Caracalla prima delle Terme

Caracalla prima delle Terme

Riaperta la Domus dove gli dei vivevano assieme

 Caracalla prima delle Terme
Prima della costruzione di uno dei più estesi complessi termali di Roma, la città antica esibiva un tessuto fitto di domus, abitazioni private riccamente decorate come a Pompei, sommerse dalla colossale impresa voluta dall'imperatore Caracalla, figlio di Settimio Severo.

Inaugurate nel 216 d.C. con un primo edificio centrale e completate nel 235 d.C. le Terme causarono, infatti la distruzione di molti edifici preesistenti, consolidando il volto dell'Urbe imperiale dalle architetture maestose e impressionanti ben conservate nelle sue rovine.


Dettaglio degli scavi presso le Terme di Caracalla nellla Vigna Guidi, 1869

Uno spaccato significativo della dversa realtà urbanistica demolita intorno al 206 d.C. insieme all’intero quartiere adiacente Porta Capena, è la Domus di Vigna Guidi, piccolo gioiello che dopo decenni ritorna visibile, grazie all'impegno della Soprintendenza Speciale di Roma, con un ampliamento del percorso di visita del sito archeologico delle Terme di Caracalla. 

Riscoperta a metà dell’Ottocento dall’aristocratico Giovan Battista Guidi sul lato sud-est dell’impianto, proprio a ridosso del muro della palestra orientale, interrata e nuovamente riscoperta negli anni Settanta, la costruzione è stata studiata e ne sono state staccati e messi in sicurezza gli affreschi. 

L'articolazione dell’edificio, assieme alla cronologia e alla tipologia delle pitture e dei soggetti rappresentati sono un unicum nel panorama storico artistico di Roma.



 Domus di Vigna Guidi, dettaglio. Foto di Fabio Caricchia

La domus edificata tra il 134-138 d.C. è una delle rare testimonianze a Roma di una tipologia abitativa sviluppata su due piani e presenta un grande ambiente affrescato che conserva due decorazioni sovrapposte: gli affreschi con prospettive architettoniche popolate da figure umane, statue e felini rampanti, tipiche dell'età adrianea e figure di divinità del pantheon greco-romano ed egizio posteriori di una cinquantina d'anni. A testimonianza delle forti contaminazioni culturali tipiche dell'antichità romana, la triade capitolina Giove, Giunone e Minerva, convive nello stesso ambiente con le divinità egiziane Iside e Anubi, riconoscibile dal corpo di uomo e la testa di sciacallo. Non identificabile, ma probabile, anche la presenza di Serapide, sposo e fratello di Iside.   

Che i romani li pregassero insieme era noto. Ma mai avevamo trovato la triade capitolina e quella egizia rappresentati cosi esplicitamente tutti insieme in un ambiente sacro domestico. La presenza  di Giove, Giunone e Minerva assieme ad Anubi, Iside e probabilmente Serapide è il segno di quel sincretismo religioso tipico dell’antica Roma fin dalla sua fondazione. Ma gli ambienti che ora apriamo sono di grande interesse anche perché mostrano a distanza di pochi metri il microcosmo di una abitazione privata e il macrocosmo di un grande impianto imperiale.
Mirella Serlorenzi, direttore delle Terme di Caracalla
 

E' un mistero ancora insoluto chi fosse il proprietario della domus. Come sostiene Mirella Serlorenzi, direttore delle Terme di Caracalla, si può ipotizzare un esponente facoltoso, visto l’impiego per le pitture di materiali costosi come il rosso cinabro e il blu egizio, e magari, vista la presenza delle divinità, anche legato a scambi con l’Egitto.


Domus di Vigna Guidi, Anubi. Foto di Fabio Caricchia

Nel nuovo percorso che arricchisce lo spazio delle Terme di Caracalla sono viisbili, in anteprima, anche alcuni frammenti delle decorazioni ritovate nel secondo ambiente della casa, il triclivio, una sala di circa sessanta mq, sul cui soffitto spicca quello che potrebbe essere la raffigurazione di Dioniso. Un ambiente ancora oggetto di studi e ricerche per il suo restauro complessivo e destinato ad essere incluso nell'itinerario aperto al pubblico.  


Domus di Vigna Guidi, Dioniso. Foto di Fabio Caricchia

In copertina: Sacello della Domus di Vigna Guidi. Foto di Fabio Caricchia