"Il meglio maestro d'Italia. Perugino nel suo tempo"
Galleria Nazionale dell'Umbria
Lo scopo principale di questa mostra è quello di recuperare la giusta prospettiva, per restituire a Perugino il ruolo che gli avevano assegnato il suo pubblico e la sua epoca.
Il progetto espositivo, composto da oltre 70 opere, intende restituire al grande artista umbro, considerato il più importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento, il ruolo che il pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, presentando i suoi maggiori capolavori, tutti antecedenti al 1504, nel momento in cui si trovava all’apice della sua lunga e straordinaria carriera. Tra questi la Crocifissione della Cappella Chigi in Sant’Agostino a Siena e Lotta fra Amore e Castità già a Mantova. Per l'occasione, dopo 200 anni di assenza, rientra a Perugia lo Sposalizio della Vergine, dipinto dal Perugino tra il 1501 e il 1504. L’opera, originariamente concepita per la Cappella del Santo Anello presso il Duomo di Perugia, venne trasportata in Francia dalle truppe napoleoniche ed è attualmente conservata al Musée di Beaux-Arts di Caen, in Normandia.
"Sposalizio della Vergine", 1502 (Haltadefinizione®️)
La mostra segue i momenti clou del percorso artistico del Perugino: dai primi lavori nella bottega di Andrea del Verrocchio, alle opere fiorentine che fecero la sua fortuna (come le tre tavole conservate nelle Gallerie degli Uffizi); dagli straordinari ritratti, alle monumentali pale d’altare, come il Trittico Galitzin, ora alla National Gallery di Washington, e il Polittico della Certosa di Pavia, per gran parte alla National Gallery di Londra ed eccezionalmente ricomposto per l’occasione.
L’esposizione rifletterà sul ruolo che il Vannucci ha effettivamente svolto nel panorama artistico contemporaneo nel rapporto che lo ha legato ai protagonisti di quell’epoca, seguendo geograficamente gli spostamenti del pittore o delle sue opere attraverso l’Italia.
Il catalogo della Mostra conterrà i contributi dei maggiori specialisti e studiosi dell'opera del Perugino, ripercorrendo le tappe della sua carriera, dalla formazione al ritorno in Umbria all’inizio del Cinquecento, con testi introduttivi volti a descrivere meglio il “tempo” del maestro, approfondendone la storia, il pensiero e gli spazi.
Ampio margine sarà riservato ai direttori e ai curatori delle collezioni di appartenenza delle opere in prestito, ad accentuare il carattere corale di un’impresa che nasce prima di tutto da una collaborazione effettiva tra istituti, tra i quali le Gallerie degli Uffizi, la National Gallery di Washington, la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi e la Gemäldegalerie di Berlino.
Il "Trittico Galitzin" 1482 – 1485 (National Gallery of Art, Washington)
Tutte le informazioni sul sito di Galleria Nazionale dell'Umbria