Sean Connery

Il 25 agosto 1930 nasceva Sir Thomas Sean Connery

Interpretare l'Agente 007 è stato un grande vantaggio per me, per la mia carriera. Altrimenti non sarei mai stato in grado di fare tutti i grandi film che ho fatto dopo
Sean Connery

Dicevano di lui: Il miglior James Bond di sempre. Si può non essere d’accordo ma la serie cinematografica sull’agente segreto più famoso del mondo, ispirata ai romanzi dello scrittore inglese Ian Fleming, debutta nel 1962 grazie ad un atletico giovanotto scozzese alto un metro e novanta che nel suo curriculum elencava: lattaio, camionista, muratore, guardia del corpo e il ruolo di comparsa nel musical South Pacific nel 1950. Sean Connery ci ha lasciato il 31 ottobre 2020 all'età di 90 anni.

Con Agente 007 – Licenza di uccidere ha inizio la straordinaria carriera di Sean Connery a Hollywood. Il successo è immediato tanto che la produzione lo scrittura per altri cinque film della saga (l’ultimo è Agente 007 – Una cascata di diamanti, del 1971) finché lo stesso attore, temendo di rimanere incastrato per sempre in quel ruolo, non lascia. Il settimo episodio, Mai dire mai del 1983, è in realtà un remake non ufficiale di Agente 007 - Operazione tuono (1965) e non può essere considerato parte della saga. Nel frattempo però, nel 1964, Alfred Hitchcock lo aveva voluto nel cast di Marnie, al fianco della protagonista Tippi Hedren.

Quando Connery rinuncia al ruolo dell'agente segreto Bond, siamo negli anni Settanta e il cinema americano vive uno dei suoi momenti migliori per la scelta delle sceneggiature, per il livello di professionalità dei registi e la preparazione degli attori. Connery ormai è un divo e lavora con giganti della regia del calibro di Sidney Lumet (Assassinio sull’Orient Express, 1974), John Milius (Il vento e il leone, 1975), John Huston (L’uomo che volle farsi re, 1975), Richard Attemborough (Quell’ultimo ponte, 1977). Dopo la sua interpretazione di Highlander, l’ultimo immortale nel 1986, lega il suo nome a quello del protagonista del best seller di Umberto Eco In nome della rosa, Guglielmo da Baskerville. L’anno successivo, nel 1987, arriva l’Oscar come miglior attore non protagonista per l’interpretazione dell’integerrimo poliziotto irlandese Jimmy Malone nel film The Untouchables - Gli intoccabili di Brian De Palma.

Il 1989 segna un altro successo. Steven Spielberg lo chiama per vestire i panni di Harry Jones senior, il papà di Indiana Johns in L’ultima crociata. Negli anni Novanta recita, tra gli altri, nel film di John McTieman Caccia a Ottobre Rosso (1990), Robin Hood – Principe dei ladri (1991), Il primo cavaliere (1994) nel ruolo di Re Artù, Entrapment (1999) con Catherine Zeta Jones.

Nel 2001 produce e interpreta Scoprendo Forrester. Nel 2002 la regina Elisabetta II lo nomina Sir nonostante le sue battaglie per l’indipendenza della Scozia che lo hanno trasformato in un’icona nazionale per i suoi compatrioti. Il kilt rimane il suo abito da cerimonia preferito.

L’annuncio del ritiro dalle scene arriva nel 2006. Il suo ultimo film, La leggenda degli uomini straordinari (2003) segna la fine di una carriera prolifera e straordinaria che lo ha consacrato come uno degli attori più amati di Hollywood. 

In questo filmato Pippo Baudo intervista Sir Thomas Sean Connery in una puntata di Domenica In del 1983.