Addio a Bertrand Tavernier
Lutto nel mondo del cinema
Dal 1961 al 1964, cura l'ufficio stampa di Georges de Beauregard, produttore di molti registi della Nouvelle Vague il che gli apre la strada alla regia cinamatografica nella quale esordisce nel 1974 con la pellicola L'orologiaio di Saint-Paul che vince l'Orso d'argento al festival di Berlino e il Premio Louis-Delluc. Tavernier si fa notare subito per alcune caratteristiche di stile grazie a cui continuerà a distinguersi: rigore, gusto e sensibilità.
Tutto ciò che intensifica e drammatizza l'emozione e la realtà mi interessa. Questo si avvicina forse molto alla maniera in cui amo mettere in scena: una messa in scena basata sull'emozione che, lo spero, non è mai artificiale
Bertrand Tavernier
In Italia il pubblico lo ricorda soprattutto per due film musicali Mississippi blues, del 1984, diretto insieme a Robert Parrish e Round Midnight, del 1986, la pellicola ispirata alla vita dei jazzisti Lester Young e Bud Powel. Con questa Tavernier vince un discreto numero di premi, tra cui l'Oscar alla migliore colonna sonora nell'edizione del 1987, grazie al lavoro di Herbie Hancock. Con L'esca, in cui trae spunto dal libro di Morgan Sportès che ricostruisce due omicidi perpetrati a Parigi nel 1984 da Valérie Subra, Laurent Hattab e Jean-Rémi Sarraud, nel 1995 conquista l'Orso d'oro al Festival di Berlino.
Nel 2000 con L'occhio del ciclone - In the Electric Mist Tavernier torna a girare negli Stati Uniti, in Louisiana, ispirato dal romanzo omonimo di James Lee Burke. Il suo ultimo lungometraggio, del 2013, si intitola Quai d'Orsay ed è basato sul fumetto di Christophe Blain e Abel Lanzac. Dopo il Leone d'oro alla carriera ritirato a Venezia nel 2015, l'anno successivo firma il documentario Voyage à travers le cinéma français, dedicatoal suo grande amore: la cinematografia francese.
Nel filmato, una delle ultime interviste a Bertrand Tavernier realizzata alla Festa del Cinema di Roma nel 2019.