"Che strano chiamarsi Federico", 2013

"Che strano chiamarsi Federico", 2013

Ettore Scola racconta Federico Fellini

"Che strano chiamarsi Federico", 2013
Firmato da Ettore Scola, Che strano chiamarsi Federico - Scola racconta Fellini è costruito utilizzando un linguaggio che intreccia scene scritte e ricostruite a Cinecittà con materiali di repertorio.
Utilizzando il racconto in terza persona, il film si avvale della voce dell'attore Vittorio Viviani e si apre con l'arrivo a Roma di un Fellini appena diciannovenne, interpretato da Tommaso Lazotti. Nella capitale ha inizio la sua collaborazione con il giornale satirico "Marc'Aurelio", al quale negli stessi anni, lavorò anche Ettore Scola. E' il 1939. Fellini nel frattempo inizia a collaborare come sceneggiatore per diversi registi, e di lì a poco farà l'incontro con alcuni dei futuri compagni di viaggio, come Alberto Sordi e Marcello Mastroianni. Ettore Scola, di undici anni più giovane, nel 1948 incontra Fellini e tra i due nasce una profonda amicizia.

In occasione del ventennale della morte di Federico Fellini, Ettore Scola decide di raccontare al pubblico il suo incontro con l'autore della Dolce vita, in una sorta di album di immagini e di memorie. Un ritratto che nelle intenzioni del suo autore vuole essere gioioso come lo era il regista riminese.

Sul filo dei ricordi, Che strano chiamarsi Federico - Scola racconta Fellini regala un'originalissima e personale lettura di Fellini. Un film che rifugge i toni nostalgici, per privilegiare il tono ironico e lieve di un "grande Pinocchio" che non è mai divenuto un "bambino perbene"

La pellicola si chiude con una carrellata di sequenze tratte dalle opere che hanno reso celebre nel mondo il grande Federico.