Vergini savie e vergini stolte. Sartorio, Primoli e D'Annunzio: tre personaggi intorno a un trittico
Inizialmente commissionata da G. Primoli, l’opera è quasi lo snodo di un’intera stagione culturale, tra i codici espressivi del simbolismo e la sperimentazione artistica su temi iconografici della tradizione. L’idea e la composizione del Trittico diventano allora un episodio emblematico al cui interno la poetica dannunziana, la committenza aristocratica e la pittura di “fine secolo” si ritrovano concretamente insieme, per dar vita a un’opera che rappresenti il loro nuovo immaginario. Il pomeriggio di studio affronterà il complesso di questi temi in prospettiva storico-letteraria e storico-artistica, per indagare e per fissare un momento unico di storia culturale. Sarà l’occasione per tornare sull’opera alla luce dell’importante documentazione d’archivio – epistolare, fotografica e letteraria – conservata presso la Fondazione Primoli, in quelle stesse stanze che, quando se ne progettava l’esecuzione, avrebbero dovuto accogliere il Trittico.
Programma
Letizia Norci Cagiano (Direttrice della Fondazione Primoli), Introduzione ai lavori
Lorenzo Mainini (Sapienza Università di Roma), Vergini savie e vergini stolte nelle carte Primoli: committenza e immaginario
Francesco Parisi (Accademia di Belle Arti, Macerata), Precisazioni su Giulio Aristide Sartorio, il revival bizantino e le tendenze neorinascimentali alla fine del XIX secolo.
Jessica Calipari (Università degli studi del Molise), La parabola (iconografica) delle vergini sagge e delle vergini stolte
Cecilia Gibellini (Università del Piemonte Orientale), La «Parabola delle vergini» di D’Annunzio: il Vangelo, il Cantico dei Cantici e il trittico di Sartorio
Edoardo Maggi (PhD Storia dell’arte, Sapienza Università di Roma), Sartorio, i Primoli e l’immagine fotografica
Bio
LORENZO MAININI è Professore associato di Filologia romanza alla Sapienza Università di Roma. Ha prima lavorato all’Université catholique de Louvain e all’Ecole nationale des chartes. Oltre alla sue ricerche prettamente romanistiche, si occupa d’intertestualità letteraria e dei “medievalismi” in età moderna. Tra le pubblicazioni più recenti, uno studio sulla lunga durata d’alcune forme del romanzesco, Memory and Narrative at the Origin of the Novel. Three studies, from Chrétien de Troyes to Proust, London, Routledge, 2023. È membro del “Centro Linceo Giovani” dell’Accademia nazionale dei Lincei.
FRANCESCO PARISI, storico dell'arte, è docente di storia del Disegno e della Grafica presso l'Accademia di Belle Arti di Macerata. Specializzato nell'arte tra '800 e '900, negli ultimi anni ha curato le mostre Secessioni europee: Monaco Vienna Praga; Arte e magia: il fascino dell'esoterismo in Europa; Giapponismo, Venti d’oriente nell’arte europea, Henry Toulouse-Lautrec Parigi 1881-1901 (Palazzo Roverella di Rovigo); ha curato inoltre la mostra Preraffaelliti, un Rinascimento moderno (Musei di San Domenico di Forlì) e le esposizioni dedicate a Leonardo Dudreville e Nuove Tendenze, l’Avanguardia negli anni dieci e I futuristi e l’incisione, il segno dell’avanguardia (Lucca, Fondazione Ragghianti) e la mostra Boccioni prima del Futurismo (Traversetolo di Parma, Fondazione Magnani Rocca). Ha pubblicato numerosi saggi e articoli con particolare riferimento alla grafica e alla pittura simbolista europea; ha curato la traduzione del trattato d’estetica di Max Klinger Pittura e Disegno (Dario Cimorelli Editore, Milano) e sta curando l’edizione degli scritti del pittore simbolista Jean Delville.
CECILIA GIBELLINI insegna Letteratura italiana all’Università del Piemonte Orientale. I suoi studi si sono concentrati sulle intersezioni tra letteratura e arti figurative (tra le monografie, L’immagine di Lepanto. La celebrazione della vittoria nella letteratura e nell’arte veneziana, 2008; Libri d’artista. Le edizioni di Vanni Scheiwiller, 2007), sulla critica tematica (con i volumi La mente perturbata, 2013; Scrittori migranti in Italia, 2013; Passeri solitari. Un motivo poetico e il canto di Leopardi, 2024), sull’intertestualità (Giovan Battista Casti tra Boccaccio e Voltaire, 2015), sulla variantistica e sulle edizioni di testi e carteggi inediti (ha curato le edizioni delle Novelle libertine inedite e disperse di Casti, 2016, del romanzo di Giulio Aristide Sartorio Romae Carrus Navalis - Il ritorno di Raffaello, 2020, e del Sogno d’un mattino di primavera di Gabriele d’Annunzio, 2023, dei carteggi tra Vanni Scheiwiller e Antonio Pizzuto, Le carte fatate, 2005, tra Umberto Saba e Vittorio Sereni, Il cerchio imperfetto, 2010, delle lettere di D’Annunzio alla moglie, La miglior parte della mia anima, 2018).
EDOARDO MAGGI ha studiato a Milano e presso la Sapienza Università di Roma, dove ha frequentato la Scuola di specializzazione in Beni storico-artistici e conseguito il Dottorato di ricerca con un progetto sui rapporti tra pittura e cultura fotografica nella Roma di fine Otto e primo Novecento. Ha partecipato a conferenze internazionali e pubblicato su riviste specialistiche come Il Bollettino d’arte, RSF. Rivista di studi di fotografia e MDCCC 1800. I suoi attuali interessi di ricerca si concentrano sulla pittura italiana della tarda modernità, la cultura visuale ottocentesca e contemporanea, la storia e teoria della fotografia.
JESSICA CALIPARI si è formata all’Università della Calabria. Ha conseguito il diploma di specializzazione in beni storici artistici presso l’Università degli Studi di Siena e il dottorato di ricerca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È specialista della cultura figurativa del lungo Ottocento italiano, di cui indaga artisti, cantieri e sistema delle arti. In particolare i suoi studi si sono fin qui concentrati sull’immagine dell’artista nel XIX secolo e sui generi che ne sanciscono la costruzione – le biografie d’artista traslate dalla letteratura al campo figurativo, i ritratti e gli autoritratti – e in generale sui materiali che riguardano la vita pubblica e privata degli artisti. Le sue ricerche includono anche la decorazione parietale della Roma pre e post-unitaria; negli ultimi tempi ha lavorato sulle corrispondenze artistiche del XIX secolo e sulla presenza e l’attività delle artiste entro i confini peninsulari. Calipari è autrice della monografia La rappresentazione dell’atelier d’artista nel XIX secolo. Roma e Milano (Roma 2023). È attualmente docente a contratto di Storia della critica d’arte presso l’Università degli Studi del Molise.