Ri-scatti. Il cielo è sempre più blu

Ri-scatti. Il cielo è sempre più blu

Lo sguardo degli adolescenti di Dynamo Camp

14 Ott 2025 > 26 Ott 2025
Ri-scatti. Il cielo è sempre più blu
Al PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, dal 14 al 26 ottobre, è in corso l’undicesima edizione di Ri-scatti, organizzata da Ri-scatti ODV in collaborazione con il PAC e Dynamo Camp, una mostra fotografica che  si propone come un ponte tra due realtà unite da un obiettivo comune: ridare voce e centralità a chi viene spesso percepito solo attraverso la lente della fragilità.

Il progetto nasce da un laboratorio di tre mesi condotto da fotografi professionisti di Ri-scatti con un gruppo di nove adolescenti (15–21 anni) di Dynamo Camp, ragazzi affetti da patologie gravi o croniche e condizioni di disabilità.
Attraverso la fotografia, i partecipanti hanno trasformato le proprie sfide personali in immagini intense e ricche di significato, esprimendo creatività, coraggio e fiducia nel futuro.

Scritta e interpretata da Rino Gaetano nel 1975, "Ma il cielo è sempre più blu" è una delle canzoni più celebri del repertorio italiano, e quest’anno compie cinquant’anni. In quell’elenco caotico e frenetico di umanità, Rino Gaetano ci mostra che, in fondo, esiste un elemento che accomuna tutti: un cielo che diventa sempre più blu. Durante le lezioni di fotografia con i ragazzi di Dynamo Camp ho compreso come si possa affrontare la malattia e la fragilità con un atteggiamento diverso, concentrandosi sul presente e sulle possibilità del futuro, senza lasciarsi travolgere dal rancore. Accettare non significa rassegnarsi, ma trasformare la propria esperienza in consapevolezza, aprirsi alla possibilità di vivere momenti di serenità anche nelle difficoltà.
È questo il punto di contatto tra Ri-scatti e Dynamo Camp: offrire strumenti per affrontare le sfide con coraggio, scoprendo che il cielo, nonostante tutto, può essere sempre – e comunque – più blu per tutti."
Diego Sileo – Conservatore PAC e curatore della mostra


La mostra è un invito a scoprire come la fragilità possa diventare energia vitale e possibilità di rinascita, dimostrando che, nonostante tutto, il cielo può essere sempre più blu per tutti.

All’interno della mostra, inoltre, sabato 25 ottobre il PAC e Le Cannibale presentano un evento speciale che intreccia musica, arti visive e attivismo culturale. Al centro del programma One Eat One, la prima band di musica elettronica al mondo composta da persone con e senza disabilità, una realtà artistica unica, capace di scardinare convenzioni e celebrare la musica come luogo di condivisione, libertà ed emancipazione. Sul palco anche il djset di Bunny Dakota, cofondatrice del collettivo Industria Indipendente, realtà che intreccia arti performative, ricerca queer e sperimentazione sonora.
Nelle stesse date della mostra, il PAC ospita al primo piano la Project Room “Reverselab. Uno spazio per l’arte contemporanea tra il carcere e la città” - a cura di Laboratorio carcere e Caterina Grimaldi - muovendo sempre dalla necessità di interrogarsi sul presente e di instaurare un dialogo con la fragilità. La Project Room restituisce infatti il lavoro che il gruppo di ricerca Laboratorio Carcere del Politecnico di Milano, Forme Tentative, Philo – Pratiche filosofiche, insieme al PAC e all’artista Maurice Pefura con 40 persone detenute nella Casa Circondariale di San Vittore, hanno attivato con il carcere, dentro al carcere, da marzo a novembre 2024: un progetto che attraverso l’arte ha svelato e composto storie, speranze, paure, ridefinendo anche la relazione tra le persone e quella tra il diritto e il rovescio della città.