Tutti amano Brad Pitt
Film figli e un certo Valentino
Quindi consapevole di se, come potrebbe essere altrimenti? Ma anche disposto ad imbruttirsi pur di avere una parte interessante. Nel 1997 interpretò un alpinista austriaco nel film Sette anni in Tibet di Jean-Jacques Annaud. La storia dell’amicizia tra Heinrich Harrer e il Dalai Lama giovanissimo, sullo sfondo del Tibet degli anni Quaranta, prima della cacciata del Dalai Lama dal Tibet ad opera del governo cinese. Un’amicizia tenera quella tra il giovane Dalai Lama giovinetto e curioso, ma già immensamente saggio, che gli faceva conoscere i fondamenti del buddhismo e l’alpinista che gli raccontava il mondo e le sue meraviglie fuori dal Tibet, il cinema per esempio. Una storia vera. Con Sir Antony Hopkins girò Vi presento Joe Black, di Martin Brest del 1998, interpretando il diavolo… Era arrivato il momento di sporcarsi di nuovo. E girò Fight club di David Fincher del 1999. La storia semi-fantascientifica di un giro di combattimenti clandestini. Entrò nel ruolo al punto da farsi togliere gli incisivi e farseli poi reimpiantare a fine riprese.So che la bellezza può essere una trappola e solo con quella non si va lontano. Però quando mi guardo allo specchio mi sento bene
Brad Pitt
Un successo non eccezionale che in seguito divenne film di culto grazie al passaparola. Nel 2001 partecipò al primo dei tre Ocean, Ocean’s eleven,di Steven Soderbergh, la storia di una rapina ultramilionaria in un casinò di Las Vegas. Un film godibile, con un cast stellare, assieme a lui, George Clooney, Julia Roberts, Matt Damon, Andy Garcia. Da ricordare Troy, del 2004, che fece storcere il naso ai puristi a causa di una ricostruzione un po’ “americana” dell’Iliade ma lui era Achille, e che Achille. Dopo Troy girò una serie di film che piacquero a tutti, pubblico e critica: Babel di Alejandro González Iñárritu, con Cate Blanchett, L’assassinio di Jessie James per mano del codardo Robert Ford di Andrew Dominik del 2007. Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher del 2009 ancora con Cate Blanchett, film che ebbe un grandissimo successo di pubblico, dove era un uomo che nasceva vecchio e moriva in fasce. Interpretazione che gli valse una Nomination all’Oscar per il miglior attore protagonista. E sempre nel 2009 Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, altro grande successo di critica e pubblico. Tra gli altri premi, nel 2007 vinse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione alla Mostra del cinema di Venezia per il film L'assassinio di Jesse James. Ricevette la terza nomination all'Oscar come miglior attore per L'arte di vincere del 2011 e nel 2013 produsse 12 anni schiavo, che vinse l'Oscar come miglior film.Una delle vere sorprese fu Brad Pitt. Non diede mai motivo di pensare di essere un attore che cercava di proteggere la sua "bradpittità". In film del genere, il primo istinto è resistere e giocare sul sicuro. Pitt dimostrò di essere un attore di enorme talento. Non pensavo che potesse essere tanto temerario da andare oltre quello che gli altri si aspettavano da lui. La sua interpretazione fu stellare
Art Linson, produttore del film
Nel 2013 ebbe il suo successo commerciale più grande, col film World War Z, di Marc Forster, dove interpreta un uomo che deve fermare un’epidemia che sta per trasformare tutti in zombie. E Fury di Davidid Ayer del 2014 ambientato durante la Seconda Guerra mondiale.
Siamo al presente. Cosa fa Brad Pitt nel tempo libero, cosa gli piace? E' cosa nota che sia padre di sei figli. Molto attivo nelle cause umanitarie. Negli anni ha donato milioni di dollari per i bambini poveri e denutriti. Per le vittime dell’uragano Katrina. Ama il design. E soprattutto le moto. Gira in moto tutti i giorni anche per sfuggire ai paparazzi. Ma la sua vera grande passione sorprende:Fury è un film che mi ha arricchito. Ho dovuto lavorare sulla leadership, mi sono addestrato all'arte del comando. E il comando non è nulla senza il rispetto. Sul set ero il primo ad arrivare, l'ultimo ad andarmene, il più veloce a eseguire gli ordini. Non mi sono mai lamentato di nulla: era fondamentale che gli altri ragazzi vedessero in me una specie di guida
Brad Pitt
Siamo personaggi pubblici, non dovremmo avere idoli da venerare. Io ne ho uno che sta sopra a tutti gli altri: Valentino Rossi. Darei tutto per essere come lui. Quel ragazzo è un vero mago. Sarebbe capace di ipnotizzarmi. Non credi sia possibile perchè sembra pesi appena trenta chili, eppure ha dentro di sé velocità ed equilibrio. È capace di sdraiarsi sull'asfalto a fianco della moto, senza cadere. È un balletto, è arte pura
Brad Pitt