I candidati a Miglior film: "Qui rido io"

Scarpetta, De Filippo, Zeffirelli e Pulcinella

“Qui rido io”, si legge ancora oggi su una villa del quartiere Vomero di Napoli. E non è un caso che quella scritta sia anche il titolo del film che è valso a Mario Martone 10 candidature ai Nastri d’Argento. Quella villa, infatti, meglio nota come La Santarella, fu di proprietà di Eduardo Scarpetta. Il grande commediografo, abituato a far ridere il pubblico a teatro, stabilì – non senza ironia - che a casa sua, a ridere, toccava a lui e lo fece incidere sull’edificio, in maniera ben visibile a tutti.
Proprio al grande attore e drammaturgo è dedicato il film di Mario Martone, interpretato da Toni Servillo. E se ne capisce bene il motivo: la vita di Scarpetta fu a dir poco burrascosa e piena di sorprese. 


Eduardo Scarpetta (1853 - 1925)

Figlio di un funzionario statale, a quindici anni entrò in una compagnia teatrale, di cui divenne in seguito capocomico. 

Ma fu l’interpretazione del personaggio di Felice Sciosciammocca ad assicurargli il successo personale e una carriera lunga e prospera, arricchita non solo dalle sue interpretazioni ma anche dal suo eccezionale talento di drammaturgo. 

Tanti i capolavori da lui firmati, ma uno su tutti vale la pena ricordare, in virtù anche delle sue tre trasposizioni cinematografiche: Miseria e Nobiltà.

E poi le vicende famigliari, a dir poco incredibili e al limite dello scandalo: Scarpetta ebbe nove figli, non tutti riconosciuti ufficialmente. Dalla moglie Rosa De Filippo ebbe due figli, di cui uno – il primogenito Domenico – probabilmente avuto da lei, prima del matrimonio, con il re Vittorio Emanuele II. Tra i suoi figli illegittimi, ci sono anche Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, avuti con la nipote della moglie, Luisa, e destinati – soprattutto Eduardo – a rivoluzionare il teatro del Novecento. Da un’altra relazione extra-coniugale, stavolta avuta con la sorellastra della moglie, nacque invece Ernesto Murolo, padre del chitarrista e cantante Roberto Murolo.

In questo filmato che vi proponiamo, dal titolo Pulcinella, ieri e oggi, Franco Zeffirelli indaga, proprio insieme a Eduardo De Filippo, origini ed eredità della più famosa maschera del teatro napoletano. Proprio quella maschera, Pulcinella, che era solita affiancare sul palco dei teatri napoletani di fine Ottocento il personaggio che più di tutti decretò il successo di Scarpetta: Felice Sciosciammocca.


Eduardo Scarpetta jr.