Un omaggio a Bice Valori

L'attrice romana nasceva il 13 maggio 1927

Walter Chiari, nei panni del focoso Oronzo, convince la sua amata, Geneviève, interpretata da Bice Valori, a lasciarsi toccare la mano dopo lunghe insistenze. Uno dei tanti, esilaranti sketch della fortunata trasmissione della Rai La via del successo, trasmessa in 10 puntate, nel 1958 dal Primo Canale per la regia di Vito Molinari. Uno dei tanti fortunati varietà della televisione degli anni Cinquanta, fondato su sketch, gag, musiche e imitazioni, condotto da Carlo Campanini, Gianni Agus e Walter Chiari, con la partecipazione di tanti ospiti illustri, da Wanda Osiris e Delia Scala a Carlo Dapporto, Aldo Fabrizi, Ugo Tognazzi e Domenico Modugno. 

Il filmato è un omaggio a Bice Valori, nata a Roma il 13 maggio 1927 e scomparsa all'età di 53 anni il 17 marzo 1980.

Figlia di una famiglia dell'alta Borghesia romana, la Valori dopo gli studi letterari e il diploma all'Accademia d'Arte Drammatica della Capitale, negli anni Cinquanta si esibisce soprattutto nel teatro di rivista, entrando nel cast di molte commedie musicali di Garinei e Giovannini, e contemporaneamente lavorando anche alla radio. Esordisce nel cinema nel 1950 con E' più facile che un cammello... di Luigi Zampa e l'anno successivo è al fianco di Totò in Sette ore di guai (1951) di Metz e Marchesi. Diretta da Mario Mattoli partecipa a molti film comici, spesso insieme al principe della risata, come in Totò terzo uomo (1951) o Il padrone del vapore (1951). Nel 1955 Luigi Comencini la scrittura per la pellicola La bella di Roma (1955) con Alberto Sordi e Silvana Mangano. Nel 1957, dal matrimonio con il collega Paolo Panelli, nasce Alessandra, che seguirà le orme dei genitori.

Negli anni Sessanta e Settanta la Valeri è un'affermata caratterista che recita in commedie come Rita la zanzara (1966) di Lina Wertmüller o Il medico della mutua (1968) di Luigi Zampa, insieme ad Alberto Sordi. Diretta da Franco Zeffirelli gira una riduzione de La bisbetica domata (1967) dall’opera omonima di Shakespeare, interpretato dalla coppia d'oro dell'epoca: Liz Taylor e Richard Burton.

Al tempo stesso diviene un notissimo personaggio televisivo grazie alla sua partecipazione, in coppia col marito, a celebri varietà come Studiouno, e Doppia coppia. In quest’ultimo programma, del 1970, dà vita al celeberrimo personaggio della centralinista spoletina Rai che parla in rima facendo osservazioni sarcastiche e pungenti sui personaggi più noti della televisione. Fanno seguito Speciale per noi (1971), insieme a Paolo Panelli, Aldo Fabrizi e Ave Ninchi, e, dopo un'assenza di qualche anno per vari impegni teatrali, Ma che sera (1978), condotto da Raffaella Carrà. Per il piccolo schermo prende parte anche a noti sceneggiati, uno fra tutti Il giornalino di Gian Burrasca (1964/65) diretto da Lina Wertmüller, dove interpreta la direttrice del collegio nel quale arriva il protagonista Gian Burrasca, parte affidata a Rita Pavone.


Un momento dello sketch con Walter Chiari e Bice Valori, 3a puntata del programma "La via del successo" (1958)