Il montatore

Roberto Perpignani

Il montaggio è una tecnica che sta alla base della cinematografia, "la quintessenza del cinema come forma d’arte", lo definì George Lucas. Il montatore è dunque una figura professionale centrale e la sua abilità, il suo gusto, le sue idee sono fondamentali per il successo di un film. Il montaggio nasce insieme al cinema, nei tempi mitici dei suoi sperimentatori e pionieri: George Mélière, David Wark Griffith, Sergej Michajlovič Ėjzenštejn.

Due qualsiasi pezzi,  disposti l'uno accanto all'altro, si fondono sempre in una nuova idea che emerge da questa comparazione come qualcosa di qualitativamente diverso
Sergej Michajlovič Ėjzenštejn

Montatore di fama internazionale e docente dal 1977 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Roberto Perpignani è un fiore all'occhiello del cinema italiano. Seduto alla moviola, fianco a fianco con i più grandi registi cinematografici del mondo - da Orson Welles (con cui ha debuttato nel 1962) ai fratelli Paolo e Vittorio Taviani - nella sua carriera vive la storia del nostro cinema. In questa intervista ci racconta cos'è il montaggio e quali sono le qualità che bisogna possedere per diventare un porfessionista. 

Roberto Perpignani (Roma, 20 aprile 1941) dopo aver studiato psicologia infantile, nel 1962 debutta come assistente al montaggio al fianco di Orson Welles per il film Il processo. Dal 1977 è docente di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia e tra i docenti di riferimento della Scuola nazionale di cinema. È anche responsabile della Federazione italiana delle associazioni delle professioni del cinema e dell'audiovisivo (Fidac). 
Ha curato il montaggio di numerosi film per i più noti registi italiani e stranieri. Nel 1969 ha avviato un vero e proprio sodalizio con i fratelli Paolo e Vittorio Taviani. Tra le pellicole montate, che coprono un arco di ben 40 anni: Padre padrone (Palma d'oro nel 1977); San Michele aveva un gallo; Allonsanfàn; La notte di San Lorenzo (David di Donatello nel 1983); Kaos; Good Morning Babilonia; Il sole anche di notte fino a Cesare deve morire (David di Donatello nel 2012). Dopo un film con Alberto Lattuada (Don Giovanni in Sicilia), nel 1967 è stato chiamato da Marco Bellocchio per il montaggio di La Cina è vicina (Premio Speciale della Giuria di Venezia e Leone d'argento nel 1967). Ha collaborato a lungo, tra il 1964 e il 1970, anche con Bernardo Bertolucci (Strategia del ragno, Ultimo tango a Parigi) e con Veljko Bulajić, Salvatore Samperi, Mauro Bolognini, Valentino Orsini, Ferdinando Baldi, Steno, Miklós Jancsó, Giuseppe Patroni Griffi, Nanni Moretti, Giuseppe Ferrara, Gianni Amelio, Michael Radford (Il postino, David di Donatello nel 1985), Francesca Archibugi, Roberto Faenza (Marianna Ucrìa, David di Donatello nel 1997).