Giulio Paolini e Luca Bertolo. Dietro l'opera
Istituto Italiano di Cultura di Madrid
In occasione di ARCOmadrid 2025, l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid presenta “GIULIO PAOLINI E LUCA BERTOLO. DIETRO L’OPERA”, una mostra che pone in dialogo per la prima volta uno dei principali artisti delle nuove avanguardie di secondo Novecento e uno dei più importanti pittori italiani di oggi.
DIETRO L’OPERA presenta attraverso alcune installazioni, opere pittoriche e opere concettuali, la più attuale espressione di un’arte riflessiva, capace di interrogarsi sulla propria natura e sui limiti della rappresentazione.
La mostra a cura di Elena Volpato, Conservatore della GAM di Torino, è prodotta dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Spagna, con la collaborazione della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e della Fondazione Torino Musei.
Paolini è stato una figura primaria delle nuove avanguardie del secondo Novecento per il suo esame degli elementi essenziali e costitutivi dell’opera visiva. Nella loro enigmatica presenza è andato cercando il senso tanto di ogni possibile congedo dal passato, quanto di ogni possibile riconoscimento delle costanti dell’arte. Ha testimoniato l’urgenza di un’analisi che concesse di ripartire da un nuovo inizio, ma anche di dichiarare che quell’inizio era tutto interno alla tradizione classica.
Il suo esame ha saputo verificare la possibilità continuamente risorgente della rappresentazione, come un’aura ineludibile, inscritta nella nuda semplicità oggettuale del quadro, nel suo essere soglia verso lo spazio dell’arte.
Trent’anni dopo gli inizi di Paolini, Luca Bertolo incominciò a dipingere ripartendo da una riflessione simile sugli elementi primi della pittura e sulla superficie piana della tela come spazio di avvicinamento, per via negativa, all’immagine. Operando all’interno della pittura, è andato trovando paradossali rappresentazioni dell’impossibilità di dire compiutamente se stessi e il mondo. Rispondendo alle decostruzioni e ricostruzioni delle avanguardie, Bertolo sta tracciando un percorso in cui appartenenza e lontananza dalla storia, contemplazione e sberleffo, pittura mimetica e pittura mentale, si sovrappongono nella sua paradossale indagine pittorica dell’apparente impossibilità di dipingere.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Allemandi, con testi degli artisti e della curatrice.
Il nostro Istituto ha sempre promosso e valorizzato l’arte contemporanea italiana, - afferma Susi Baldasseroni, Direttrice ad interim dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid - ed è un grande privilegio per noi poter esporre le opere di due artisti così significativi, che ringraziamo per la generosità e la disponibilità con la quale hanno accettato il nostro invito.
DIETRO L’OPERA presenta attraverso alcune installazioni, opere pittoriche e opere concettuali, la più attuale espressione di un’arte riflessiva, capace di interrogarsi sulla propria natura e sui limiti della rappresentazione.
La mostra a cura di Elena Volpato, Conservatore della GAM di Torino, è prodotta dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Spagna, con la collaborazione della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e della Fondazione Torino Musei.
L’esposizione è cadenzata in tre momenti che approfondiscono alcuni degli aspetti di contatto tra i due artisti: il rapporto tra il recto e il verso della tela, l’ambiguo statuto d’immagine della bandiera e la rappresentazione dell’assenza. Tre temi, tanti quante sono le principali sale espositive dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, un luogo segnato dalla simbolica vicinanza di un dipinto come Las Meninas di Velázquez che costituisce l’origine delle riflessioni in gioco.La curatrice, Elena Volpato, ha posto in dialogo diciassette opere, scelte tra le di più rilevanti del loro percorso, che abbracciano un arco temporale di sessant’anni, dal 1963 al 2024, e raccontano un continuo interrogarsi sulla natura riflessiva dell’arte e su quello spazio poetico, concettuale ed espressivo che si cela “dietro l’opera” svelandone la dimensione più sfuggente.
Paolini è stato una figura primaria delle nuove avanguardie del secondo Novecento per il suo esame degli elementi essenziali e costitutivi dell’opera visiva. Nella loro enigmatica presenza è andato cercando il senso tanto di ogni possibile congedo dal passato, quanto di ogni possibile riconoscimento delle costanti dell’arte. Ha testimoniato l’urgenza di un’analisi che concesse di ripartire da un nuovo inizio, ma anche di dichiarare che quell’inizio era tutto interno alla tradizione classica.
Il suo esame ha saputo verificare la possibilità continuamente risorgente della rappresentazione, come un’aura ineludibile, inscritta nella nuda semplicità oggettuale del quadro, nel suo essere soglia verso lo spazio dell’arte.
Trent’anni dopo gli inizi di Paolini, Luca Bertolo incominciò a dipingere ripartendo da una riflessione simile sugli elementi primi della pittura e sulla superficie piana della tela come spazio di avvicinamento, per via negativa, all’immagine. Operando all’interno della pittura, è andato trovando paradossali rappresentazioni dell’impossibilità di dire compiutamente se stessi e il mondo. Rispondendo alle decostruzioni e ricostruzioni delle avanguardie, Bertolo sta tracciando un percorso in cui appartenenza e lontananza dalla storia, contemplazione e sberleffo, pittura mimetica e pittura mentale, si sovrappongono nella sua paradossale indagine pittorica dell’apparente impossibilità di dipingere.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Allemandi, con testi degli artisti e della curatrice.
Il nostro Istituto ha sempre promosso e valorizzato l’arte contemporanea italiana, - afferma Susi Baldasseroni, Direttrice ad interim dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid - ed è un grande privilegio per noi poter esporre le opere di due artisti così significativi, che ringraziamo per la generosità e la disponibilità con la quale hanno accettato il nostro invito.