Il segno e la luce

Il segno e la luce

Guido Strazza attraverso le immagini del suo archivio

24 Feb 2021 > 21 Dic 2021
Il segno e la luce
 “Il segno e la luce. Guido Strazza attraverso le immagini del suo archivio", è una mostra fotografica a cura di Luisa De Marinis e Simona Turco, allestita presso la ex Chiesa delle Zitelle nella sede dell'ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione), di Roma.
Aperta il 24 febbraio, la mostra si concluderà il 21 dicembre 2021 con un finissage che darà l’occasione di visitare l’evento, alla presenza delle curatrici, nel giorno del novantanovesimo compleanno dell’artista. 
Martedì 21 ore 16:00: proiezione in anteprima del documentario sulla mostra, a cura di Stefano Ribaldi, “Il viaggio di Ulisse”, titolo che trae spunto da un’opera dell’artista.
Martedì 21 ore 17:00: evento streaming promosso dal Museo della Grafica in collegamento con la mostra e con Guido Strazza, al quale parteciperanno Luca Arnaudo (Museo Civico di Cuneo), Carlo Birrozzi (Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione), Lara Conte (Università di Roma Tre), Daniele Ferrara (Direttore Regionale Musei Veneto), Luigi Ficacci e Micol Forti (Curatore Collezione Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani), Barbara Jatta (Direttore dei Musei Vaticani), Renata Cristina Mazzantini (curatrice Quirinale Contemporaneo), Gianfranco Notargiacomo e Claudia Palma (Direttrice degli Archivi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Lucia Tongiorgi Tomasi (Accademia dei Lincei), Alessandro Tosi (Università di Pisa).
Per partecipare è possibile collegarsi a:  https://www.youtube.com/watch?v=nDYE5nwPvT0


Guido Strazza, 1958, Studio di via Montebello, Milano, stampa alla gelatina ai sali d’argento, cm15x10,3

Guido Strazza, pittore e incisore nato negli anni Venti, si è formato con alcuni autorevoli esponenti delle avanguardie italiane, ha vissuto e condiviso esperienze salienti con gli artisti che hanno segnato la cultura del secondo Novecento, italiana e internazionale. 
L’archivio fotografico, presente in mostra, entra nella vita intima dell’artista, ne restituisce alcuni frammenti e fissa gli eventi vissuti attraverso il suo sguardo sul mondo, trasformandosi in un dispositivo di conoscenza che penetra la sfera interiore del personaggio pubblico. Le sue fotografie costituiscono il ponte con il passato e restituiscono al pubblico una narrazione lunga un intero secolo.

Da tempo, l’ICCD si trova a raccontare il patrimonio culturale, le città e il paesaggio attraverso la vita e lo sguardo delle persone. La fotografia è protagonista di questa narrazione, attenta ai fatti intimi della vita come alla documentazione del patrimonio
Carlo Birrozzi, Direttore dell’ICCD

La mostra è organizzata in cinque sezioni (La formazione e i viaggi, Gli studi, I ritratti, L’insegnamento dell’incisione, Le mostre e le persone), frutto della ricerca condotta presso lo studio romano dell’artista, nel cuore del quartiere Trastevere, a due passi dall’Istituto e a stretto contatto con Strazza. 
L’esposizione racconta la vita e l’opera del Maestro attraverso la presentazione dei materiali fotografici dell’archivio, in gran parte inediti, in un percorso cronologico scandito dalla presenza dei documenti e di alcune opere originali, tra dipinti, disegni e incisioni, selezionate dall’infanzia alla piena maturità. 

Il percorso espositivo si propone di evidenziare i nessi esistenti tra gli eventi della vita personale di Guido Strazza raccontati dalle fotografie e la sua produzione artistica

La frequenza del Collegio navale a Venezia, la passione per il volo, la laurea in ingegneria, il viaggio verso il Sudamerica, il Perù e il Brasile, il ritorno in Europa, Venezia, Milano, Amsterdam, gli studi d’artista, la maturità a Roma, l’incisione, le mostre e gli incontri sono posti in relazione con la sua ricerca artistica incentrata sul segno: dalle precoci prove futuriste ai racconti lirici dell’opera matura, passando attraverso le correnti informali e il recupero della geometria.
Una sezione è dedicata ai ritratti dell’artista scattati tra il 1958 al 2016 da autorevoli fotografi, tra cui Mario Cresci, Paolo Di Paolo, Nino Migliori, Franco Mapelli.

L’esposizione è accompagnata da un libro/catalogo, corredato da un’ampia selezione di immagini b/n e a colori, che presenterà tra l’altro la testimonianza del Maestro stesso, attraverso un’intervista concessa alle curatrici. 

PER PRENOTAZIONI
ic-cd.ufficiostampa@beniculturali.it.
Il segno e la luce. Guido Strazza attraverso le immagini del suo archivio
a cura di Luisa De Marinis e Simona Turco
24 febbraio – 21 dicembre 2021
Via di San Michele 18, Roma
Ingresso libero con Super Green Pass 
Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione