Arriva il successo

"Bella di giorno"

Questa terza parte dell'intervista a Luis Buñuel si apre con i ricordi del 1964, quando il regista realizza il remake dell'omonimo film di Jean Renoir del 1948, Diario di una cameriera, tratto dal romanzo di Octave Mirbeau. E' del 1967 il film Bella di giorno, interpretato da Catherine Deneuve nei panni di Séverine, una giovane moglie che cerca di superare la sua frigidità conducendo una vita sdoppiata. Finalmente per Buñuel arriva il successo, quello decretato non solo dalla critica (il film riceverà il Leone d'Oro al Festival di Venezia) ma soprattutto dal grande pubblico il che consentirà alle sue pellicole di abbandonare le salette fumose dei cineclub per approdare nelle sale cinematografiche di prima visione.
Questo viaggio attraverso i sentieri complessi della vita e, parallelamente, dell'opera di Luis Buñuel, si conclude con La via latteafilm del 1969 con cui il regista prosegue e approfondisce la sua riflessione su religione e libero arbitrio.

Credo che l'uomo debba lottare, lotta e lotterà sempre per questo fantasma chiamato libertà
Luis Bunuel

Ricordiamo anche l'ultimo periodo dell'attività del maestro surrealista: Tristana (1970), Il fascino discreto della borghesia (1972) che vince l'Oscar come miglior film straniero nel 1973, Il fantasma della libertà (1974) con molti attori italiani, da Monica Vitti ad Adolfo Celi, ed infine Quell'oscuro oggetto del desiderio del 1977. 

Sono un anarcoide ma prima ancora un romantico, In me il sentimento predomina sempre sul pensiero. Credo di essere molto più intuitivo che intelligente
Luis Buñuel