I preferiti di Marino. Capitolo I

40 opere dalla collezione d'arte di Marino Golinelli

02 Feb 2024 > 02 Giu 2024
La Fondazione Golinelli rende omaggio al suo fondatore offrendo al pubblico la possibilità di vedere da vicino dipinti, serigrafie, installazioni, fotografie di artisti di fama internazionale.
I lavori esposti rispecchiano il dialogo intenso fra arte e scienza, che Marino Golinelli, uomo del Secolo breve (classe 1920) ha convintamente propugnato con uno sguardo sempre rivolto al futuro. La sua personalità poliedrica, la multiforme curiosità scientifica, la sua instancabile passione per l’arte, concepita come uno strumento privilegiato per comprendere la realtà, lo hanno spinto ad acquisire, nell’arco di trent’anni insieme alla moglie Paola, opere in ogni angolo del mondo: dall’Africa all’Asia, passando per le grandi capitali dell’arte contemporanea, da Francoforte a Basilea, da New York a Mumbai. Adottando un approccio multidisciplinare e multiculturale Golinelli ha dato vita ad un corpus di oltre 700 opere, capace di coniugare una visione glocal, globale e locale, del mondo.

In mostra 40 opere di importanti artisti moderni e contemporanei provenienti dalla collezione privata dell’imprenditore e filantropo sono  esposti, per la prima volta, dal 2 febbraio al 2 giugno 2024, al Centro Arti e Scienze Golinelli di Bologna.


Dai maestri delle avanguardie del Novecento, Giacomo Balla e Kazimir Malevich, agli artisti più rilevanti dell’arte contemporanea internazionale, come David Hockney, Tony Oursler, John Baldessari, Lucy e Jorge Orta, Ronald Ventura, Bjarne Melgaard, Warren Isensee, Terence Koh, Ke Chen, Sandeep Mikherjee, Alfred Haberpointner. Da alcuni esponenti di spicco del panorama artistico italiano, come Emilio Isgrò, Nicola Samorì, Alberto Di Fabio, Loris Cecchini, Giorgio Celiberti, Davide Nido, Giuseppe Santomaso, alla fotografia, con opere di Candida Hofer, Maurizio Galimberti e Giovanni Bortolani.

I preferiti di Marino è un’iniziativa di ampio respiro, una tessera del mosaico che, tra arte, scienza, e innovazione, compone il percorso progettuale e l’operato della Fondazione e dell’Opificio – commenta Andrea Zanotti, presidente di Fondazione Golinelli. «La mostra costituirà solo la prima tappa di un progetto espositivo che negli anni a venire offrirà al pubblico del Centro Arti e Scienze l’occasione di apprezzare, attraverso letture critiche e prospettive differenti, la ricchezza dell’eredità culturale e della visione multidisciplinare di Marino Golinelli. Queste mostre – spiega Zanotti - permetteranno anche la realizzazione di percorsi educativi coerenti con l’offerta formativa che l’Opificio Golinelli mette a disposizione degli studenti di ogni età, una preziosa occasione di integrazione del curriculum didattico STEAM, già messo in atto nella nostra Scuola delle Idee Marino Golinelli».

La mostra riflette l’evoluzione di una collezione che ha accolto, accanto a opere di grandi autori del Novecento, lavori di giovani promesse della scena artistica contemporanea, sia italiana che internazionale. Golinelli ha sempre preferito all’appellativo “collezionista” quello di “ricercatore”, una parola quest’ultima che pone l’accento sull’importanza dell’arte come chiave per decifrare il mondo e svelarne i significati più reconditi, e non come mera raccolta di oggetti o come investimento.