Un viaggio fotografico nella luce di Dante

Un viaggio fotografico nella luce di Dante

La mostra The mimetic observer all'ICCD

Un viaggio fotografico nella luce di Dante
Negli spazi espositivi dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero della Cultura, ha aperto al pubblico la mostra fotografica The Mimetic Observer - a visual reading on Dante’s Divine Comedy, a cura di Peter Lang e Alessandro Coco con il coordinamento di Giorgio Di Noto. In mostra sono presenti 27 opere fotografiche realizzate da Carlotta Valente, con la collaborazione di Joaquin Paredes, sul tema della luce e dell’immaginario dantesco nella Divina Commedia.
Avviato in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il progetto è frutto di una profonda analisi e riflessione che ha coinvolto diversi professionisti e studiosi oltre agli esperti di fotografia dell’ICCD e guarda al mondo del Poeta in modo del tutto inedito: si concentra sugli oggetti, i paesaggi e gli altri elementi naturali di cui Dante Alighieri si occupa nella sua opera maggiore.

La narrazione luminosa e fotografica prende vita attraverso una meticolosa ricostruzione di immagini e illusioni ottiche tratte dalle tre cantiche, con l'ausilio dei primi processi fotografici analogici.

La luce e le sue proprietà sono l’elemento che accompagna il Poeta lungo tutto il suo viaggio, da un punto di vista simbolico ma anche scientifico. L’interpretazione, resa attraverso la fotografia e gli antichi processi di stampa utilizzati per la realizzazione delle opere, restituisce al visitatore il senso di una composizione sapiente e complessa che lega il presente al passato, nel pieno spirito del lavoro portato avanti dall’ICCD.

La presenza o la mancanza di luce è una componente essenziale nella fotografia e allo stesso tempo caratterizza la Commedia dalla selva oscura fino alla luce piena del Paradiso, per questo il progetto rappresenta un ritorno alle origini della fotografia che tenta di cogliere e rappresentare ‘l’oltre’ in cui avviene il viaggio dantesco.
Carlo Birrozzi, Direttore ICCD

Le fotografie in mostra sono organizzate in tre serie di nove immagini che riprendono le cantiche dantesche a loro volta presentate secondo una diversa e precisa intensità di luce: se nell’Inferno il Poeta trova l’oscurità e nel Purgatorio vede finalmente una luce, nel Paradiso viene sopraffatto da un accecante bagliore. I procedimenti fotografici utilizzati per la realizzazione delle opere caratterizzano le tre cantiche alternando la stampa ai sali d’argento su carta opaca, alla cianotipia su vetro e alla dagherrotipia su lastre di metallo. Carta, vetro e metallo sono i tre supporti fotosensibili utilizzati con l’intento di offrire una sorta di traduzione visiva, o più semplicemente una suggestione, dell’immaginario dantesco secondo quei fenomeni luminosi descritti realisticamente nella Divina Commedia.



Il risultato è frutto di un lungo dibattito e di confronti constanti tra i curatori e i tecnici ICCD e offre un possibile contributo alla interpretazione della più nota opera del Poeta. Il processo con il quale sono state realizzate le immagini rappresenta pienamente l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione che non è solo o semplicemente una delle maggiori fototeche pubbliche del Paese, ma è anche luogo di pratiche e di saperi che riguardano la fotografia nell’intero ciclo di produzione e conservazione».

Le opere in esposizione sono entrate a far parte delle collezioni di fotografia contemporanea dell’ICCD e sono racchiuse in un volume che prende nome dalla mostra - The Mimetic Observer. A visual reading on Dante’s Divine Comedy -, edito da Viaindustriae Publishing, frutto di una lunga ricerca sui materiali e le tecniche di stampa tipografica.
Il progetto ha beneficiato del contributo del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Le fotografie degli animali sono state realizzate grazie alla collaborazione del Museo Civico di Zoologia di Roma.
 
The Mimetic Observer - a visual reading on Dante’s Divine Comedy, Roma, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD)
dal  30 marzo al 21 aprile 2023