Artisti allo specchio - Mario Ceroli
1988
Dalle teche RAI vi riproponiamo una perla rara della serie Artisti allo specchio, dedicata a Mario Ceroli. Un documentario andato in onda nel 1988 sulle reti Rai. Il filmato, con la regia di Mario Carbone e un intervento critico di Maurizio Calvesi, ripercorre diverse fasi del suo percorso artistico.
Vediamo l’artista al lavoro insieme ai suoi collaboratori nel grande studio di via della Pisana, e ascoltiamo il racconto — aveva allora poco più di cinquant’anni — del suo metodo di lavoro e delle tecniche che utilizza per realizzare le sue opere, comprese quelle che in quel periodo stava creando per la chiesa di Santa Maria Madre del Redentore, a Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca.
Il lavoro di Ceroli si sviluppa senza confini di tecnica: passa con naturalezza dalla scultura al disegno, dalla pittura alla creazione di oggetti, ambienti e scenografie. La sua pratica è quella di un autore proteiforme, difficile da incasellare, che considera ogni mezzo parte dello stesso vocabolario creativo. Tra le molte attività, spicca anche la collaborazione con il teatro, dove interviene nella costruzione delle scene, pur definendo il suo contributo semplicemente come “allestimenti”.
Vediamo l’artista al lavoro insieme ai suoi collaboratori nel grande studio di via della Pisana, e ascoltiamo il racconto — aveva allora poco più di cinquant’anni — del suo metodo di lavoro e delle tecniche che utilizza per realizzare le sue opere, comprese quelle che in quel periodo stava creando per la chiesa di Santa Maria Madre del Redentore, a Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca.
Il lavoro di Ceroli si sviluppa senza confini di tecnica: passa con naturalezza dalla scultura al disegno, dalla pittura alla creazione di oggetti, ambienti e scenografie. La sua pratica è quella di un autore proteiforme, difficile da incasellare, che considera ogni mezzo parte dello stesso vocabolario creativo. Tra le molte attività, spicca anche la collaborazione con il teatro, dove interviene nella costruzione delle scene, pur definendo il suo contributo semplicemente come “allestimenti”.
In realtà io non so fare lo scenografo. Posso collaborare con il teatro come ho fatto per 20 anni da questa parte, forse posso essere un collaboratore di lusso, diciamo, un collaboratore privilegiato, però comunque non sono uno scenografo.”
Mario Ceroli, 1988