Emiliano Auriemma, nuovi orizzonti tra arte e architettura

Dimensioni scenografiche oltre la "Natura Morta"

Nel panorama artistico contemporaneo, spiccano figure poliedriche che sfidano gli schemi convenzionali della creatività e della rappresentazione. Tra questi talenti si distingue Emiliano Auriemma, un architetto di formazione che ha recentemente abbracciato l'arte della pittura ad olio.

In un'esclusiva intervista, Auriemma ci conduce attraverso il suo viaggio artistico, esplorando le sfide, le fonti d'ispirazione e le tecniche che caratterizzano la sua opera unica. Auriemma ha intrapreso il suo percorso pittorico solo alcuni anni fa, alle soglie dei cinquant'anni, quando la pandemia ha sovvertito le consuete routine, spingendo molti di noi a riconsiderare prospettive e passioni.

Non sono un novizio nell'ambito della rappresentazione", confessa Auriemma, l'architetto romano, il cui nome risuona nell'ambiente accademico e universitario, ma che fino ad oggi è stato estraneo al mondo dell’arte. Dopo anni di insegnamento e ricerca nel campo della presentazione architettonica ha avvertito il richiamo a esplorare nuovi territori, immergendosi nell'arte tradizionale della pittura ad olio.

 "Pur avendo familiarità con il lavoro digitale", racconta Auriemma, "nutrivo da tempo il desiderio di impegnarmi in qualcosa di più stimolante, di più profondo." E così ha avuto inizio il suo viaggio nell'arte pittorica.

Emiliano Auriemma, Esprit Noveau, 2021. Olio su tela 45x65 cm. 

Senza tradire le sue radici architettoniche, Auriemma le ha trasformate in qualcosa di nuovo e diverso. Il suo processo creativo parte spesso dall'architettura stessa. Il suo approccio alla pittura è scrupoloso e riflessivo. A volte, inizia con la creazione di modelli cartacei in miniatura degli edifici che intende includere nelle sue opere. In relazione alla costruzione scelta, l'artista compone un modello fisico, una vera e propria scenografia di elementi statici, che a volte integra con particolari tradizionali della "natura morta" come fiori, frutta e libri, accostandoli ad elementi estranei, contemporanei o storici, con una cura minuziosa dei dettagli. 

Non ho mai voluto scegliere una linea", ammette Auriemma. "Non mi interessa rappresentare il movimento moderno oppure l'architettura tradizionale. Il mio interesse è nella rappresentazione generale e nell'associazione di idee". 

Un elemento cruciale nel processo creativo di Auriemma è la luce. La sua ricerca di una luce univoca e coerente lo ha portato a utilizzare, in alcuni casi, modelli tridimensionali virtuali per studiare gli effetti luminosi sulle sue composizioni.

Emiliano Auriemma, Sant'Ivo alla Sapienza, 2021. Olio su tela, 145x95 cm.

"Il processo che ho perfezionato è quello di non lavorare direttamente con i colori", rivela. "Utilizzo principalmente blu oltremare e terra d'ombra bruciata, che combinati producono molte tonalità di grigio e consentono di variare tra caldo e freddo."

Ma il suo lavoro non riguarda solo colori e forme. Ogni quadro rappresenta un viaggio nell'architettura del passato, intrecciato con un presente creativo e personale.

Mentre dipinge, Auriemma esplora non solo nuove tecniche e materiali, ma anche nuovi mondi di significato e connessione con il tempo che fu. Ogni pennellata è un passo avanti nel suo viaggio, un'opportunità di esplorare la bellezza e la complessità del mondo circostante.