Pier Paolo Pasolini

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Sempre in anticipo sui tempi. Ma anche provocatore e consapevole di esserlo. Pier Paolo Pasolini è stato un intellettuale italiano del Novecento. L’intellettuale per antonomasia. Poeta, traduttore, sceneggiatore, scrittore, regista, uomo coltissimo. Si è affacciato sulla scena culturale italiana come poeta. Prima in italiano e poi traducendo classici della letteratura in lingua friulana, la lingua di sua madre. Non voleva piacere Pasolini. Anzi sembrava provare un certo gusto a solleticare una scena intellettuale ancora acerba per le sue tematiche. Detestava le mezze misure: o lo si amava o lo si odiava. Quando pubblicò il suo primo libro, nel 1955, Ragazzi di vita, il pubblico non era ancora pronto per sentir parlare di prostituzione maschile giovanile. Il pubblico e la critica si divisero. Chi era ancora rivolto al passato, si sentì insultato, chi era almeno disponibile a sentir parlare di certi temi. O quando si scagliò contro il ’68 facendo un ragionamento circostanziato. Benchè fosse dichiaratamente antiborghese. Non andò meglio con i film, per tutti i primi tre titoli: Accattone, Mamma Roma, Il Vangelo secondo Matteo. Pasolini o si amava o si odiava. E la cosa era aggravata dalla sua dichiarata omosessualità. La morte tragica e una carriera contro, gli costarono l’oblio, per anni. E’ stato giustamente riscoperto e oggi è parte integrante della cultura italiana.
 
Pier Paolo Pasolini 1922 - 1975