Richard Lester come Buster Keaton

I film del regista che fece recitare i Beatles

Compositore di musica rock, manovale negli studi televisivi, regista tv poi cinematografico, Richard Lester deve la sua notorietà a due film-manifesto: A hard day's night (1964) e Help! (1965), con cui riuscì a portare sul grande schermo I Beatles, allora all’apice del loro successo, nell’inusuale veste di attori comici. 

Penso che i Beatles siano sempre stati divertenti. Erano divertenti ancora prima di diventare cantanti. Avevano una personalità inconfondibile. L’idea di fare quel genere di film con loro è mia ma non saremmo riusciti nell’impresa se i Beatles non fossero stati quei personaggi interessanti che sono
Richard Lester

Dai quattro baronetti di Liverpool al commediografo Tito Maccio Plauto il salto è acrobatico ma a Lester quello che veramente interessa è cogliere ed esaltare l’elemento comico della rappresentazione. Dolci vizi al foro è il titolo della commedia musicale che realizza nel 1966 ispirandosi a due farse teatrali dell’autore latino: Casina e il Miles Gloriosus. 
La critica lo ha definito un regista che ama riproporre, condita da un certo gusto surrealista, una comicità di tipo classico ispirata alle pellicole mute, soprattutto quelle scritte, interpretate e dirette da Buster Keaton. Ma Lester, con molta modestia, si ritrae: 

Tra gli anni ’20 e gli anni ’60 sono stati fatti molti film che ricordano certe vecchie comiche del muto: Zizi nel metrò di Luis Malle era un film comico del genere ben prima dei miei film.

Ma dal capolavoro assoluto di Keaton, Come vinsi la guerra (1926), arriva come una eco inconfondibile il titolo Come ho vinto la guerra, film che Lester girò nel 1967 e che segna il passaggio da un tipo di comicità acrobatica e spensierata, di puro divertimento, ad una feroce satira politica contro ogni tipo di guerra. 

Si tratta di un film serio che usa la comicità per affermare un concetto serio […]. Ho pensato di usare tutti quei vecchi cliché sulla guerra che ci hanno fatto ridere per anni e poi, nel bel mezzo della risata, girarci verso il pubblico e dirgli: non dovremmo vergognarci tutti di queste risate? Non c’è nulla di divertente sulla guerra
Richard Lester