Vincent Perez al Bif&st 2024

Vincent Perez al Bif&st 2024

Premiato con il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence

Vincent Perez al Bif&st 2024
Il pubblico lo conosce soprattutto per essere stato, bello e giovanissimo, Cristiano de Neuvillette al fianco di Gérard Depardieu in Cyrano de Bergerac (1990) diretto da Jean-Paul Rappeneau. Ma da qualche anno Vincent Perez, classe 1964, preferisce stare dietro la macchina da presa. Ed è per il suo ruolo di regista che il Bif&st 2024 lo ha ospitato il 19 e il 20 marzo al Teatro Petruzzelli di Bari per un incontro con il pubblico seguito alla proiezione del suo film Lettere da Berlino, la presentazione in anteprima della sua ultima opera Une affaire d'honneur e per ritirare il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence conferitogli dal Festival e consegnato a Perez da Francesca Fabbri Fellini, nipote di Federico.


Teatro Petruzzelli di Bari. Bif&st 2024

Sono molto emozionato nell'essere qui oggi, sono innamorato della cultura italiana e in particolare del cinema italiano di ieri e di oggi
Vincent Perez

Il film Lettere da Berlino, premiato nel 2016 alla Berlinale, è stato l'argomento dell'incontro condotto dal critico Jean Gili, durante il quale Perez ha raccontato:

Sono nato e cresciuto in Svizzera ma da padre spagnolo e da madre tedesca. Già da ragazzo, ho avvertito l'esigenza di fare delle ricerche sulle radici della mia famiglia, soprattutto sugli aspetti relativi al periodo della Seconda Guerra Mondiale. Nel tempo, la mia ricerca si è arricchita con la lettura di diversi libri

A un certo punto della sua ricerca, Perez si è imbattuto nel romanzo Ognuno muore solo di Hans Fallada, tratto dalla storia vera di Otto ed Elise Hampel, due coniugi tedeschi che nella Berlino nazista, dopo avere perso un figlio al fronte, iniziarono a diffondere in tutta la città delle cartoline sul cui retro denunciavano gli orrori di Hitler e chiedevano la libertà di stampa.

Nel libro ho trovato delle vicinanze con le storie dei miei nonni e dei miei genitori, anche del ramo spagnolo visto che mio nonno era antifranchista. In Germania, invece, un mio prozio fu deportato ed è morto in una camera a gas. Pensando al film, ho quindi ho avuto la possibilità di capire qualcosa di più della mia famiglia e della mia discendenza. Mi piaceva l'idea del contrasto che c’è nel libro tra la guerra lontana e la quotidianità che si viveva a Berlino, dove pure viveva una coppia che con i loro piccoli gesti, dimostravano comunque un enorme coraggio
Vincent Perez

Nel cast di Lettere da Berlino Emma Thompson, Brendan Gleeson, Daniel Brühl, con quest'ultimo Perez condivide la curiosa coincidenza di provenire da una famiglia metà spagnola e metà tedesca.

Uno spettatore dalla platea ha chiesto infine a Vincent Perez se, con questo film, considerava di avere fatto i conti con le sue radici o se sentiva di avere ancora qualcosa da raccontare al riguardo.

Posso solo dire che dopo tante ricerche e dopo avere realizzato il film mi sono sentito più prolifico nella scrittura, dopo un periodo in cui mi sembrava di non avere molto da dire. E ora è il momento di andare avanti!