Valerio Mastandrea si racconta

Il 14 febbraio l'attore compie 50 anni

Fare l'attore è uno dei più bei mestieri del cinema
Velerio Mastandrea

Capace di calarsi in ruoli drammatici e comici con lo stesso talento, Valerio Mastandrea - 50 anni il 14 febbraio 2022 - dagli anni Novanta ad oggi si è diviso tra teatro, cinema e fiction televisive attirandosi la simpatia degli spettatori di tutte le età e molti premi.

Debutta nel 1993 in teatro e l'anno dopo arriva al cinema con Ladri di cinema di Pietro Natoli ma è il piccolo schermo che lo rende popolare, prima al Maurizio Costanzo Show e poi a Quelli che il calcio. Palermo Milano - Solo andata di Claudio Fragasso nel 1996 ne decreta il successo cinematografico a livello nazionale. Seguono Tutti giù per terra di Davide Ferrario e la nota commedia musicale di Garinei&Giovanni Rugantino al Sistina di Roma. Esordisce nella regia nel 2005 con il cortometraggio Trevirgolaottantasette, in cui affronta il delicato problema delle morti bianche in Italia. Nel 2015 sostiene la produzione del film di Claudio Caligari Non essere cattivo.

Nel 2010 riceve il primo riconoscimento importante come migliore attore protagonista con il David di Donatello per la sua interpretazione de La prima cosa bella, di Paolo Virzì. Il secondo e il terzo arrivano nel 2013: uno come miglior attore in Gli equilibristi e l'altro come attore non protagonista per Viva la libertà. Significative anche le interpretazioni nei successivi Non pensarci (2007), la commedia Notturno Bus (2007), in cui recita accanto a Giovanna Mezzogiorno, Romanzo di una strage (2012) sui fatti di Piazza Fontana e Perfetti sconosciuti, diretto da Paolo Genovese (2016). Nel 2014, insieme a Ninetto Davoli e Riccardo Scamarcio, è nel cast del film Pasolini, diretto da Abel Ferrara e interpretato dall'attore americano Willem Dafoe. Una coproduzione tra Belgio, Italia e Francia.

Il regista Marco Bellocchio sceglie Mastandrea per interpretare il protagonista del film Fai bei sogni (2016), tratto dall'omonimo romanzo autobiografico del giornalista Massimo Gramellini. Un intenso dramma famigliare e personale che racconta il trauma della morte prematura della madre di Massimo, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2016. 

Nel 2018 torna dietro la macchina da presa per dirigere Ride, un lungometraggio che riprende il tema della morte sul lavoro narrando la vicenda di Carolina che perde il marito in un incidente in fabbrica e deve fare i conti con il dolore per l'improvvisa perdita e la paura di non farcela ad andare avanti da sola.

Come regista mi sono scoperto un rompicoglioni, come tanti registi che ho incontrato
Valerio Mastandrea

La linea verticale, fiction della Rai del 2018, lo vede protagonista nei panni di Luigi, un quarantenne che scopre di avere un tumore e che vive il dramma di doversi sottoporre ad un delicato intervento chirurgico. Attraverso il racconto surreale e satirico della sua esperienza di degenza, le telecamere entrano nel reparto di urologia oncologica di un ospedale italiano.

La sua ultima fatica in ordine di tempo è la parte dell'ispettore Ginko nella trasposizione cinematografica del noto fumetto Diabolik, accanto a Cinzia Leone e Luca Marinelli per la regia dei Manetti Bros.

Nel filmato, un'intervista di Movie Mag all'attore romano in occasione dell'uscita del suo film Ride (2018).