"Il Conte di Montecristo"

Dal romanzo di Alexandre Dumas

Il filone dei film tratti da romanzi famosi è una miniera d’oro per registi e sceneggiatori fin dagli albori della storia del cinema. Film romantici, di fantascienza, polizieschi, thriller, horror, alcuni in particolare, hanno avuto tale fortuna sugli schermi, da essere ripresi per una seconda o anche terza versione per il grande schermo. In alcuni casi il film ha surclassato l’originale. In altri è stato il cinema a regalare una seconda giovinezza al libro. Da Via col vento, uno dei più grandi successi della storia del cinema, tratto dall’omonimo romanzo di Margareth Mitchell del 1936 (Via col vento del 1951, regia di Victor Fleming con Vivien Leigh e Clarke Gable) ad Apocalypse now, liberamente tratto da Cuore di tenebra di Joseph Conrad del 1924 (Apocalypse now del 1979, regia di Francis Ford Coppola con Marlon Brando, Robert Duvall, Martin Sheen). Da Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris del 1988 (Film omonimo del 1991 per la regia di Jonathan Demme con Anthony Hopkins e Jodie Foster) a Il giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani del 1962 portato sullo schermo da Vittorio De Sica nel 1970 con Lino Capolicchio, Romolo Valli, Fabio Testi. E così via all’infinito. Perché per i registi la letteratura è come la caverna di Alì Babà, una grotta di tesori, una camera delle meraviglie.

Tratto da Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas (padre) del 1846, il romanzo vanta diverse trasposizioni per il grande schermo. Questo è il film del 1943 di Robert Vernay e Ferruccio Serio con Pierre Richard-Willm, Michèle Alfa, Aimé Clariond. Vendetta, è l’unico pensiero di Edmond Dantes appena fuggito di prigione. Dopo aver recuperato il tesoro dell’isola di Montecristo, di cui gli aveva parlato l’abate mentre era ingiustamente detenuto, si mette alla ricerca di coloro che lo hanno fatto arrestare.