Kirk Douglas

Kirk Douglas

Un ricordo dell'attore a 104 anni dalla nascita

Kirk Douglas

Io credo nell’immortalità. Io sono immortale perché una parte di me vive nei miei figli. Io non ho paura di morire
Kirk Douglas 

Lo ha dichiarato in occasione del suo 101mo compleanno. Poi, il 9 dicembre 2019 ne ha compiuti 103 e il 5 febbraio 2020 si è spento serenamente da uomo straordinario quale era. Nella sua vita ha collezionato sempre grandi numeri: 103 anni d’età, 65 anni di matrimonio, 4 figli maschi, una carriera lunghissima e ricca di soddisfazioni. Anche se il premio Oscar lo ha ricevuto solo alla carriera, nel 1996. 

Issur Danielovitch, questo il vero nome, nasce il 9 dicembre 1916 nello stato di New York, in una famiglia di ebrei bielorussi. A 83 anni ripeterà il Bar Mitzvah per riaffermare la sua fede ebraica, dopo un grave incidente in elicottero, diventando praticante. Il suo cammino da adulto ha inizio con una laurea in Lettere e subito dopo, il diploma ottenuto presso l’Accademia d' Arte Drammatica di New York.
La Seconda Guerra Mondiale in Marina interrompe il suo sogno da attore. Ma è solo rimandato. Al suo ritorno è già sui palcoscenici di Broadway. Finalmente può dedicarsi alla recitazione, la sua vera passione. Il nome troppo complicato da pronunciare, viene cambiato e nasce Kirk Douglas.

Inizia a brillare sui cartelloni illuminati dei teatri. Ma il teatro non gli basta. Il cinema arriva nel 1946 con il film Lo strano amore di Marta Ivers. In carriera ne girerà più di 80, impossibile elencarli tutti. Smetterà solo nel 2003 col film Vizio di famiglia di Fred Schepisi, opera autobiografica in coppia con l’altrettanto celebre figlio Michael e il nipote Cameron. Il suo testamento morale. La storia di tre generazioni a confronto: nonno padre figlio, dei problemi di comunicazione familiare, del bisogno di sentirsi amati.

Nella mia lunga vita non ho mai perso l’umorismo. Quando la natura mi ha reso difficile parlare… cosa può fare un attore senza la voce? Ho proposto ai miei amici produttori di tornare al cinema muto
Kirk Douglas

Una faccia da cinema, da uomo, da duro, la celebre fossetta sul mento che lo ha reso un sex symbol. Un carattere di ferro, dicono fosse un prepotente sul set e nella vita. Una propensione naturale al dramma più che alla commedia, Douglas ha fatto cinema con i più grandi registi della sua generazione. Il primo grande successo è L’asso nella manica di Billy Wilder, Kirk Douglas interpreta un giornalista cinico e spietato. Ancora nel 1951 Pietà per i giusti di William Wyler. Nel 1954 è Ulisse nell’omonimo film di Mario Camerini. Penelope è la nostra, splendida, Silvana Mangano. Famoso e molto richiesto come interprete, diventa produttore e finanzia tutti i successi che verranno in seguito. Gira Il bruto e la bella del 1952 di Vincente Minnelli e nel 1956, ancora col grande regista americano, interpreta il pittore olandese Vincent Van Gogh nel film Brama di vivere. Nel 1957 uno dei film antimilitaristi più belli di sempre, Orizzonti di guerra di Stanley Kubrick, che ai tempi aveva solo 26 anni. Douglas è il Colonnello Dax, un uomo retto che lotta inutilmente per i suoi uomini e perde. Forse la sua interpretazione più bella. Col grande regista inglese Douglas si ritroverà nel film Spartacus, girato nel 1960. Durante le riprese, litigò aspramente con Kubrick che proprio lui aveva voluto.

 Stanley Kubrick? Una merda di talento
Kirk Douglas          

Spartaco è un trace ridotto in schiavitù dai romani. Grazie alla sua prestanza fisica diventa gladiatore. Nel cast anche Laurence Olivier che interpreta il senatore Crasso, Peter Ustinov- Lentulo Batiato, Jean Simmons-la schiava Varinia. Sempre del 1957 un altro grande successo di Kirk Douglas, il western Sfida all’O.K. Corral di John Sturges. Il genere western darà grandi soddisfazioni all’attore americano. Tra gli altri titoli, Il grande cielo di Howard Hawks del 1952 e, sempre di John Sturges, Il giorno della vendetta del 1959. Ancora un western L’uomo senza paura di King Vidor del 1955 dove interpreta un cowboy vagabondo. Nel 1963 arriva John Huston col film I cinque volti dell’assassino. Nel ruolo del Generale Patton gira Parigi brucia di René Clément nel 1966.

Un magnifico ceffo da galera (titolo di una sua rara regia del 1973). Un grande attore del ‘900, l’ultimo della vecchia Hollywood. Un uomo che con gli alti e bassi della vita e del suo carattere ha cercato di tenere unita la sua famiglia. Il suo testamento morale è nel documentario del 2009 Prima che dimentichi, titolo originale: Kirk Douglas Before I Forget del regista Jeff Kanev.