Helen Mirren, la voce di Anne Frank
Un documentario per non dimenticare
Tra le proposte della Rai per celebrare il Giorno della Memoria (27 gennaio), c'è un docu-film presentato da Rai Documentari in una prima visione assoluta: #Anne Frank. Vite parallele, di Sabina Fedeli e Anna Migotto, trasmesso da Rai 1 il 23 gennaio in seconda serata.
Il lavoro ruota intorno alla domanda: come sarebbe stata la vita di Anne Frank se avesse potuto vivere dopo il lager di Bergen-Belsen? Gli spettatori vengono accompagnati nella storia di Anne che si intreccia con le vite di cinque sopravvissute all'Olocausto, bambine e adolescenti come lei ora diventate madri e nonne, le ultime testimoni ancora in vita dell'orrore dei campi di sterminio nazisti. A dare voce ai pensieri di Anne, attraverso la lettura del suo diario, la grande attrice inglese premio Oscar Helen Mirren.
L'idea vincente del docu-film sta nell'aver ricostruito con meticolosità di dettagli il nascondiglio segreto della casa-rifugio nel centro di Amsterdam (oggi museo) dove Anne è rimasta nascosta per oltre due anni (dal 1942 al 1944) e dove ha scritto il suo diario descrivendo gli eventi della sua vita quotidiana durante l'occupazione tedesca. La Gestapo fece irrizione nell'angusto retrobottega in Prinsengracht 263 il 4 agosto del '44 in seguito a una segnalazione da parte di una persona mai identificata. Il 2 settembre Anne, insieme alla sua famiglia, fu selezionata per il trasferimento ad Auschwitz. Un mese dopo, insieme alla sorella Margot, venne spostata a Bergen-Belsen, dove entrambe morirono di tifo esantematico.
Il lavoro ruota intorno alla domanda: come sarebbe stata la vita di Anne Frank se avesse potuto vivere dopo il lager di Bergen-Belsen? Gli spettatori vengono accompagnati nella storia di Anne che si intreccia con le vite di cinque sopravvissute all'Olocausto, bambine e adolescenti come lei ora diventate madri e nonne, le ultime testimoni ancora in vita dell'orrore dei campi di sterminio nazisti. A dare voce ai pensieri di Anne, attraverso la lettura del suo diario, la grande attrice inglese premio Oscar Helen Mirren.
L'attrice Martina Gatti interpreta Katerine, una coetanea di Anne che, con il suo cellulare, guida lo spettatore nei luoghi della detenzione, ripercorrendo a ritroso le tappe di quella storia tremenda di sofferenza e di morte che spensero la giovane vita di Anne Frank a soli 16 anni. Nel suo viaggio incontra cinque testimoni della Shoah, adolescenti piene di sogni e di voglia di vivere che, a differenza di Anne, ce l'hanno fatta a sopravvivere: si chiamano Arianna Szörenyi, Sarah Lichtsztejn-Montard, Helga Weiss e le sorelle Andra e Tatiana Bucci. Katerine scrive anche lei un diario che, trasferito nel XXI secolo, diventa un diario digitale, fatto di hashtag ed sms.Un testo straordinario che ha fatto conoscere a milioni di lettori in tutto il mondo la tragedia del nazismo, ma anche l’intelligenza brillante di una ragazzina che sognava di diventare scrittrice e si rivolgeva a Kitty, un’amica immaginaria
Aldo Grasso
L'idea vincente del docu-film sta nell'aver ricostruito con meticolosità di dettagli il nascondiglio segreto della casa-rifugio nel centro di Amsterdam (oggi museo) dove Anne è rimasta nascosta per oltre due anni (dal 1942 al 1944) e dove ha scritto il suo diario descrivendo gli eventi della sua vita quotidiana durante l'occupazione tedesca. La Gestapo fece irrizione nell'angusto retrobottega in Prinsengracht 263 il 4 agosto del '44 in seguito a una segnalazione da parte di una persona mai identificata. Il 2 settembre Anne, insieme alla sua famiglia, fu selezionata per il trasferimento ad Auschwitz. Un mese dopo, insieme alla sorella Margot, venne spostata a Bergen-Belsen, dove entrambe morirono di tifo esantematico.
L’ambiente è stato ricreato nei minimi dettagli dagli scenografi del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa: nella stanza ci sono gli oggetti della sua vita, le fotografie con cui aveva tappezzato le pareti, i quaderni su cui scriveva
Aldo Grasso