Zigaina. La metamorfosi tra inchiostri e anatomie

Zigaina. La metamorfosi tra inchiostri e anatomie

Una mostra alla Stamperia d'Arte Albicocco di Udine

Zigaina. La metamorfosi tra inchiostri e anatomie
“Zigaina. La metamorfosi tra inchiostri e anatomie” è il titolo della mostra allestita alla “Stamperia d'Arte Albicocco” di Udine (maggio-settembre 2024), nell’ambito della ventesima edizione del Festival udinese “Vicino/Lontano”; tema dell'edizione 2024, la metamorfosi, processo creativo molto presente nell’opera incisa del grande artista friulano.

La mostra rappresenta un importante contributo al progetto “Zigaina 100/Anatomia di una immagine” organizzato in omaggio al Maestro che, nel 2024, avrebbe compiuto cento anni 

Il progetto sostenuto dalla Regione Friuli-Venezia Giulia vede capofila il Comune di Cervignano dove si trova la casa-studio dell’artista, un immobile acquistato della Regione a dicembre del 2024, per farne un Archivio e centro studi gestito dalla figlia Alessandra Zigaina.


Giuseppe Zigaina, 1981 La mano e l'insetto, 1981, acquaforte, foglio 247x245mm 

La mostra negli spazi della Stamperia udinese di Corrado Albicocco racconta il tema della metamorfosi in circa venti stampe di diversi formati. La metamorfosi per Zigaina è stata una questione cardine della sua espressione artistica, attraverso di essa il Maestro è giunto ai più profondi temi umani, acutamente analizzati in rapporto alla storia, al territorio e alla memoria.

Attraverso il principio metamorfico, Zigaina ci guida dentro ai suoi “Paesaggi” di sembianza organica

Sotto i cieli bassi, le farfalle notturne depongono uova pronte a schiudersi sui campi di battaglia e sul monumentale “Sacrario di Redipuglia”, dimora di centomila soldati caduti nella Prima Guerra Mondiale
Sono proprio le scalinate dell’ossario a comparire nelle acquaforti e a definire in modo ossessivo, anche con linee nette orizzontali, quella separazione tra alto e basso, cielo e terra, una dicotomia che l’artista non abbandonerà mai nell’incisione e neppure nella sua pittura a venire.
La mostra chiude con l’omaggio al Picasso di “Guernica” che, contro ogni guerra, contro ogni violenza e barbarie, leva il suo grido di pace. 


Giuseppe Zigaina, Omaggio a Guernica di Picasso n.2, 1972, acquaforte, foglio 50x69,5cm.

In questo percorso e in questa chiusura, sta tutta l’attualità e la forza del concetto di metamorfosi che l’artista lega al ciclo della vita e a un’umanità spronata a rimanere vigile, attenta alla violenza e alla sopraffazione, causa di guerra e privazione di libertà. 
Nel laboratorio di Corrado Albicocco emerge anche la storia di un incontro magico, quello tra la lastra e il foglio “trasformati” dall’artista e dal suo fidato collaboratore: infatti, Albicocco ha condiviso con il Maestro i saperi alchemici capaci di far vibrare la luce nel mondo buio e misterioso degli inchiostri. Se Zigaina “sprofonda nell’immagine”, come egli stesso scriveva in “Paesaggio come anatomia” (Verso la laguna, Marsilio, Milano 1995), nel dire la sua esperienza fisica e mentale con l’opera incisa, il processo vero e proprio di stampa richiede la mano dello stampatore, Questa mostra vuole essere anche un suo omaggio al Maestro che, varcando la soglia della stamperia, ha cambiato il corso del suo lavoro.

FOTO DI COPERTINA
Giuseppe Zigaina, dettaglio, 1981 La mano e l'insetto, 1981, acquaforte, 247x245mm