Boccioni. Prima del futurismo
Una mostra alla Fondazione Magnani Rocca
La Fondazione Magnani Rocca nella sede di Mamiano di Traversetolo presso Parma, dedica a Umberto Boccioni un'ampia rassegna composta da quasi duecento opere, tra cui spiccano alcuni capolavori assoluti dell’artista.
La mostra (a cura di Virginia Baradel, Niccolò D’Agati, Francesco Parisi, Stefano Roffi) si sofferma sulla figura del giovane Boccioni e sugli anni della formazione affrontando i diversi momenti della sua attività, dalla primissima esperienza a Roma, a partire dal 1899, sino agli esiti pittorici immediatamente precedenti l’elaborazione del Manifesto dei pittori futuristi nella primavera del 1910. Un decennio cruciale in cui Boccioni sperimenta tecniche e stili alla ricerca di un linguaggio originale e attento agli stimoli delle nascenti avanguardie. Lo studio delle fonti, a iniziare dai diari e dalla corrispondenza di Boccioni entro il 1910, e le recenti e approfondite indagini hanno portato nuovi elementi utili alla conoscenza di questa fase della sua attività.
L'esposizione intende non solo documentare il carattere eterogeneo della produzione boccioniana, ma soprattutto ricostruire i contesti artistici e culturali nei quali l’artista operava. Viene così fatta luce sulle vicende artistiche tra il 1902 e il 1910, offrendo un panorama più ampio su un periodo fondamentale per l’attività di Boccioni che permette di porre in prospettiva lo svolgersi della sua ricerca.
La mostra è suddivisa, dunque, in tre sezioni geografiche legate alle tre città che hanno rappresentato punti di riferimento formativi per l’artista: Roma, Venezia e Milano.
Una speciale attenzione è dedicata ai lavori a tempera per finalità commerciali e alle illustrazioni, presentati nella quasi totalità, che permettono di rilevare l’importanza di questa produzione nell’ambito di una sperimentazione che va dalle primissime prove romane sino agli esiti più compiuti e artisticamente complessi degli anni milanesi.
Umberto Boccioni, Il romanzo di una cucitrice (dettaglio), 1908, olio su tela (Collezione Barilla di Arte Moderna)
A documentare questo percorso sono esposte alcune delle opere a olio su tela più note della prima produzione dell’artista, come Campagna romana del 1903 (MASI, Lugano), Ritratto della sorella del 1904 (collezione privata, in deposito presso Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venezia), Ritratto della signora Virginia del 1905 (Museo del Novecento, Milano), Ritratto del dottor Achille Tian del 1907 (Fondazione Cariverona), La madre del 1907 (collezione privata), Autoritratto del 1908 (Pinacoteca di Brera, Milano), Il romanzo della cucitrice del 1908 (Collezione Barilla di Arte Moderna), Controluce del 1909 (Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto), Ritratto di gentiluomo del 1909 (collezione privata), Contadino al lavoro del 1909 (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma), Ritratto di Fiammetta Sarfatti del 1911 (collezione privata) nonché tempere, incisioni, disegni.
L’accostamento di volta in volta alle opere di artisti come Giovanni Segantini, Giacomo Balla, Gino Severini, Roberto Basilici, Gaetano Previati, Mario Sironi, Carlo Carrà, Giovanni Sottocornola, spiega e illustra le ascendenze e i rapporti visuali e culturali che costruirono e definirono la personalità artistica di Boccioni.
Boccioni. Prima del Futurismo
Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (Parma)
dal 9 settembre al 10 dicembre 2023
Foto di copertina:
Umberto Boccioni, Autoritratto, 1908, olio su tela (Pinacoteca di Brera, Milano)