Additive Manufacturing/ Stampa 3 D

Massimo Martorelli

La “Manifattura Additiva” è associata principalmente ad una nuova tecnologia rivoluzionaria la “Stampa 3D”: tutti noi abbiamo in mente l’immagine di queste macchine che costruiscono dal nulla piccoli oggetti in plastica, partendo da un di- segno al computer. Ma che cos’è, come funziona la stampa tridimensionale, e quali possono essere le sue applicazioni a livello industriale? Dal punto di vista operativo, la prima differenza tra la manifattura additiva e quella tradizionale è nel modo in cui viene lavorato il materiale, nella stampa 3D, non si lavora una materia prima, modellandola e plasmandola in modo che assuma le forme che ci servono. Al contrario, un prodotto stampato in 3D nasce da zero, si parte da un progetto digitale, in cui descriveremo la geometria del nostro manufatto, e la macchina aggiungerà strati successivi di materiale, andando a costruire pezzo dopo pezzo l’oggetto di cui abbiamo bisogno. Questa differenza nella fresatura, consente di asportare il materiale in eccesso, aggiungendo il materiale esattamente dove serve. Il processo di produzione parte da un progetto digitale subito modificabile, per aggiungere materiale solo se necessario, allora diventano subito evidenti i vantaggi della stampa 3D: annullare lo spreco di materia prima, i costi di realizzazione delle varianti, i vincoli di geometria che hanno le tecnologie tradizionali. Questa tecnologia ci permette di ottimizzare la geometria dei pezzi, e quindi di costruire in un unico pezzo oggetti che prima richiedevano numerose componenti, oppure, eliminando lo spreco, di usare leghe più resistenti e costose al posto di materiali tradizionali, oppure di usare materiali poveri come la plastica in forme che li rendono resistenti quanto il metallo. 

Massimo Martorelli
Professore Associato di Disegno e Metodi dell’Ingegneria Industriale presso la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, già Facoltà d’Ingegneria, dell’Università di Napoli Federico II. Nella stessa Scuola è Professore titolare di Modellazione Geometrica di Forme Libere e Disegno Tecnico e Professore Incaricato di Disegno Tecnico Industriale con Elementi di CAD. È il Responsabile Scientifico del Laboratorio “CREAMI” (Center of Reverse Engineering and Additive Manufacturing Innovation).
È il Responsabile Scientifico della linea di ricerca “Biomeccanica e Ingegneria Inversa” nel Laboratorio IDEAS (Interactive Design And Simulation) congiunto tra Università degli Studi di Napoli Federico II e Fraunhofer IWU. È Membro Attivo della European Society of Biomechanics (ESB).