Massimo Montanari, Connessioni in cucina

Scambi, incroci, contaminazioni

Come si crea un sistema gastronomico attraverso incontri, scambi, incroci e contaminazioni: questo il tema dell'intervento di Massimo Montanari al Festival della Comunicazione di Camoglie 2017. Dice Montanari: le origini di un prodotto, di una specialitù gastronomica sembrano oggi diventate un mito, sono chiamate in causa per proteggere i prodotti sul piano legislativo e commerciale, ma attenzione a non scambiare la ghianda con la quercia, a spiegare con l'origine la durata nel tempo di un prodotto o di una ricetta. Prodotto e ricetta interessano allo storico soprattutto per il contesto che li ha visto crescere e affermarsi, integrandosi con altri prodotti. Montanari fa l'esempio degli spaghetti al pomodoro, un'icona della cucina italiana. Nascono da un incrocio tra gli spaghetti che abitano nel cuore del Mediterraneo, dove gli arabi inventarono la pasta secca da esportazione e il pomodoro che viene dalle regioni dell'America Centrale, che era risorsa fondamentale dell'alimentazione contadina delle popolazioni indigene. La tradizione è un'invenzione ben riuscita, rivendicare la purezza delle origini non è solo sterile ma contrasta con l'evidenza storica, perché ogni identità si è costruita sempre all'interno di circuiti di scambi. Parlare di storia del cibo è importante anche dal punto di vista politico.

Massimo Montanari è nato a Imola nel 1949. E’ docente ordinario presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, dove insegna Storia medievale e Storia dell’alimentazione. Oltre a questo incarico, Massimo Montanari è il direttore del Master Europeo in Storia e cultura dell’alimentazione e insegna presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.