Italia Nostra e l'archeologia industriale di Trieste
Spaziolibero, 2022
Marina Giraldi presenta un prezioso complesso di archeologia industriale, il grande Porto marittimo di Trieste affacciato sul Mare Adriatico.Nel servizio “Trieste: la città frontiera tra passato e futuro”, una serie di interventi di esponenti di Italia Nostra raccontano alcuni momenti di una città nel suo massimo sviluppo ottocentesco
Concepito da Carlo IV d’Asburgo nel Settecento, ma edificato tra il 1868 e il 1887 a seguito di un Concorso bandito dal Governo di Vienna (1863), il Porto di Trieste è oggi la più grande autostrada via mare per lo scambio di merci tra Europa e Oriente.
Nel Porto Vecchio, strutture portuali, magazzini, hangar, Centrale Idrodinamica, gru, attrezzature elettromeccaniche, apparecchi trasportatori, fino ai silos, sono ancora conservati anche se non più operanti.
Da molti anni Italia Nostra sollecitava il restauro e la riqualificazione di questa parte storica del Porto, edifici che riflettono l’epoca della prima grande industria imperiale europea, quando un ampio complesso dedicato al commercio era direttamente collegato al centro cittadino di Trieste.
In questo contesto, Italia Nostra ha trovato investitori privati, ha fornito informazioni importanti per il recupero filologico del bene e ha suggerito spunti significativi per il riuso di spazi destinati ad eventi culturali per la cittadinanza.Solo dal 2001 si sono iniziati i lavori di ripristino dei singoli edifici del Porto Vecchio, anche grazie alla collaborazione finanziaria austriaca
Nel servizio Antonella Caroli (Presidente di Italia Nostra dal 2021 al 2024) interviene sulla questione del Porto Vecchio mettendo in evidenza importanti manufatti realizzati da allievi del grande architetto austriaco proto-razionalista Otto Wagner (Otto Wagner, il profeta dello spazio urbano).
L’architetto Lucia Krasovec Lucas (socia di Italia Nostra sezione Trieste), racconta di un altro edificio di valore storico della città, il Mercato Coperto progettato nel 1935 da Camillo Iona che realizzò un'ampia struttura, oggi esempio di "architettura funzionalista".
Simonetta Bonomi (Soprintendente della regione Friuli-Venezia Giulia) illustra la storia di Palazzo Economo (1891), un edificio dai tipici caratteri di residenza mercantile triestina, con magazzini al piano terra, uffici al primo piano e abitazione al piano nobile. L’opera, edificata dall'architetto Giovanni Scalmanini, fu voluta dal mercante greco Giovanni Economo che, elevato a barone decise di consacrare la propria preminenza sociale attraverso una dimora degna del prestigio acquisito.
Costruito tra il 1856 e il 1860 come dimora dell’arciduca Massimiliano d’ Asburgo e della consorte, la principessa Carlotta del Belgio, il Castello fu realizzato in bianca pietra d’Istria, su progetto dell’ingegnere austriaco Carl Junker. Nel servizio, ce ne parla la storica dell’arte Andreina Contessa che contestualizza un’opera in stile eclettico ottocentesco, tipica del clima mitteleuropeo della città.Un’altra dimora ottocentesca degna di nota è il Castello di Miramare, un elegante edificio arroccato sulla punta del promontorio carsico di Grignano, a pochi chilometri da Trieste
“Spaziolibero” è il titolo di una serie di rubriche Rai dette “Programmi dell'accesso”, per intendere uno spazio autogestito da associazioni politiche, culturali, sindacali, religiose ed etnico-linguistiche. Introdotto dalla riforma RAI del 1975 e lanciato nel 1977, “Spaziolibero” è regolato dalla Sottocommissione parlamentare per l'accesso facente capo alla Commissione di vigilanza.
APPROFONDIMENTO
Italia Nostra: Il porto di trieste
FOTO DI COPERTINA
La Stazione Marittima di Trieste