I candidati a migliori film: "Siccità" di Paolo Virzì
Virzì, Robert Altman e le narrazioni corali
C’è anche Paolo Virzì tra i candidati a Miglior Film ai Nastri d’Argento 2023. Il suo ultimo film, Siccità, ha ben cinque candidature (oltre a Miglior Film anche Miglior Sceneggiatura, Miglior scenografia, Miglior Colonna Sonora e Miglior Montaggio), a conferma del posto di rilievo che Virzì ha all’interno dell’industria cinematografica italiana.
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Questa struttura corale e intrecciata è presente in numerosi film, e ha trovato nel cinema americano forse una delle sue espressioni più celebri. L’ha utilizzata Paul Thomas Anderson in Boogie Nights e Magnolia, ma Anderson l’ha desunta a sua volta dal regista che ha sempre indicato come il suo maestro e mentore: Robert Altman.
Questa è infatti una cifra stilistica di Altman, da lui sviluppata specialmente in Nashville, film del 1975, ambientato nell’omonima città del Tennessee. In occasione di un festival di musica country, seguiamo le storie di ben ventiquattro personaggi, nessuno dei quali vero protagonista. Le loro storie, sebbene molto lontane e diverse, talvolta si incrociano e si intrecciano all’interno del festival, creando un mosaico che, messo insieme, ci dà un’idea complessiva della società americana.
La puntata di “Pezzi da 90” , che di seguito vi proponiamo, è dedicata proprio all’analisi minuziosa e dettagliata del grande capolavoro di Robert Altman: https://www.raiplaysound.it/audio/2022/02/Pezzi-da-90--Nashville-Robert-Altman-nel-tempio-della-musica-country-2cf1b81f-c971-48a1-96a2-03638d9482bf.html
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Siccità è ambientato infatti in una Roma - presente e futura al tempo stesso - afflitta da una gravissima crisi idrica. In questo paesaggio (sia paesaggisticamente che umanamente) asciutto si svolgono e si intrecciano le vicende di numerosi personaggi, di ogni genere, condizione e classe sociale, a formare un racconto corale che in questo modo si fa affresco di un’intera società.Con Siccità il regista toscano ha scelto il registro drammatico e un’ambientazione lievemente distopica, per raccontare tutto quello che non va nella società e nei rapporti umani di inizio millennio.
Questa struttura corale e intrecciata è presente in numerosi film, e ha trovato nel cinema americano forse una delle sue espressioni più celebri. L’ha utilizzata Paul Thomas Anderson in Boogie Nights e Magnolia, ma Anderson l’ha desunta a sua volta dal regista che ha sempre indicato come il suo maestro e mentore: Robert Altman.
Questa è infatti una cifra stilistica di Altman, da lui sviluppata specialmente in Nashville, film del 1975, ambientato nell’omonima città del Tennessee. In occasione di un festival di musica country, seguiamo le storie di ben ventiquattro personaggi, nessuno dei quali vero protagonista. Le loro storie, sebbene molto lontane e diverse, talvolta si incrociano e si intrecciano all’interno del festival, creando un mosaico che, messo insieme, ci dà un’idea complessiva della società americana.
La puntata di “Pezzi da 90” , che di seguito vi proponiamo, è dedicata proprio all’analisi minuziosa e dettagliata del grande capolavoro di Robert Altman: https://www.raiplaysound.it/audio/2022/02/Pezzi-da-90--Nashville-Robert-Altman-nel-tempio-della-musica-country-2cf1b81f-c971-48a1-96a2-03638d9482bf.html