La Trasposizione – Dai romanzi alla serie tv

Con Mariolina Venezia

È oramai grandemente affermata la tendenza di partire dai libri come soggetto per film e serie di successo. Come avviene una trasposizione cinematografica e televisiva che segna il passaggio dall'opera letteraria allo schermo? Quali sono gli accorgimenti per passare dalle pagine scritte di un romanzo a una sceneggiatura? Quanto cambiano struttura, narrazione, personaggi, luoghi e dialoghi? Cosa significa fare i conti con un medium diverso e, soprattutto, con le aspettative del pubblico?

Da sempre il cinema e le serie televisive hanno fatto ampio ricorso al repertorio di testi letterari per trarne ispirazione, ma anche per sfruttare la forza di attrazione di opere già esistenti, e la questione delle equivalenze riguarda non solo il piano del contenuto, ma prima di tutto quello dell'espressione. Per tradurre visivamente la storia, le ambientazioni e i personaggi nel passaggio da libro a film o serie tv è decisivo il coinvolgimento dell’autore. Lo sceneggiatore, dopo aver accuratamente letto e scandagliato il testo originale, può tagliare amplificare o modificare dei passaggi per adattare la storia alle necessità dello schermo, e l’autore letterario lo scorta e supporta nel dare forma e concretezza alla realtà raccontata.

Lo scrittore americano Dwight V. Swain individuava tre tipi di trasposizione:

1) quella che segue il più da vicino possibile l’articolazione narrativa dell’opera di partenza; 2) quella che si struttura in relazione alle scene chiave del libro; 3) quella che elabora una sceneggiatura sostanzialmente originale a partire da alcuni elementi del testo ispiratore.

Dopo Il commissario Montalbano di Andrea Camilleri, I bastardi di Pizzofalcone, nati dalla penna di Maurizio De Giovanni, e Rocco Schiavone di Antonio Manzini, la serialità televisiva italiana di qualità ha dato il rivoluzionario via libera al primo crime d’autore al femminile: la serie di Rai Uno Imma Tataranni - Sostituto procuratore. Ambientata nella suggestiva location di Matera, nasce dall’antologia di storie dei romanzi del premio Campiello Mariolina Venezia, scrittrice e sceneggiatrice di fiction come La Squadra e Don Matteo.

Un giallo sui generis, pungente ritratto dell’Italia di oggi, che si unisce a commedia e genere family. Con Vanessa Scalera nei panni della protagonista e la regia di Francesco Amato, racconta di un sostituto procuratore dalla memoria prodigiosa abituata a risolvere i casi che le vengono affidati con metodi poco ortodossi. Ad accompagnarla nelle sue indagini attraverso la Basilicata è l'appuntato Calogiuri, ragazzo timido e insicuro con cui si instaura un rapporto di complicità. Imma è anche moglie e mamma e a casa la aspettano suo marito Pietro, che è il suo esatto opposto, e sua figlia Valentina, alle prese con un'adolescenza ribelle.

Due categorie proprio non sopportava: la gente senza personalità, e quelli che ne avevano una diversa dalla sua.
Da "Come piante tra i sassi" di Mariolina Venezia

L’autrice ha curato la trasposizione televisiva realizzando La Bibbia, il soggetto e la sceneggiatura di tutti gli episodi della serie insieme ad un team di sceneggiatori e head writers.

Il lavoro trasposizione è un lavoro di riscrittura continuo, è una tela di Penelope che prosegue fino alle riprese con il lavoro insieme al regista in particolare sul rapporto tra i personaggi.

Non si tratta di mettere “solo” in scena la storia ma di riscriverla. Si può rispettare l’architettura della storia, rielaborarla nel profondo, mantenere solo le scene chiave, modificare la lingua, le caratteristiche fisiche o evolutive dei personaggi. L’affascinante viaggio dalla pagina allo schermo è un sinergico lavoro di squadra per arrivare a rendere al meglio atmosfere, personaggi, emozioni e suggestioni utilizzando il linguaggio seriale.


Il cast della fiction di Rai Uno "Imma Tataranni"