Anna Magnani, coraggiosa e anticonformista

Dal programma "Italiani" con Paolo Mieli

Nella vita ha combattuto come un maschio in un mondo maschilista come quello del cinema di allora, restando fedele a se stessa, coraggiosa e anticonformista
Luca Magnani
Ha cominciato a vent’anni e fino alla fine dei suoi giorni non ha mai smesso di lavorare Anna Magnani (1908 – 1973), in teatro e nel cinema, nell’Italia fascista e in quella del dopoguerra, dando testimonianza del sostanziale cambiamento del Paese.  Ha dato voce e volto alle donne italiane, in patria e negli Stati Uniti, incarnando la popolana e la ribelle, la sciantosa, la prostituta e la madre di famiglia. Jurij Gagarin, il primo cosmonauta russo, le dedicò un saluto speciale dallo spazio, a conferma che lei, e solo lei, in tutto il mondo, aveva diritto ad essere ricordata in un viaggio tra le stelle.

Era il 1961, e Anna Magnani aveva già vinto l’Oscar come miglior attrice (1956) con La rosa tatuata, scritto per lei da Tennessee Williams, che l’aveva vista al cinema in Roma città aperta e nel Miracolo, due film di Rossellini  esportati oltreoceano, come molti lavori del neorealismo all’epoca.

Il documentario di Simona Fasulo, ripercorre la sua vita professionale attraverso interviste televisive e radiofoniche che ci permettono di rivederla e di risentire la sua voce in vari momenti della sua carriera, che fu luminosa e tormentata allo stesso tempo. Le voci e i volti dei suoi compagni d’arte, da Visconti a Rossellini, da Eduardo a Pasolini, da Totò a Gassman, si mescolano alle voci e ai volti di chi la ricorda oggi.  Per primo il figlio Luca, che tratteggia la figura di una madre moderna e indipendente per l’epoca; la giornalista Patrizia Carrano, che racconta i momenti salienti della sua carriera; Osvaldo Ruggieri, che fu suo compagno di vita e di teatro negli anni Sessanta.

Tutti parlano di Anna attrice, ma anche della donna forte e fragile al tempo stesso, piena di contraddizioni, appassionata e sempre pronta a lottare per le persone che amava e per la sua professione. La storica Silvia Salvatici e lo sceneggiatore Morando Morandini jr, guardano il percorso di vita della Magnani dal loro punto di vista, quello della storia delle donne e del cinema dell'epoca.

Spezzoni di alcuni dei suoi film, tra cui Cavalleria di Goffredo Alessandrini, l’unico uomo che la Magnani sposò, Campo de’ Fiori, L’Onorevole Angelina Bellissima, Risate di gioia, per arrivare fino ai quattro film girati per la televisione poco prima della sua morte, ce la mostrano nella sua indiscutibile e spontanea potenza recitativa.