Addio a Sandra Milo, la "Sandrocchia" di Fellini

Addio a Sandra Milo, la "Sandrocchia" di Fellini

Si è spenta a Roma all'età di 90 anni

Addio a Sandra Milo, la "Sandrocchia" di Fellini

Una ragazza dalle curve un po’ tonde, occhi maliziosi e innocenti insieme, che rideva in un modo che mi sembrava che mi volesse prendere in giro.
Federico Fellini 

Che bella storia la vita, è il titolo della sua ultima fatica cinematografica, girato a Firenze con il regista Alessandro Sarti e uscito in sala nel 2023. Un inno alla bellezza dell'esistenza chiude la lunga carriera di Sandra Milo scomparsa all'età di 90 anni nella sua casa di Roma il 29 gennaio 2024.

Settant'anni davanti ai riflettori, al cinema e in televisione, a partire dal 1953 nella pellicola di Giorgio Bianchi Via Padova, 46, accanto a Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Giulietta Masina. L'anno successivo Antonio Pietrangeli la vuole insieme ad Alberto Sordi ne Lo scapolo e con lei gira anche Adua e le sue compagne (1960), Fantasmi a Roma (1961) e La visita (1963). Intanto, nel 1956 e nel '59, aveva recitato al fianco di Vittorio De Sica in La donna che venne dal mare e Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini.

L'incontro casuale con Federico Fellini, in un ristorante di Fregene, segna il suo destino di attrice e di donna. Da lì a poco la giovane Elena Salvatrice Greco, nata a Tunisi nel 1933, si sarebbe trasformata in una delle dive più popolari del nostro cinema. Dopo un provino che Fellini le organizza in casa, "Sandrocchia", come la chiamava affettuosamente lui, si trasforma in Carla, la femme fatale ironica e disinibita di 8 e mezzo (1963), ottenendo il suo primo Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista.

Il legame sentimentale con il regista romagnolo dura 17 anni durante i quali Sandra Milo recita ancora, diretta dal Maestro, in Giulietta degli Spiriti (1965), con cui vince il suo secondo Nastro d'Argento. Nel 1972 Fellini ritaglierà su di lei il ruolo di Gradisca in Amarcord ma l'attrice declinerà l'invito.

Negli anni Sessanta, oltre che per Fellini, recita per altri grandi registi come Luigi Zampa in Frenesia dell'estate (1963), Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa in Le voci bianche (1964), Dino Risi in L'ombrellone (1965), Jean Boyer in Ho una moglie pazza, pazza, pazza (1964), Philippe de Broca in ...poi ti sposerò (1964). Partecipa anche a film minori, tra cui Come imparai ad amare le donne (1966) di Luciano Salce, La notte pazza del conigliaccio (1967) di Alfredo Angeli, Per amore... per magia... (1967) di Duccio Tessari e T'ammazzo!... Raccomandati a Dio (1968) di Osvaldo Civirani, dopo il quale l'attrice si allontana dal cinema per circa un decennio. Nel 1979 torna sul grande schermo con alcune commedie di genere, come Riavanti... Marsch! di Luciano Salce e Tesoromio di Giulio Paradisi, cui seguirono Grog (1982) di Francesco Laudadio e Cenerentola '80 (1984) di Roberto Malenotti

L'esperienza televisiva di Sandra Milo, dopo l'esordio nel 1966 come conduttrice di cinque puntate dello storico varietà di Antonello Falqui Studio Uno, riprende negli anni Ottanta quando la Rai la scrittura per condurre il programma pomeridiano per bambini Piccoli fans su Rai Due (1985 - 1989). Nel 2001 è al Festival di Sanremo come opinionista fissa de La vita in diretta.

Nel 2003 la Milo gira con Pupi Avati il film Il cuore altrove e nel 2005 partecipa al suo primo e non ultimo reality show, Ritorno al presente, classificandosi seconda. Dal 2006 porta in tournée nei teatri italiani la commedia 8 donne e un mistero, tratta dall'omonimo film francese del 2002. Nel 2007, con Barbara D'Urso e Maurizio Micheli, recita nella commedia teatrale Il letto ovale, diretta da Gino Landi. Nel 2021 riceve il David di Donatello alla carriera.

Nel video Sandra Milo per la prima volta al fianco di Lelio Luttazzi nella puntata di Studio Uno del 12 febbraio 1966.