Mimmo Jodice. Napoli metafisica
I ritratti fotografici della città partenopea in dialogo con le visioni dipinte di Giorgio de Chirico
13 Apr 2025 > 01 Set 2025
A Napoli, la Cappella Palatina, la Cappella delle Anime del Purgatorio e l’Armeria di Castel Nuovo, ospitano la personale Mimmo Jodice. Napoli metafisica. La mostra è un importante omaggio a uno dei grandi maestri della fotografia contemporanea, che senza mai lasciare Napoli, sua città natale, ne è stato e ne è tuttora tra i più poetici e alti interpreti. Il progetto espositivo promosso dal Comune di Napoli, in collaborazione con lo Studio Mimmo Jodice e la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, è curato da Vincenzo Trione e rientra nell’ambito di Napoli contemporanea 2025, il programma di mostre e installazioni ideato per creare una relazione diretta con la città, rafforzandone la vocazione al contemporaneo con progetti pensati appositamente per gli spazi pubblici da protagonisti dell’arte del nostro tempo. 
Mimmo Jodice, Napoli, La Città invisibile, Torre del Greco, 1990. Stampa su carta baritata al bromuro ai sali d’argento realizzata a mano dall’artista, Vintage, Mimmo Jodice Studio
L’esposizione è suddivisa in otto capitoli ispirati ad alcuni archetipi dell’immaginario metafisico: “Apparizioni”, “Vuoto”, “Da lontano”,“Monumenti”, “Statue”, “Archi”, “Colonne”, “Ombre”. Attraverso cinquantasei ritratti fotografici di Napoli – tutte fotografie vintage, stampate dall’artista, tra cui cinque inediti, poste in dialogo con sette dipinti di de Chirico – emerge il profilo di Mimmo Jodice artista spirituale, così come affiora dagli estratti del documentario di Mario Martone – “Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice” (2023) – e dall’inedita poesia di Valerio Magrelli, “Per Mimmo Jodice”, che completano e arricchiscono la mostra.
Come scrive il curatore della mostra "Per Mimmo Jodice, fotografare Napoli è una questione di stati d’animo. Per osservare il paesaggio urbano, egli si sottrae alle emergenze dell’attualità, in modo da rendere i luoghi ignoti a se stessi. Rallenta il dinamismo della vita. Muove dal visibile, alla ricerca dell’invisibile che sta dietro le apparenze. Parte dal presente, che sospende. Abbandona “questo” tempo, per accedere all’altrove. Quasi facendo proprie le parole di Paul Éluard: “Esiste un altro mondo, ma è in questo”. Nasce così una sorta di film fatto di sequenze che esigono calma, attesa, riflessione. Un film involontario, attraversato da consapevoli rimandi alle assurde e paradossali visioni dipinte da Giorgio de Chirico.

Mostra Mimmo Jodice Napoli metafisica, Ph Allievi Biennio Fotografia ABANA
Mimmo Jodice vive a Napoli dove è nato nel 1934. Fotografo di avanguardia sin dagli annisessanta, attento alle sperimentazioni ed alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato alla crescita ed all’affermazione della fotografia italiana anche in campo internazionale. Agli inizi degli anni sessanta inizia una serie di sperimentazioni sui materiali e sui codici della fotografia, usando il mezzo non come strumento descrittivo, ma creativo. Negli anni 70 vive a stretto contatto con i più importanti artisti delle neoavanguardie che frequentavano Napoli in quegli anni, dedicandosi sempre più alla fotografia di ricerca concettuale. Nel 1980 pubblica “Vedute di Napoli” dove Jodice avvia una nuova indagine sulla realtà, lavorando alla definizione di un nuovo spazio urbano e del paesaggio, scegliendo una visione non documentaria ma sottilmente visionaria, di lontana ascendenza metafisica, alla quale resterà sempre fedele; questa ricerca segna una definitiva svolta nel suo linguaggio e nel linguaggio della fotografia internazionale. La ricerca sull’archeologia e sul Mediterraneo, iniziata nel 1986 e che ancora continua, ebbe come risultato un libro “Mediterraneo”, pubblicato da Aperture, New York, ed una mostra al Philadelphia Museum of Art nel 1995, che ne acquisisce le opere. Nel 2009 Il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli dedica una grande retrospettiva e nel 2011 viene invitato dal Museo del Louvre per una personale con un nuovo lavoro: “Les Yeux du Louvre “. Nel 2003 riceve il Premio Feltrinelli dall’Accademia dei Lincei. Sempre in quell’anno il Ministero della Cultura francese gli conferiscel’onorificenza di “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres”. Nel 2016 il Museo Madre di Napoli, con la curatela di Andrea Viliani, gli dedica una grande mostra antologica “Attesa 1960-2016”. Dal 2018 al 2024 i suoi lavori vengono esposti al Multimedia Art Museum di Mosca, al Museo Eretz di Tel Aviv, allo Jeu de Paume di Parigi, alla Triennale di Milano, alla Galerie Karsten Greve di Parigi e St. Moritz, al MAC di Gibellina, Galleria d’Italia di Torino, Maxxi Roma, Villa Bardini Firenze, Centro Italiano per la Fotografia “Camera” di Torino. Nel 2022 è stata pubblicata la sua biografia dal titolo “Saldamente sulle nuvole”.
Foto di copertina:
Mimmo Jodice, Marina di Licola Opera IV, 2008. Stampa su carta baritata al bromuro ai sali d’argento realizzata a mano dall’artista. Vintage, Napoli, Mimmo Jodice Studio
Una città metafisica, lirica, attonita, spaesata, silente, folgorata in una dilatata stasi, talvolta percorsa da fugaci rivelazioni, fermata in un bianco e nero inconfondibile, lontana da ogni oleografia, da ogni rappresentazione di cronaca. Sulle orme del Pictor Optimus, Jodice riconosce nella meraviglia la mèta ultima dell’arte. L’estasi della visione. Il sortilegio. Lo stupore. La scossa che disarticola il canto delle sirene della quotidianità.
Vincenzo Trione, curatore della mostra

Mimmo Jodice, Napoli, La Città invisibile, Torre del Greco, 1990. Stampa su carta baritata al bromuro ai sali d’argento realizzata a mano dall’artista, Vintage, Mimmo Jodice Studio
L’esposizione è suddivisa in otto capitoli ispirati ad alcuni archetipi dell’immaginario metafisico: “Apparizioni”, “Vuoto”, “Da lontano”,“Monumenti”, “Statue”, “Archi”, “Colonne”, “Ombre”. Attraverso cinquantasei ritratti fotografici di Napoli – tutte fotografie vintage, stampate dall’artista, tra cui cinque inediti, poste in dialogo con sette dipinti di de Chirico – emerge il profilo di Mimmo Jodice artista spirituale, così come affiora dagli estratti del documentario di Mario Martone – “Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice” (2023) – e dall’inedita poesia di Valerio Magrelli, “Per Mimmo Jodice”, che completano e arricchiscono la mostra.
Come scrive il curatore della mostra "Per Mimmo Jodice, fotografare Napoli è una questione di stati d’animo. Per osservare il paesaggio urbano, egli si sottrae alle emergenze dell’attualità, in modo da rendere i luoghi ignoti a se stessi. Rallenta il dinamismo della vita. Muove dal visibile, alla ricerca dell’invisibile che sta dietro le apparenze. Parte dal presente, che sospende. Abbandona “questo” tempo, per accedere all’altrove. Quasi facendo proprie le parole di Paul Éluard: “Esiste un altro mondo, ma è in questo”. Nasce così una sorta di film fatto di sequenze che esigono calma, attesa, riflessione. Un film involontario, attraversato da consapevoli rimandi alle assurde e paradossali visioni dipinte da Giorgio de Chirico.

Mostra Mimmo Jodice Napoli metafisica, Ph Allievi Biennio Fotografia ABANA
Mimmo Jodice vive a Napoli dove è nato nel 1934. Fotografo di avanguardia sin dagli annisessanta, attento alle sperimentazioni ed alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato alla crescita ed all’affermazione della fotografia italiana anche in campo internazionale. Agli inizi degli anni sessanta inizia una serie di sperimentazioni sui materiali e sui codici della fotografia, usando il mezzo non come strumento descrittivo, ma creativo. Negli anni 70 vive a stretto contatto con i più importanti artisti delle neoavanguardie che frequentavano Napoli in quegli anni, dedicandosi sempre più alla fotografia di ricerca concettuale. Nel 1980 pubblica “Vedute di Napoli” dove Jodice avvia una nuova indagine sulla realtà, lavorando alla definizione di un nuovo spazio urbano e del paesaggio, scegliendo una visione non documentaria ma sottilmente visionaria, di lontana ascendenza metafisica, alla quale resterà sempre fedele; questa ricerca segna una definitiva svolta nel suo linguaggio e nel linguaggio della fotografia internazionale. La ricerca sull’archeologia e sul Mediterraneo, iniziata nel 1986 e che ancora continua, ebbe come risultato un libro “Mediterraneo”, pubblicato da Aperture, New York, ed una mostra al Philadelphia Museum of Art nel 1995, che ne acquisisce le opere. Nel 2009 Il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli dedica una grande retrospettiva e nel 2011 viene invitato dal Museo del Louvre per una personale con un nuovo lavoro: “Les Yeux du Louvre “. Nel 2003 riceve il Premio Feltrinelli dall’Accademia dei Lincei. Sempre in quell’anno il Ministero della Cultura francese gli conferiscel’onorificenza di “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres”. Nel 2016 il Museo Madre di Napoli, con la curatela di Andrea Viliani, gli dedica una grande mostra antologica “Attesa 1960-2016”. Dal 2018 al 2024 i suoi lavori vengono esposti al Multimedia Art Museum di Mosca, al Museo Eretz di Tel Aviv, allo Jeu de Paume di Parigi, alla Triennale di Milano, alla Galerie Karsten Greve di Parigi e St. Moritz, al MAC di Gibellina, Galleria d’Italia di Torino, Maxxi Roma, Villa Bardini Firenze, Centro Italiano per la Fotografia “Camera” di Torino. Nel 2022 è stata pubblicata la sua biografia dal titolo “Saldamente sulle nuvole”.
Foto di copertina:
Mimmo Jodice, Marina di Licola Opera IV, 2008. Stampa su carta baritata al bromuro ai sali d’argento realizzata a mano dall’artista. Vintage, Napoli, Mimmo Jodice Studio