’imponente Albergo dei Poveri rappresenta la massima espressione della filantropia genovese e con i sui 60.000 metri quadri, è il più grande palazzo storico di Genova che conserva una grande collezione d’arte. 
Al centro del complesso, si trova la Chiesa dell’Immacolata Concezione che custodisce la magnifica “Immacolata” di Pierre Puget. La statua, che sovrasta l’altare maggiore scolpito da Francesco Schiaffino, è posta simbolicamente nel punto d’incrocio dei quattro bracci della chiesa e dunque, nel cuore di tutto l’edificio. 
La statuaria di Puget fu per Genova la rivelazione del Barocco in scultura e rappresentò un punto di riferimento imprescindibile sulle potenzialità della rappresentazione del movimento. Per questo sarà fonte di ispirazione per gli artisti della scultura locale, primo fra tutti Filippo Parodi. 


LE ALTRE MOSTRE SUL BAROCCO

Barocco Segreto. Arte genovese dalle collezioni private 
Mostra a cura di Agnese Marengo e Anna Orlando
Palazzo della Meridiana, Genova
7 aprile - 10 luglio

Ottanta opere, tutte provenienti da collezioni private non solo liguri, sfilano nelle cinque sale del “Palazzo dei Rolli” già della famiglia Grimaldi e oggi noto come Palazzo della Meridiana. 
Un viaggio verso il lato più intimo del Barocco, per ritrovare l’atmosfera degli ambienti delle antiche dimore, delle loro stanze allestite per incuriosire, sedurre o raccogliersi in preghiera. La mostra si snoda dalle quadrerie, alle cappelle di palazzo, passando con l’immaginazione tra i salotti di casa per ammirare oggetti preziosi di uso quotidiano, come argenti e maioliche bianco-blu, ma anche “da parata”. Molti gli inediti mai usciti dalle case o mai esposti e pubblicati. 
Per la pittura, regina delle arti, sono presenti dipinti dei maggiori protagonisti di questa effervescente stagione genovese: il pioniere Bernardo Strozzi, detto il Cappuccino, l’eccentrico Gio Benedetto Castiglione, detto il Grechetto, i grandi maestri del colore e del dinamismo, Valerio Castello, Domenico Piola e Gregorio De Ferrari. 
La mostra presenta pannelli esplicativi delle singole sale e molte didascalie delle opere sulla loro genesi, funzione e caratteristiche peculiari del manufatto e del suo autore. 

Genova pittrice. Capolavori dell’Età Barocca nelle collezioni di Banca Carige e Fondazione Carige
Mostra a cura di Anna Orlando
Banca Carige e Fondazione Carige, Palazzo Doria Carcassi, via David Chiossone 10, Genova
6 aprile - 10 luglio
 
Mostra è un’occasione per visitare la bellissima sede della Fondazione Carige, Palazzo Doria Carcassi, aperta eccezionalmente e allestita al piano nobile, a cui si accede tra pareti affrescate lungo uno scalone monumentale. 
Nei salotti decorati con stucchi raffinati del tipico stile del “Barocchetto genovese” sono presenti trenta dipinti per una ricca antologia dei maestri fiamminghi e genovesi d’età Barocca, provenienti dalla due raccolte d’arte di Banca e Fondazione Carige. Solitamente non visibili al pubblico, sono esposti alcuni autentici capolavori noti, ma anche opere che rappresentano una vera e propria scoperta per il visitatore. Dai grandi maestri come Antoon van Dyck, Bernardo Strozzi, Domenico Piola, Gio Benedetto Castiglione, Valerio Castello e Alessandro Magnasco, ai loro allievi e seguaci, quali Bartolomeo Biscaino e Stefano Magnasco. E ancora, dai caravaggeschi Gioacchino Assereto e Orazio De Ferrari, ai naturalisti Domenico Fiasella e Giovanni Andrea De Ferrari, capaci di inscenare fiabe mitologiche, scene bibliche e storie quotidiane in grandi tele affollate e coloratissime. Un allestimento elegante e suggestivo accompagna il visitatore in questo incontro ravvicinato con il meglio del Barocco genovese in pittura.

Superbe Maioliche. Guidobono e lo splendore del Barocco a Savona
Mostra a cura di Donatella Ventura, Museo della Ceramica, Savona 
28 aprile - 28 agosto

Il Museo della Ceramica è situato nel cuore della città di Savona, dentro l’antico Palazzo del Monte di Pietà. La raccolta rappresenta una galleria ideale di manufatti che documentano gli sviluppi secolari della ceramica di Savona e Albisola, oggetti la cui bellezza dei decori e funzionalità delle forme, è stata oggetto di desiderio e ammirazione da parte delle grandi corti europee prima e di studiosi e collezionisti poi. Inaugurato nel 2014, il Museo è nato con il duplice scopo di rendere fruibile il prestigioso palazzo che lo ospita e di allestire un racconto permanente sulla storia della ceramica ligure.
Realizzata con il contributo della Fondazione Agostino De Mari e con il patrocinio del Comune di Savona, la mostra porta i visitatori alla scoperta della vita e delle opere di uno dei più importanti protagonisti del Barocco ligure: Bartolomeo Guidobono (1654-1709). Con il suo genio artistico, Guidobono realizzò, in modo particolare attraverso la ceramica, quel rinnovamento che ha portato la decorazione chiamata “istoriato Barocco” alle sue più alte espressioni. 
La mostra è dedicata alla ricostruzione dell’attività artistica dei Guidobono a Savona, attraverso le ceramiche presenti nella collezione savonese, magnificamente inserite nel salone da lui affrescato con “Apollo e Diana sul carro del Sole”, arricchite da oggetti unici provenienti da collezioni private di eccezionale valore artistico. 

Di Segni e Miraggi. Il Barocco genovese nelle collezioni private dell’Oltregiogo 
Mostra a cura di Valentina Frascarolo e Chiara Vignola
Museo dei Campionissimi, Novi Ligure 
9 aprile - 12 giugno

La mostra di Novi Ligure vede protagonista una rigorosa selezione di dipinti e disegni di ambito genovese provenienti da collezioni private dell’Oltregiogo. I collezionisti, accorti conoscitori della cultura e della storia dell’Oltregiogo, hanno iniziato la loro ricerca circa quindici anni fa e molte delle loro opere, negli anni, sono state esposte in mostre di rilievo nazionale e internazionale, indice di una non comune propensione alla condivisione di cultura e bellezza. 
Il titolo scelto, "Di Segni e Miraggi", pone l’accento sulla forte componente illusionistica dell’arte Barocca genovese in grado di ingannare l’occhio, riuscendo a trasformare una combinazione di segni, che nulla hanno a che vedere con la naturale fattezza delle cose, in una proiezione della realtà efficacie e seducente come un miraggio. 
La mostra presenta circa cinquanta opere, molte delle quali inedite: dagli straordinari disegni di Luca Cambiaso e Giovanni Battista Castello, detto il Bergamasco, passando per i dipinti di Bernardo Strozzi, Luciano Borzone, Giovanni Andrea De Ferrari, Orazio De Ferrari, Anton Maria Vassallo e degli allievi di Valerio Castello, sino alle tele e alle opere su carta di Domenico Piola.

L’onda, collezioni barocche 
Museo Diocesano, Albenga e altre sedi 
2 aprile - 15 novembre 

Da Guido Reni a Giovanni Lanfranco, da Domenico Fiasella a Luciano Borzone e ancora, gli Assereto, i De Ferrari e Domenico Piola, questi alcuni degli autori in mostra per uno straordinario viaggio nel periodo compreso tra il Seicento e il 1750. 
Le opere di eccezionale qualità appartengono al rilevante patrimonio Barocco della Diocesi di Albenga-Imperia e il primo nucleo espositivo, è quello già oggi contenuto nel Museo Diocesano, riallestito per l’occasione in un percorso fortemente suggestivo. 

Parte delle iniziative di promozione, divulgazione e approfondimento delle mostre, sono state curate dalla "Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio" delle province di Imperia e Savona, nonché dalle Università di Roma “la Sapienza” e di Genova

FOTO DI COPERTINA
Domenico Parodi, Dama come Flora, dettaglio

INFO
Progetto Superbarocco 
Scuderie del Quieinale

APPROFONDIMENTI
Roma: galleria del Superbarocco genovese

Genova: galleria Superbarocca
I Rolli di Genova
Rai Cultura
Il Seicento Rai Scuola