Miss Rossella e le altre

Miss Rossella e le altre

Indimenticabile Vivien Leigh

Miss Rossella e le altre
Rossella O’Hara. Sarà ricordata così per sempre Vivien Leigh, nata il 5 novembre del 1913, 106 anni fa. Una delle più grandi attrici di cinema e teatro di tutti i tempi. Non solo Rossella ma molto molto di più. Inglese, anche se nata in India dove visse fino ai 6 anni, Vivien Leigh esordisce come attrice nel teatro più puro e straordinario, quello shakespeariano. Da sempre una fucina di talenti magnifici. Ed era il teatro la sua vera, unica passione anche se il cinema non se la fece scappare. Bellissima, seduttiva, era in realtà una donna estremamente complicata, vittima tutta la vita di un disturbo bipolare. Una malattia mentale che ricorre spesso nelle vite degli attori e, malgrado le sofferenze che infligge, influisce non poco nella qualità e nello slancio creativo. 

Riccardo II, Enrico VIII, Amleto, Sogno di una notte di mezza estate, Livio Andronico, Romeo e Giulietta, Antonio e Cleopatra, sono solo alcune delle opere teatrali del Bardo, che Vivien Leigh fece brillare di una luce speciale. Il cinema la scoprì nel 1935 quando recitò per la prima volta sullo schermo nel film The village squire di Reginald Dheman. Nel 1937 fu Elisabetta d’Inghilterra di William K. Howard. Completamente assorbita dal teatro girò una manciata di film per il cinema, alcuni indimenticabili. Su tutti Via col vento di Victor Fleming del 1939, uno dei film più celebri della storia del cinema. Interpretava Rossella O’Hara, americana della Georgia, figlia di un grande proprietario terriero. Sullo sfondo la guerra civile americana del 1861. Rossella è incantevole, ricca, viziata e seducente. Il suo brio, la voglia di vivere, la spregiudicatezza incantano gli uomini intorno e fanno inorridire la società bigotta in cui vive. Ma quando la guerra irrompe nella sua vita e in quella della sua famiglia Rossella, pur conservando la sua femminilità, diventa il capofamiglia e traghetta tutti verso la sopravvivenza. Unica debolezza, il suo amore non ricambiato per Ashley e quello reciproco e complicato per Rhett. Un grande affresco di personaggi indimenticabili e di storia americana ma su tutto svetta lei, Rossella-Vivien Leigh. Il successo del film, com' è noto, fu straordinario, record di incassi al botteghino per decenni, fino all'uscita di Avatar.  Vivien Leigh vinse meritatamente il suo primo premio Oscar come miglior attrice protagonista.

Il grande incontro che le cambierà la vita, avvenne però quattro anni prima, nel 1935. Sir Laurence Olivier, grandissimo attore inglese, divenne il suo più grande amore. L’attore la vide a teatro nel The mask of virtue e rimase fulminato dal suo talento e dalla grande bellezza dell’attrice. Un amore immenso e complicato, fatto di grandi condivisioni e altrettanti allontanamenti. Furono colleghi anche sul set e soprattutto sulle assi del palcoscenico ma la vita con l’attrice non era semplice e Olivier non mancava a sua volta di carattere e personalità. Si lasciarono nel 1960  a causa dei problemi di salute di lei e dei molti tradimenti reciproci.

Dopo Via col vento, la carriera cinematografica di Vivien Leigh proseguì con altri film importanti. Cesare e Cleopatra del 1945 di Gabriel Pascal e Anna Karenina del 1948 per la regia di Julien Dudivier. Ma fu con Un tram che si chiama desiderio del 1951 di Eliah Kazan, tratto dall’omonimo dramma teatrale di Tennessee William, che l’attrice ritrovò il grande successo al cinema e vinse la seconda statuetta come miglior attrice protagonista. Intepretava Blanche Du Bois, una donna depressa, dipendente da alcol e droghe, sessualmente promiscua. Un personaggio tragico che impersonò magistralmente accanto a Marlon Brando, una coppia irripetibile. Appassionata, trascinante, Vivien Leigh infondeva se stessa nei personaggi che interpretava. Nella vita, dopo Olivier ebbe altri amori, ancora grandi interpretazioni a teatro ma la sua stella personale si stava spegnendo. Morì il 7 luglio del 1967 a 53 anni.