Tony Cragg alle Terme di Diocleziano
Infinite forme e bellissime
Tony Cragg. Infinite forme e bellissime, a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Verger, propone negli imponenti ambienti delle Terme di Diocleziano, una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano, una significativa selezione delle opere dell’artista inglese, tra i più celebri esponenti della scultura contemporanea, noto per aver sperimentato fin dagli anni Settanta forme sorprendenti accanto a materiali e tecniche inedite.In realtà, la scultura è solo all’inizio della sua storia. E se stesse solo nascendo ora? E se l’idea di scultura non riguardasse la creazione di un ornamento per il mondo bensì, direttamente, di uno strumento di indagine?
Tony Cragg
Diciotto le sculture esposte, di medie e grandi dimensioni, realizzate negli ultimi due decenni in bronzo, legno, travertino, fibra di vetro e acciaio: forme seducenti, perturbanti, misteriose, che ora rinviano al mondo minerale e vegetale, ora alla geologia e alla biologia, evocando le onde del mare, le strutture geometriche di una pianta o di una conchiglia e che adesso entrano in dialogo con gli spazi archeologici del complesso monumentale.
Tony Cragg a Roma, Ph. Monkeys Video Lab
La ricerca artistica di Tony Cragg è da sempre concentrata sulle infinite possibilità del disegno e della scultura, in un confronto inarrestabile con la natura, con i suoi processi creativi e le sue strutture evolutive. Infinite forme e bellissime, una frase topica di Charles Darwin, evoca l’inarrestabile entusiasmo dell’artista di fronte alla ricchezza delle architetture della vita, dal microcosmo al macrocosmo, da una parte, e alla meraviglia che suscita il pensiero stesso, mai pago di affondare nella conoscenza della realtà, nell’inesauribile ricchezza di forme e modelli, di strutture e processi generativi che il mondo naturale ci mette davanti agli occhi: una ricchezza cui corrisponde il fare dell’artista, in particolare quello dello scultore, che può pensare e creare nuove forme senza porsi limiti nell’utilizzo di mezzi e materiali.
Un fecondo scambio di intuizioni e immagini tra naturale e artificiale, tra modelli biomorfici e virtuali, che derivano dall’osservazione delle composizioni organiche e delle strutture cristalline dei minerali, fino a coinvolgere forme elaborate digitalmente e prodotti nati artificialmente in laboratorio: dall’archeologia alla geologia, dalla storia dell’arte alla biologia.
La sua ispirazione viene da lontano, anche se è decisamente radicata nel presente e con torsioni di tempo che legano il passato più remoto al futuro più distante. Incontrando le sue magnifiche invenzioni scultoree siamo come trascinati in una dimensione spazio-temporale che si avvita senza inizio e fine, connettendo l’origine e le geometrie delle strutture naturali con le infinite potenzialità della creatività umana.
Sergio Risaliti, curatore della mostra
Tony Cragg a Roma, Manipulations (dettaglio), 2017, 120x145x115, Bronzo, Ph. Monkeys Video Lab
Nel titolo risuona così l’entusiasmo dello scienziato Darwin per le forme naturali e i suoi processi evolutivi che così si esprimeva: “Vi è qualcosa di grandioso in questa concezione della vita, con le sue molte capacità, che inizialmente fu data a poche forme o ad una sola e che, mentre il pianeta seguita a girare secondo la legge immutabile della gravità, si è evoluta e si evolve, partendo da inizi così semplici, fino a creare infinite forme estremamente belle e meravigliose”.
Nel processo artistico, Tony Cragg preleva, crea, manipola e distorce continuamente la forma, per dar vita a sculture sorprendenti che, muovendosi tra astrazione e figurazione, possono evocare paesaggi naturali quanto rappresentare corpi umani e oggetti quotidiani. Le opere sono pensate come strutture complesse e dinamiche, che mettono alla prova limiti fisici e strutturali, cercando di risolvere il rapporto tra materia e tecnica, tra vuoto e pieno, tra instabilità ed equilibrio.
Generate da una radice che, come una monade, le sostiene dal centro, si dipanano per generare tante diverse ramificazioni, senza tralasciare la presenza fisica, materiale, con le sue qualità espressive ed energie, imitando quello che la natura fa con le sue forme, in una direzione opposta al funzionalismoe utilitarismo, cui puntano l’industria e il design, così come al virtuale e alla realtà aumentata.
La scultura per Cragg non è solo metodo di indagine, sviluppo di conoscenza, dialogo tra percezioni e immaginazioni, mondo fisico e dell’immaginazione: nella sua pratica ha in particolare una funzione pedagogica, è un esercizio infinito di conoscenza, un modo del pensare che si sviluppa tra processi intuitivi e creativi, in un continuo dialogo tra livelli e interrelazioni di visibile e invisibile, di grande e piccolo, in modo fluido e dinamico, mai statico e definitivo.
La personale di Tony Cragg si estende anche oltre la sede delle Terme di Diocleziano. Tre sculture dell'artista dialogano con gli spazi urbani della Capitale: Versus e Runner in Piazza San Silvestro e Stuck in Piazza di San Lorenzo in Lucina, visibili dal 27 novembre 2024 al 31 gennaio 2025.
Tony Cragg a Roma, Ph. Monkeys Video Lab
Tony Cragg (Liverpool, 1949) dopo il diploma lavora per due anni come tecnico di laboratorio nel- campo della ricerca biochimica. Durante questo periodo inizia a disegnare e viene ammesso nel1969 al Gloucestershire College of Art and Design e successivamente alla Wimbledon School of Art. Nel 1973 si iscrive al Royal College of Art di Londra, dove si concentra sulla scultura. Prima di iniziare a lavorare con materiali tradizionali come la pietra, il ferro e il bronzo le sue opere sono concepite come assemblaggi di elementi di scarto e objets trouvése e la sua ricerca risente dell'influenza del Minimalismo e della Land Art. Nel 1976 inizia ad insegnare all'École des Beaux-Arts di Metz e l'anno successivo si trasferisce a Wuppertal dove nel 2008 ha fondato lo Skulpturenpark Waldfrieden. Dal 1978 al 1988 è docente all'Accademia d'Arte di Düsseldorf, successivamente è a Berlino all'Università delle Arti dove insegna scultura e nel 2006 a Düsseldorf all’Accademia d’Arte, dove è stato direttore dal 2009 al 2014. al 1977 in poi il suo lavoro è stato presentato nei maggiori musei e istituzioni del mondo, le sue opere sono entrate a far parte delle più importanti collezioni d’arte pubblica e privata. È stato più volte rappresentato alla Biennale di Venezia e alla Documenta di Kassel, nonché alle biennali di San Paolo e Sydney. Nel 1988 gli è stato assegnato il Turner Prize. Dopo aver ricevuto diversi dottorati onorari e molti altri eminenti premi, è stato nominato nel 2003 comandante dell'Impero britannico. Nel 2007 la Corte Imperiale giapponese gli ha conferito il Praemium Imperiale come uno tra i maggiori scultori odierni. Recentemente le sue opere sono apparse in mostre personali nel 2022 al Museo Novecento di Firenze, dove assieme a sculture e disegni è stato ricreato in parte il suo studio, alla Reggia di Venaria nel 2023, e al Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia fino a novembre 2024.
Foto di copertina: Tony Cragg a Roma, Ph. Monkeys Video Lab
Tony Cragg. Infinite forme e bellissime
Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano, 9 novembre 2024 - 4 maggio 2025