"E' una domenica sera di novembre" di Lina Wertmüller

Il documentario sul terremoto in Irpinia al 40° TFF e su Rai Storia

E' una domenica sera di novembre. L'Italia più ricca si prepara ad andare a cena, quella più povera ha appena finito di mangiare. L'ago del sismografo accelera il suo ritmo, segnala oltre il diagramma per un lunghissimo minuto e mezzo. Uomini, donne, persone, famiglie, affetti, ricordi, pensieri, illusioni: tutto spazzato via.

Restaurato da Rai Teche in occasione del primo anniversario della scomparsa di Lina Wertmüller, il prossimo 9 dicembre, il documentario E' una domenica sera di novembre, realizzato dalla regista per la Rai nel 1981, è una cronaca drammatica e partecipata del sisma che sconvolse l’Irpinia il 23 novembre del 1980, e che sarà presentato nella versione digitalizzata al 40° Torino Film Festival nella sezione Beck to Life il 28 novembre alle 18.30 al Cinema Massimo di Torino e il 9 dicembre trasmesso da Rai Cultura alle 21.10 su Rai Storia. Dal 10 dicembre il docu-film sarà disponibile on demand sulla piattaforma RaiPlay

Girato e montato con la consulenza del sociologo Domenico De Masi, la cronaca è narrata dai diretti protagonisti del dramma e si intreccia alle letture che la stessa regista e Piera Degli Esposti fanno dei commenti sul Mezzogiorno di pensatori quali Alberto Moravia, Carlo Levi, Furio Colombo, Alberto Ronchey, Giampaolo Pansa. Per poi risalire ancora indietro nel tempo, proponendo brani tratti dalle opere di Leonardo da Vinci, Plinio il Giovane, Johann Wolfgang Goethe, Giacomo Leopardi. E, al termine del film, un’intervista a Martin Scorsese, il regista statunitense che ha dedicato molta della sua produzione cinematografica al mondo degli italoamericani.

Questo sconosciuto Sud che tutti pensano di conoscere, e quindi di definire, giudicare, magari condannare e, quando poi una catastrofe come il terremoto lo ripropone, ti accorgi che di quel Sud non sai proprio niente, che è un continente lontano come il Terzo Mondo, ma con in meno gli spazi e la natura di altri terzi mondi.
Lina Wertmüller