"I figli di Caino" di Keti Stamo

"I figli di Caino" di Keti Stamo

Giornate degli autori Venezia 78

"I figli di Caino" di Keti Stamo

I figli di Caino è, volutamente, un film “non-narrativo”, basato sulla struttura primitiva dei sogni. Il film mostra una nuova prospettiva su un antico problema sociale albanese, trattato attraverso il punto di vista dei bambini e delle donne, usando i loro sogni come principale linguaggio comunicativo e costruendo un’atmosfera nostalgica e sognante come linguaggio visivo
Keti Stamo

Sceneggiatrice e filmmaker, nata in Albania e cresciuta tra l’Italia e la Svizzera, Keti Stamo partecipa alla 78a Mostra del Cinema di Venezia con I figli di Icaro per affrontare, anche emotivamente, le conseguenze sociali e psicologiche della permanenza nel Nord dell'Albania di un'arcaica legge non scritta, il Kanun. Questo ha il potere di regolare tutti gli aspetti della vita personale e sociale della gente di montagna: dall’organizzazione economica della famiglia all’ospitalità, dai confini al lavoro, dal matrimonio alla fratellanza. Pietra miliare del codice è la besa, l’onore personale. La besa innesca una delle regole più controverse del Kanun: il principio della “vita per la vita” che obbliga i parenti delle vittime di omicidio a cercare gjakmarrja, ovvero la vendetta di sangue. L’unica alternativa alla morte, per gli uomini maggiorenni, è restare chiusi nelle proprie case, “tutelate” dal Kanun come luoghi sacri e inviolabili, finché il perdono non viene concesso. 

Il film - prodotto da Margo Cinema in coproduzione con Anima Pictures e Young Films, in collaborazione con Rai Cinema e patrocinato da Amnesty International Italia - si svolge tra le montagne dell'Albania settentrionale, in un piccolo villaggio dove il tempo sembra essersi fermato, e la vita e la morte dipendono dalle regole severe del Kanun. Un gruppo di ragazzini si incontra e discute della storia di Caino e Abele, cercando un’analogia tra le proprie vicende personali e il racconto biblico: una delle poche possibilità, per loro, di affrontare i propri traumi e le proprie emozioni. 

La regista e sceneggiatrice Keti Stamo è nata in Albania nel 1982 ed è cresciuta tra l’Italia e la Svizzera. Dopo la laurea in psicologia e un master in criminologia, ha studiato la relazione tra la psicologia e il cinema.
Ha collaborato con diverse ONG promuovendo l’educazione attraverso le arti. Successivamente Amnesty International la coinvolge per creare dei laboratori sul sogno nei campi profughi presenti in Grecia. Insieme all’attore Ashraf Barhom, si è occupata dei diversi aspetti della migrazione coinvolgendo gruppi di bambini siriani bloccati nei campi profughi attraverso la tecnica dello psicodramma. I figli di Caino è il suo esordio alla regia.