Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini
La bellezza del sacro: l'Altare dei Medici e i doni dei Re
Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini. La bellezza del sacro: l’Altare dei Medici e i doni dei Re, presenta oltre cento opere testimonianze di fede e di affermazione dell'influenza e del prestigio politico delle corti europee nei secoli. Per la prima volta in Italia, è esposta un'ampia selezione dei tesori provenienti dalla collezione della Custodia di Terra Santa: un patrimonio di oggetti religiosi, gioielli, ornamenti e paramenti sacri, codici e baldacchini che i francescani hanno preservato nel corso di oltre cinquecento anni, e che ritorneranno a Gerusalemme per l’istituzione Terra Sancta Museum Art and History, nel convento di San Salvatore. Le restanti opere provengono da importanti musei italiani, come le Gallerie degli Uffizi e il Museo di Capodimonte, oltre che da prestigiose biblioteche come la Nazionale di Firenze, la Laurenziana e la Riccardiana. Contribuiscono inoltre l'Archivio di Stato di Firenze, il Banco di Napoli, la Collezione Pratesi e alcune collezioni private.
La mostra è dedicata a promuovere la bellezza come strumento per favorire una cultura della pace e contrastare ogni forma di violenza e conflitto.
Questa mostra è un invito a riflettere sulle radici comuni e sulla ricchezza della diversità culturale e religiosa. Nel contesto della Cappella Rucellai del Museo Marino Marini, simbolo di dialogo culturale internazionale, questa esposizione trova il suo spazio ideale, offrendo un'esperienza che va oltre l'estetica per abbracciare il significato più profondo dell'arte e della spiritualità.
Leyla Bezzi, curatore esecutivo
Museo Marino Marini, Cappella Rucellai
Il Museo Marini di Firenze si trova in una sede particolare: la ex chiesa di San Pancrazio che comprende la cappella Rucellai, capolavoro dell’architettura rinascimentale realizzato nel XV secolo da Leon Battista Alberti e ispirato al Sepolcro di Terra Santa.
Il percorso espositivo prende avvio proprio dalla Cappella Rucellai e si apre con una suggestiva narrazione della millenaria storia del Santo Sepolcro di Terrasanta, arricchita da documenti e preziosi manufatti. L'esposizione culmina con la preziosa collezione di capolavori donati dai sovrani di Spagna, Francia, Portogallo e del Sacro Romano Impero, seguiti dai tesori provenienti dalle grandi potenze italiane come Venezia, Genova, il Granducato di Toscana e il Regno di Napoli.
Il percorso si snoda, dunque, attraverso i fasti del Rinascimento mediceo, le raffinate opere degli Asburgo-Lorena e giunge fino al periodo moderno.
Particolare attenzione è riservata ai doni provenienti da Firenze a dall’Italia, anche grazie al prezioso restauro di alcune opere, promosso dal Museo Marino Marini di Firenze. Tra queste, spicca l'Altare dei Medici, di cui fa parte l'Ornamento, donato da Ferdinando I granduca di Toscana e realizzato da Domenico Portigiani, Giambologna e Pietro Francavilla tra il 1588 e il 1590. L’opera è un sontuoso monumento bronzeo, che giunse a Gerusalemme alla fine del Cinquecento, destinato a fungere da recinzione della pietra dell’unzione. Rappresenta uno dei manufatti di maggior valore artistico e spirituale che adornano la navata latina del Santo Sepolcro ed è stato riportato per la prima volta in Italia per essere restaurato ed esposto.
L’elemento di maggiore pregio artistico dell’Altare del Calvario è rappresentato dai sei pannelli decorativi dedicati alla narrazione della Passione di Cristo, che comprendono un dossale scolpito a bassorilievo dal Giambologna, con due formelle raffiguranti l’Unzione del Cristo morto e la Sepoltura. Gli altri quattro pannelli, con la rappresentazione dell’Innalzamento della croce, la Crocifissione, la Deposizione dalla croce e la Resurrezione, sono opera del suo allievo Pietro Francavilla.
L’iniziativa del Museo Marino Marini ha riportato all’antico splendore altri tesori come il Tabernacolo del Commissario di Terra Santa e la Lampada voluta da Ferdinando IV granduca di Toscana, il codice manoscritto Antifonario 18, insieme a paramenti sacri come la Pianeta di Alice di Toscana e il Paliotto del Commissario di Terrasanta a Venezia, e infine, l'arazzo delle Gallerie degli Uffizi con soggetto Cosimo il Vecchio fa costruire un ospedale per i pellegrini a Gerusalemme.
Museo Marino Marini, l'Arazzo delle Gallerie degli Uffizi con soggetto Cosimo il Vecchio fa costruire un ospedale per i pellegrini a Gerusalemme
La mostra intende far conoscere ai visitatori anche lo splendore dei doni napoletani del XVIII secolo, come la serie di tre dipinti inediti che raffigurano l’Estasi di San Francesco d’Assisi, Sant'Antonio da Padova e San Giuseppe e il Bambino, opera del pittore Francesco De Mura (1696-1782), e che appartengono alla quattro tele inviate a Nazareth per la cappella costruita sui resti della casa della Vergine. Queste opere, ora accuratamente restaurate, sono rimaste per lungo tempo derelitte ed erroneamente attribuite a un artista andaluso affine a Bartolomé Esteban Murillo. Le ricerche di archivio correlate alla redazione del catalogo della mostra hanno permesso di risalire ai documenti di trasporto e alle note contabili legate alla commissione dei tre dipinti, restituendoli al pubblico con l’esatta data in cui furono realizzati e con il nome dell’autore reale, aprendo a nuove interessanti riflessioni circa l’evoluzione stilistica di De Mura e della sua scuola.
La mostra esplora anche la storia dell'antica farmacia di Gerusalemme. Questi luoghi, storicamente dedicati alla preparazione di rimedi medicinali, erano punti di incontro tra scienza, arte e spiritualità. L'antica farmacia di Gerusalemme, legata alla tradizione medica ebraica, cristiana e islamica, trova un parallelo significativo nell'antica farmacia fiorentina, rinomata per la sua maestria nell'arte della spezieria.
Come fa notare Fra Francesco Patton, custode di Terra Santa “La Toscana, legata alla Terra Santa sin dalle Crociate, conserva ancora oggi, nelle pietre portate da Pazzino de' Pazzi dal Santo Sepolcro, un prezioso retaggio che infiamma la tradizione pasquale fiorentina dello ‘Scoppio del Carro’. In questa Terra Santa afflitta dall'odio e dalla divisione, è necessario costruire ponti, proporre nuove iniziative, aprire orizzonti. Questa mostra evidenzia come il legame tra la Custodia e la Toscana continui a generare scambi culturali stimolanti ancora oggi.”
Foto di copertina: Museo Marino Marini, Altare dei Medici
Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini. La bellezza del sacro: l’Altare dei Medici e i doni dei Re, Firenze, Museo Marino Marini, 13 settembre 2024 - 7 gennaio 2025