Jane Champion e il suo tenero Keats

Jane Champion e il suo tenero Keats

La regista neozelandese e il poeta di Bright star

Jane Champion e il suo tenero Keats
La regista neozelandese Jane Champion, la prima e per il momento unica donna ad aver vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes, ha realizzato pochi film ma tutti rimangono impressi nella memoria per i batticuore che hanno saputo regalare.

Pensiamo a Ritratto di signora del 1989 con Nicol Kidman e John Malkovich. Un impeccabile racconto in costume, tratto dal romanzo ottoventesco di Henry James, costruito con grande raffinatezza formale e psicologica, sulle vicende di una donna decisa e indipendente, Isabel Archer, che ha il coraggio di rifiutare un matrimonio di interesse con un uomo tanto austero quanto ipocrita.

Pensiamo al capolavoro assoluto che è Lezioni di piano del 1993 con un Harvey Keitel in stato di grazia, nel cast insieme a Sam Elliott, Holly Hunter e Anna Paquin. Anche qui siamo nell'800 e anche qui la protagonista è una donna, con l'aggiunta di un espediente geniale: Ada è muta. La menomazione non la fiacca anzi, al contrario, la trasforma in una guerriera silenziosa, protagonista solitaria del piccolo mondo (un'isola sperduta in Nuova Zelanda) segnato dalla prevaricazione maschile, incredibilmente capace, date le circostanze, di trasformare la sventura della sua condizione in una "sana cattiveria" per sopravvivere ad un destino inclemente. Con questo film la Champion si aggiudica con orgoglio l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale e, con una nomination come miglior regista, entra nella storia diventando la seconda donna a ricevere quella candidatura (dopo l'italiana Lina Wertmuller).

Nel 1999 esce sul grande schermo Holy Smoke - Fuoco sacro e poi Jane Champion fa perdere le sue tracce fino al 2003 quando torna dietro la macchina da presa per girare il thriller In the cut, interpretato dall'attrice Meg Ryan, anche lei, fino a quel momento, quasi dimenticata.

Il film di cui vi proponiamo la visione, Bright Star, scritto e diretto dalla Champion nel 2009, questa volta, dopo tante protagoniste femminili, mette al centro della narrazione un uomo, ma non un uomo qualunque. O forse, piuttosto, è la storia di un incontro, di un amore. Lui è il poeta inglese John Keats, lei è una ragazza piena di sogni e di aspettative nei confronti della vita. La vita li tradirà entrambi: John, come sappiamo, muore giovanissimo e disperatamente povero come aveva vissuto. Fanny perde l'unico motivo per dare un senso alla sua esistenza e quello che la aspetta è la rassegnazione. Resta, immortale e alta su un destino beffardo, la poesia che nasce in un animo ispirato dal sentimento amoroso.

Oh, fossi come te, lucente stella,
costante - non sospeso in solitario
splendore, in alto nella notte, e spiando,
con le palpebre schiuse eternamente
come eremita paziente ed insonne
della natura le mobili acque ...
John Keats