Deanna Dikeman. Leaving and Waving

Deanna Dikeman. Leaving and Waving

Il lungo addio di una figlia ai genitori in una mostra a Campobasso

20 Feb 2022 > 06 Mar 2022
Deanna Dikeman. Leaving and Waving
Per chi vive lontano dai propri genitori anziani, ad ogni partenza il pensiero è segnato dall’incertezza del futuro: quando li rivedrò?  e se succede qualcosa? e se non li rivedrò più ?

Nel 1991, in un tardo pomeriggio soleggiato, dopo una visita ai propri genitori nel loro ranch rosso della sonnolenta periferia di Sioux City nel Midwest degli Stati Uniti, Iowa Deanna Dikeman, una fotografa che vive a Kansas City, fu improvvisamente assalita da questi pensieri. I genitori erano usciti per salutare la figlia in partenza e Deanna, già in macchina pronta per il viaggio verso la sua casa a 400 miglia di distanza, ha abbassato il finestrino e ha tirato fuori la sua fotocamera per scattare una foto ricordo, ignara che questo sarebbe stato l'inizio di un viaggio epico. 

Deanna negli anni ha sempre continuato a fotografare la vita famigliare e in molte immagini ha ritratto il saluto dei genitori dopo ogni sua visita. Ma solo dopo 17 anni da quel primo scatto di arrivederci fa una ricerca tra le sue fotografie e si rende conto di aver iniziato una serie che decide di voler proseguire metodicamente.




I genitori sono stati al gioco e quegli scatti sono diventati parte di un rituale; Deanna caricava la macchina, abbracciava i genitori, la sua mamma versava una lacrima, e lei si metteva in macchina, tirava fuori la camera e scattava qualche foto.  Non sapendo quando si sarebbero rivisti, quel rito diventa così un modo per trasformare un momento triste in giocoso.

I preziosi scatti della pluripremiata fotografa statunitense sono visibili alla ex-GIL di Campobasso in una mostra organizzata dall’Associazione il Cavaliere di San Biase dal 20 febbraio al 6 marzo 2022.  


Le fotografie raccontano il lungo addio della figlia - fotografa con i genitori, un rituale durato 27 anni.    E’ impossibile non rimanere affascinati dai genitori di Deanna, due stelle sorridenti e sempre sincronizzate; nei mesi estivi li troviamo sul marciapiede davanti casa in maniche corte, nei mesi invernali, dietro cumuli di neve avvolti in sciarpe. Mentre le stagioni si susseguono, le rughe sui loro volti si fanno più profonde. A volte le foto ci mettono anche al corrente di cosa succede all’interno dell'auto nel corso del tempo. In un fotogramma, Deanna viaggia sola con accanto solo il suo cane; poi il cane viene estromesso dal seggiolino montato in auto per suo figlio; Anni dopo, il figlio è passato al posto di guida mentre Deanna è seduta al suo fianco. 
 

Verso la fine del 2009, il padre di Deanna muore pochi giorni dopo aver festeggiato il suo 91esimo compleanno.   Dopo il funerale del marito la mamma, per la prima volta senza il compagno di una vita al suo fianco, al momento dell’addio dice: “Deanna, basta con le foto”. Ma l’artista è decisa ad andare avanti con quel racconto per immagini come un suo progetto artistico e riesce a farle cambiare idea e a continuare la serie, che proseguirà fino al 2017 con l’ultimo scatto al saluto della mamma, visibilmente segnata dalla vecchiaia e la solitudine.


Il suo racconto per immagini Leaving and Waving, in mostra a Campobasso, è diventato un libro nel marzo 2021 (pubblicato da Chose Commune), dopo essere stato selezionato per il MACK 2020 First Book Award. Il libro ha ricevuto il Prix Nadar 2021 assegnato dall'associazione Gens d'images in Francia ed è stato anche finalista per il Primo PhotoBook Award della Paris Photo/Aperture Foundation 2021. Le foto di Leaving and Waving sono state esposte al festival Cortona on the Move a Cortona, in Italia, e al Festival du Regard a Cergy, in Francia, nel 2021.

Dal 1988 Deanna Dikeman ha tenuto numerose mostre personali ed ha partecipato a oltre 150 mostre collettive. Le sue fotografie sono diventate progetti di arte pubblica a Kansas City e a Saint Louis nel Missouri e a Albany, New York. A Photographer's Parents Wave Farewell è stata una delle 25 migliori storie del 2020 sul New Yorker. Il suo lavoro è stato pubblicato su numerose riviste americane e europee.