Alida Valli, la bellezza e il talento

Il racconto fotografico di una carriera straordinaria

Alida Maria Altenburger von Marckenstein und Frauenberg nasce il 31 maggio 1921 a Pola, in Istria. Madre pianista e padre professore di filosofia e critico musicale con ascendenze aristocratiche, dopo aver frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, esordisce nel cinema a soli 15 anni, nel 1936, nel film drammatico di Enrico Guazzoni I due sergenti accanto a Gino Cervi e Antonio Centa. Insieme ad altre cinque allieve del Centro Sperimentale, interpreta la parte di una delle commesse di un emporio. 

Negli anni successivi recita nelle cosiddette "commedie dei telefoni bianchi", sofisticate, romantiche e brillanti. L'occasione di mettere alla prova il suo talento drammatico arriva con Piccolo mondo antico, diretto da Mario Soldati, per il quale nel 1941 riceve il premio come migliore attrice dell'anno alla Mostra del Cinema di di Venezia.

E' solo l'inizio di una lunga e fortunata carriera che porterà l'attrice italiana, ancora giovanissima, nella mecca del cinema americano, trasformandola in una star internazionale. E' il 1947 quando il produttore e sceneggiatore statunitense David Selznick la invita ad Hollywood con l'idea di fare di lei la "Ingrid Bergman italiana". Lo stesso anno gira insieme a Gregory Peck e Ann Todd l'ultimo film firmato da Alfred Hitchcock, Il caso Paradine, prodotto appunto da Selznick. Arriva sul set a riprese già iniziate e non ha il tempo di imparare la parte così recita dall'inizio alla fine con un suggeritore che le detta le battute. Nel 1948 conquista una parte da protagonista in Il miracolo delle campane di Irving Pichel con Frank Sinatra, e in Il terzo uomo (1949) di Carol Reed, interpretato con Joseph Cotten ed Orson Welles

Ma le leggi della produzione americana, che concentravano tutto il potere decisionale sul produttore, presto andarono strette ad Alina che nel 1951 decide di lasciare Hollywood e di tornare in Italia. Tre anni dopo viene diretta da Luchino Visconti in una delle sue migliori interpretazioni: Senso del 1954. Il film Il grido, di Michelangelo Antonioni è del 1957.

Il regista Gillo Pontecorvo nel 1957 la vuole nel cast di La grande strada azzurra, Franco Brusati in Il disordine (1962) e Pier Paolo Pasolini in Edipo re (1967). Negli anni settanta lavora con Bernardo Bertolucci in Strategia del ragno (1970), con Valerio Zurlini in La prima notte di quiete (1972), accanto ad Alain Delon, e con Mario Bava gira Lisa e il diavolo (1972). Nel 1976 è nel cast del colossal di Bertolucci Novecento (1976).

Nel 1977 partecipa al primo film interpretato da Roberto Benigni, Berlinguer ti voglio bene, Dario Argento le affida due ruoli inquietanti in Suspiria (1977) e Inferno (1980) e lo stesso anno recita come protagonista nello sceneggiato televisivo L'eredità della priora di Anton Giulio Majano.

Una lunga carriera e molti riconoscimenti: dal Nastro d'argento per Eugenia Grandet di Mario Soldati nel1947 alla Grolla d'oro per Senso nel 1955 fino al David di Donatello come migliore attrice non protagonista in La caduta degli angeli ribelli (1982) e a quello alla carriera nel 1991. Nel 1997 riceve il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia.

Nel 2004, la Croazia decide di premiarla come grande artista croata, ma lei rifiuta il premio affermando:

Sono nata italiana e voglio morire italiana

Alida Valli si spegne nella sua casa di Roma il 22 aprile 2006 all'età di 84 anni. Nel 1995 sono state pubblicate due sue biografie, "Il romanzo di Alida Valli" di Lorenzo Pellizzari e Claudio Valentinetti (Garzanti) e "Alida Valli" di Ernesto G. Laura e Maurizio Porro (Gremese).

Nel 2020 il regista Mimmo Verdesca ha realizzato il docu-film Alida grazie a fotografie e filmati inediti custoditi dai figli e dai nipoti dell'attrice. Il film esce nelle sale italiane il 17 maggio 2021.