La Mostra com'era: 1953

Gli anni Cinquanta

La 14^ Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia porta nei saloni del Palazzo del Cinema una grande novità: gli occhialetti stereoscopici, per visualizzare le immagini in 3D. Gli ospiti, di rango e non, vengono accolti all'ingresso della sala di proiezione con il prezioso gadget. E' tutto un infilare e sfilare dal naso il curioso oggetto. 
In questa edizione, benché partecipino in concorso film che fecero epoca (I vitelloni di Federico Fellini, Vacanze Romane di William Wyler, Mulin Rouge di John Huston, I vinti di Michelangelo Antonioni), il massimo riconoscimento, ovvero il Leone d'oro (o di San Marco, com'era chiamato allora) non viene assegnato. Fellini si aggiudica solo il Leone d'argento, insieme a - tra gli altri - Teresa Raquin di Marcel Carné e Vacanze Romane. 

Esaminati i film in concorso, la giuria, pur constatando il notevole livello medio delle opere presentate, ha rilevato che nessuna opera si imponeva per valore assoluto. La Giuria ha chiesto e ottenuto dal Presidente della Biennale, ai sensi dell'art. 20 del regolamento del 1953, di essere autorizzata a non conferire il primo Gran Premio assoluto Leone d'oro di San Marco
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