Laboratorio Prampolini #2

Disegni, taccuini e progetto inediti dal Futurismo all'Art Club

Fino al 14 gennaio 2024 alla Galleria d'Arte Moderna di Roma è in corso la mostra Laboratorio Prampolini#2. Disegni, taccuini e progetti inediti dal Futurismo all’Art Club.

L’esposizione. a cura di Alessandra Cappella, Claudio Crescentini, Flavia Pesci, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta, è concepita come un progetto esclusivo per mezzo del quale s’intende riportare l’attenzione sul multilinguismo artistico e l’interdisciplinarietà di Enrico Prampolini, nell’arco di tempo che va dagli anni Trenta ai Cinquanta del Novecento, all’apice quindi della carriera e dell’esuberanza progettuale dell’artista. 

In mostra opere, disegni, materiali grafici e documentali poco conosciute o totalmente inediti provenienti dalle diverse donazioni degli eredi Prampolini alla Sovrintendenza Capitolina che sono andati a formare l’Archivio Prampolini conservato all’interno del CRDAV Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive di Sovrintendenza. Si tratta di donazioni iniziate nel 1992 e protrattesi fino al 2020 e di cui il nucleo iniziale è già stato in parte presentato al pubblico nella mostra dal titolo Laboratorio Prampolini, presso il MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, nel 2016.


Il progetto espositivo dedicato all’artista emiliano torna a recuperare la tesi che lo spazio del laboratorio si sovrappone allo spazio dell’archivio e la messa in scena dell’uno si realizza attraverso i materiali dell’altro, partendo proprio dal cospicuo fondo oggi conservato dalla Sovrintendenza. 

Dopo un periodo di studio e approfondimento dei nuovi materiali acquisiti e proseguendo nella valorizzazione del materiale, in continuità con la mostra del 2016, si è voluto tornare a rafforzare il senso del carattere laboratoriale e interdisciplinare dell’arte di Prampolini, fra pittura, scenografia, architettura, arti applicate e grafica, senza dimenticare gli allestimenti delle grandi mostre di Regime, l’editoria, fino alla riflessione teorica, alla promozione e all’organizzazione culturale, fra cui l’attività critica e l’insegnamento focalizzati sui decenni Trenta, Quaranta e Cinquanta.

In primo piano la presenza e il confronto di numerosi suoi disegni preparatori con dipinti, progetti artistici e/o architettonici e teatrali, in un percorso totalmente inedito nel suo genere e di particolare importanza scientifica, dato anche il valore unico della collezione artistica e documentale acquisita da Roma Capitale. Tra il materiale esposto, inediti album da disegno (fine anni Venti, anni Trenta e Quaranta), progetti architettonici e sketchbooks (anni Trenta-Cinquanta) contenenti elaborati grafici, schizzi e rapide composizioni, che bene esemplificano il grande lavoro progettuale dell’artista oltre alla sua creativa estroversione artistica.

Un potente corpus grafico posto in mostra anche attraverso la creazione di percorsi grafici e parallelismi iconografici con le opere pittoriche dello stesso Prampolini, provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna e da altre importanti collezioni d’arte pubbliche (Galleria Nazionale d’Arte moderna e contemporanea, MART di Rovereto, Museo del Novecento di Firenze e Collezione Roberto Casamonti di Firenze), e private, oltre alle opere messe gentilmente a disposizione dagli eredi stessi di Prampolini. 

Ormai tutta la critica è concorde nel ritenere che Prampolini occupa un posto a sé nel panorama europeo dell'arte astratta, caratterizzato dal suo profondo interesse per la sperimentazione, per il dinamismo e l'organicismo che si manifesta, negli anni Trenta e Quaranta, in visioni cosmiche, oniriche e nelle compenetrazioni meccaniche bene documentate, allo stato iniziale di ideazione e progettazione, proprio dai disegni contenuti nei suoi taccuini di studio presenti in mostra. Un ottimale elemento per comprendere ancora meglio i passaggi di studio e ideazione di Prampolini ma anche l’emblema rappresentativo della nuova frontiera della ricerca avanguardistica internazionale di cui l’artista faceva sicuramente parte.