"Volevo nascondermi" di Giorgio Diritti

La storia del pittore Ligabue

Torna alla vita sul grande schermo il pittore Antonio Ligabue. Selvaggio, imprevedibile, disadattato, considerato per tutta la sua vita un “povero pazzo”. Il cinema lo celebra nel 2020 con il film sceneggiato e diretto da Giorgio Diritti “Volevo nascondermi” , presentato alla 70a edizione della Berlinale dove Elio Germano si è aggiudicato l'Orso d'Argento per la sua interpretazione. Nel 2021 ha vinto ben 7 David di Donatello.

Dopo la magistrale interpretazione di Flavio Bucci nella mini serie televisiva Rai del 1977, a vestire i panni dell’artista svizzero è Elio Germano, reso irriconoscibile dal perfetto make up di scena e dalle sue innegabili attitudini camaleontiche. Basti ricordare le più recenti interpretazioni di Giacomo Leopardi nel film di Mario Martone 2014 e del poverello di Assisi nel 2016. Per la sua interpretazione del pittore Ligabue, Germano ha vinto l'Orso d'Argento come migliore attore protagonista.

Girato nella provincia di Reggio Emilia, Volevo nascondermi riporta Ligabue nei luoghi dove il pittore visse per quasi tutta la sua vita dopo l’estradizione dalla Svizzera: le banchine lungo il Po e i boschi di pioppi dove si rifugiava per schizzare veloce sulla carta le fiere esotiche che popolavano la sua fantasia: tigri, giaguari, leoni. E sempre dalla natura, dalla terra degli argini del fiume, Ligabue ricava la materia delle sculture alle quali si comincia a dedicare negli anni ’30. 

Volevo nascondermi, prodotto dalla Palomar con Rai Cinema e distribuito dalla 01.