Ndaajé. Incontrarsi nell'arte

Ndaajé. Incontrarsi nell'arte

Mokodu Fall e Marina Tabacco. Artisti in diaspora in mostra per la Biennale Dak'art off 2022

19 Mag 2022 > 10 Giu 2022
Ndaajé. Incontrarsi nell'arte

L’Arte come spazio di incontro tra popoli, storie e culture. L’Arte come ponte tra le due sponde del Mediterraneo. L’Arte come strumento di pace. 

E’ questo il messaggio di Marina Tabacco e Mokodu Fall, protagonisti della mostra Ndaajé - L’Incontro, allestita nella sede dell'Ambasciata del Senegal a Roma, dal 19 maggio al 10 giugno.2022. Un'iniziativa dove si annullano distanze geografiche e si confrontano linguaggi pittorici diversi, uno teso verso l'astrazione l'altro che privilegia la figurazione, sulla scia di una comune passione per l’Africa, del suo panorama culturale ed artistico.

Le opere di Tabacco – nativa di Torino, dove vive – e di Fall – senegalese, residente a Roma per 20 anni, ora in Francia – dialogano in questa mostra resa possibile dall’apertura della Biennale di Dak’art Off agli artisti della diaspora.
La Biennale d'Arte Contemporanea Dak'art, la più importante manifestazione nel continente africano, si compone di due sezioni: la IN (selezione ufficiale) e la OFF aperta per la prima volta anche nei luoghi più lontani e fuori dal Senegal, agli artisti della diaspora residenti all'estero, nonché ad artisti stranieri. Una proiezione della manifestazione oltre i confini del Senegal che vuole diventare un elemento identitario della Biennale di Dakar.


Marina Tabacco: Lamb, dittico, acrilico su tela (cm 200x100), 2015

Negli spazi gentilmente concessi dalla rappresentanza diplomatica, ad aprire la serie di lavori di Tabacco è Lamb, dittico in omaggio al Senegal e allo sport nazionale, per proseguire con tele di denuncia sociale sui diritti violati, i limiti alla libera circolazione delle persone e delle idee, la difficoltà di riconoscimento dell'identità di tutti gli individui senza alcuna differenza di sesso, colore o religione. Tra le opere in mostra dell'artista italiana: Identità, acrilico e inchiostro di china (cm 60x60), 2017 - No Way, acrilico e pastelli a olio (cm 100x100), 2018 - London calling, acrilico e pigmenti (100x100), 2018 - La Reine, acrilico e pastelli olio (100x100), 2021 - Mediterraneo, tecnica mista (100x100), 2020 - Gorée, acrilico (100x80), 2018.


Modoku Fall: Les présidents de la République du Sénégal, acrilico su tela, (cm 205x130), 2022

I lavori presentati da Fall sono un omaggio a quattro presidenti senegalesi – Léopold Sédar Senghor, Abdou Diouf, Abdoulaye Wade, Macky Sall – e al percorso democratico del Paese della Teranga affinché sia di buon auspicio per la pace in Africa. Le sue altre opere sono dedicate a tre registi senegalesi ‘visionari’ che con la loro arte hanno segnato un’epoca, celebrandone l’eredità culturale e il patrimonio in lascito a tutto il continente. Protagonisti della mostra sono i Leoni, animale simbolo del Senegal, ma anche di resistenza, coraggio e nobiltà, tutte qualità fondamentali per superare le avversità della vita. Le tele di Fall - ‘Les Tirailleurs’ e Nelson Mandela - celebrano inoltre figure emblematiche della resistenza degli africani, delle loro battaglie che hanno generato dialogo, unione tra i popoli, libertà e pace. 
In mostra i dipinti: Les Visionnaires, acrilico su tela, (cm 115 ×75), 2020 - Les Tirailleurs Sénégalais, acrilico su tela, (cm 115×75), 2021 - Nelson Mandela, acrilico su tela, (cm 115×75), 2021 - Lion d'Afrique, acrilico su tela, (cm 110x80), 2021 - Les présidents de la République du Sénégal, acrilico su tela, (cm 205x130), 2022.


Mokodu Fall: Les Tirailleurs Sénégalais, acrilico su tela, (cm 115×75), 2021


MARINA TABACCO
La sua formazione artistica spazia da atelier di artisti torinesi a corsi di approfondimento in Italia e all'estero (es. Alanus Akademie - Germania) e culmina con la frequenza del corso di laurea in Decorazione all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Il primo contatto con l'arte africana risale al 2004 a seguito della visita alla mostra “Capolavori da un continente” presso la Galleria d'Arte Moderna della sua città. L'Africa si ritrova costantemente nella tavolozza dei suoi colori, nel calore e nella forza della sua pittura. Questo continente rappresenta per lei la forza creatrice della Terra, l'energia della natura, l'istinto e la resistenza della donna.
I suoi numerosi soggiorni in Senegal, dal 2007 in poi, gli studi della storia e cultura di questo Paese, la lettura dei suoi scrittori più significativi a partire dal Poeta Presidente Sédar Senghor, proseguendo con Ousmane Sembene, Mariama Ba, Ken Bougul e Fatou Dome, per citare i più noti, hanno maggiormente inciso nella sua ricerca. Anche gli scambi artistici e le esperienze umane sul posto hanno portata ad un métissage creativo che si è concretizzato in numerosi lavori: uno dei più emblematici è il dipinto scelto dalla stilista Stella Jean per la sua collezione Resort 2020.
Artista influenzata dall'attualità, si considera una libera pensatrice e nomade culturale e stilistica. Denuncia un ordine mondiale che ritiene ingiusto, le diseguaglianze che privano dell’essenziale gran parte dell’umanità. Per Marina l’arte e l’umanità non si dissociano e nelle sue tele, in modo sinergico e profondo, viaggiano mano nella mano.

MOKODU FALL
Dalla giovane età ha cominciato a disegnare per poi lavorare come caricaturista e fumettista per diversi giornali in Senegal negli anni ’90. Artista autodidatta, al suo arrivo in Italia nel 2000 è passato alla pittura, usando l’olio su tela. Con una predilezione per l’arte figurativa, ha incentrato i suoi lavori su volti, corpi umani e la sua prima collezione dal nome Jardin de l’amour è dominata da figure femminili, paesaggi e prospettive. I suoi dipinti vengono realizzati seguendo un iter ben preciso con vari passaggi di pennellate che formano la materia, creando un ‘rilievo’ sull’opera finale, rendendo vivi personaggi e paesaggi. Le sue tele sono vere e proprie composizioni ispirate a storie ed avvenimenti del suo Paese di origine, sviluppando diversi argomenti quali l’identità africana, dalla rivoluzione all’indipendenza fino allo
sviluppo reso possibile anche dalla stabilità politica del Senegal, dando speranza a tutte le generazioni future. Viaggiatore, sognatore, appassionato d’arte, trascorre molto del suo tempo in giro per atelier e mostre poiché per Mokodu “è l’Arte a renderci liberi”. Nel 2016 ha diversificato il supporto utilizzato, cominciando a dipingere sui vestiti: un altro modo per trasmettere la sua arte. Grazie a fotografi famosi e modelle, sviluppa lo street style photography, un linguaggio universale, una galleria d’arte a cielo aperto che valorizza le creazioni dell’artista. 

In copertina: Marina Tabacco, London calling (dettaglio), acrilico e pigmenti (100x100), 2018


Per approfondimenti: https://biennaledakar.org/presentation/